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Parole inventate – Idee 130

 

parole inventate

Parole inventate – Idee 130

Le parole nascono in un’antichissima culla latina, greca, sanscrita, araba (“zero“, per esempio). Cambiano nel tempo, viaggiano coi mercanti e gli eserciti. Le parole possono nascere nelle pagine dei poeti e nei vicoli più oscuri e sperduti. Ogni parola scritta o detta rinasce nella mente di ciascuno di noi. Parole nuove nascono da nuove scoperte  e invenzioni. O dalla nostra immaginazione che gioca con suoni e pensieri.

Le parole inventate da Dante e Shakespeare.
 Termini come “inurbarsi” e modi di dire come “senza infamia e senza lode” vengono inventati da Dante e arrivano fino a noi direttamente dalla Divina Commedia. Parole come lonely (solitario), bloody (sanguinoso, sanguinario) e majestic(maestoso) appaiono per la prima volta nei lavori di Shakespeare, e sono tuttora impiegate nell’inglese corrente. Qui trovate la lista di tutte le parole inventate dal Bardo e ancora in uso. Nel complesso della sua produzione Shakespeare usa 17.677 parole. 1700 sono parole inventate da lui.

Lonfo e Fanfole. Si intitola Gnosi delle Fanfole un libro di poemetti scritto da Fosco Maraini, scrittore, orientalista, viaggiatore, etnologo. È una piccola (e amatissima) meraviglia linguistica che accosta in corrette strutture grammaticali i suoni evocativi e plausibili di parole, però, del tutto inventate. Il risultato è straordinario: non si capisce niente ma si capisce tutto, e quel tutto è ampio, iridescemte, evocativo e sonoro. Qui potete leggere alcuni dei poemetti. Qui Il giorno ad urlapicchio, musicato da Stefano Bollani e Massimo Altomare. Qui Il lonfo, messo in scena con tutta la leggerezza e lo humor necessari da Gigi Proietti.

Nonversation, errorist e le altre ventidue. Qui una brillante lista inglese di ventiquattro (nuove) parole inventate, non tutte proprio politically correctNonversation è una conversazione del tutto inutile, errorist è chi continua pertinacemente a fare errori. Leggete tutta la lista e divertitevi. Se il gioco vi piace, considerate che non è difficile replicarlo in italiano: tappista può essere il piccoletto aggressivo, rissaiolo e molesto, appopparsi può stare per appiopparsi una quinta di reggiseno grazie a una imbottitura carenata. E, naturalmente, nonversation si può serenamente tradurre con nonversazione.

Parole inventate

Come inventare parole? C’è un piccolo, semplice Wikihow che dice come fare. E segnala che si tratta di un bel gioco. È proprio vero: aggiungo che i bambini sono molto bravi a giocare (se ne avete qualcuno a disposizione provate a sfidarlo, per esempio durante un viaggio in macchina). Già che ci sono, vi ricordo un bel libro per giocare con le parole (e con i bambini): si intitola I Draghi locopei (il titolo è l’anagramma di “Giochi di parole”) e l’ha scritto Ersilia Zamponi negli ormai lontani anni Ottanta.

Inventare nomi per prodotti. È la variante professionale e (diciamolo) più noiosa e complicata dell’inventare parole. Ne abbiamo già parlato estesamente (regole, consigli, cautele eccetera) su NeU a questa pagina.

Da conigliare a sciallo. I gerghi giovanili sono una miniera di parole inventate, spesso assai divertenti. Se conigliare sta per avere fifa (per esempio, di un’interrogazione), sciallo invece significa tranquillo, a posto (ma a Milano ho sentito anche scialla, e scialla là). Peraltro, il termine è anche oggetto di una dotta e documentatissima dissertazione dell’Accademia della Crusca.
Qui trovate alcuni dei termini raccolti nella recente Slangopedia (il mio preferito è alef, acronimo di “alto lungo e fesso”, usato a Taranto: un intero romanzo di formazione liofilizzato in quattro lettere).

Le immagine sono opere di Vasilij Kandinskij. Se vi è piaciuto questo articolo potreste leggere anche:
Lingua italiana: le parole sono perle

 

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RICONOSCIMENTI

Donna è web 2012 – Primo premio nella categoria “Buone prassi”

 

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