ELEONORA MAMUSA, UNA PAROLA AL GIORNO.IT — FEELING +++ RICCARDO COCCIANTE E MINA, QUESTIONE DI FEELING

 

UNA PAROLA AL GIORNO.IT —22-06-2018

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Feeling

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fìling

SIGNIFICATO ::: Intesa, sintonia, complicità che si stabilisce fra due o più persone per affinità di sentimenti e sensibilità

voce inglese, propriamente ‘sensazione’, dal verbo to feel ‘sentire’.

Termine comunissimo nella lingua inglese per indicare molto genericamente i sentimenti e le sensazioni, gli stati o le reazioni emotive, in italiano ha invece acquisito un significato peculiare. L’impiego prevalente che ne facciamo, infatti, esprime una affinità, un’intesa, una sintonia che coinvolge in linea di massima due parti tra le quali il feeling si instaura, e che dà spesso vita ad un connubio perfetto: il pilota vince la gara quando trova il feeling perfetto con la propria autovettura, oppure cane e gatto, a dispetto della proverbiale intolleranza reciproca, possono condividere gli stessi spazi mostrando un feeling commovente. Ma attenzione, il feeling rimane comunque un passo indietro rispetto al vero e proprio sentimento d’amore, perciò se i paparazzi ventilano l’ipotesi che esista una relazione tra due personaggi dello spettacolo, i due possono smentire affermando che sussiste un grande feeling ma nulla di più.

In maniera un po’ più ampia, un feeling positivo e disteso si può creare e stabilire anche a livello di ambiente in cui si svolge un evento: se dico che alla festa il feeling non era un granché, significa che giusto il tempo di mangiare due tartine e già l’atmosfera ispirava una rapida ritirata.

Meno sfruttata ma comunque presente è un’altra accezione, questa sì rilevabile anche nei dizionari e nell’uso della lingua d’origine: è quella che designa una percezione soggettiva, un’idea o un’impressione, ed in questo senso feeling è sinonimo di sensazione, in genere confortevole e favorevole: sempre per restare in ambito automobilistico, il feeling di guida è uno dei fattori più rilevanti nella scelta della macchina nuova, e se dico che il clima generale prima della riunione è di distensione e cordialità, allora posso anche permettermi di avere un feeling positivo e sperare in un piccolo aumento di stipendio.

Ancora, se ci spostiamo alla valutazione di un’opera musicale o teatrale, il feeling è un tripudio dei sentimenti dell’autore che si riesce a trasmettere, coinvolgendo il pubblico in una partecipazione catartica. Insomma, in qualche modo ci si avvicina al significato originario del verbo feel, che è sia quello della percezione anche fisica attraverso i sensi, sia quello della sensazione intuitiva, di previsione e presagio. Ma ancora rimane solida la nostra accezione più caratteristica, la prima di cui abbiamo parlato, che è anche quella che amiamo ribadire citando la nota ‘questione di feeling’.

Con Eleonora Mamusa, linguista e lessicografa, a venerdì alterni sviscereremo un nuovo anglicismo.

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2 risposte a ELEONORA MAMUSA, UNA PAROLA AL GIORNO.IT — FEELING +++ RICCARDO COCCIANTE E MINA, QUESTIONE DI FEELING

  1. Donatella scrive:

    Che bella questa parola: mi fa pensare ai felini, anche se non c’entrano niente tranne il suono. Gatti soprattutto, che con le loro mosse agili e indolenti insieme si fanno ammirare e amare. Se c’è feeling si possono fare insieme molte cose buone, scatta un riconoscimento ( forse autoriconoscimento), si va su un terreno sicuro e potenzialmente fecondo.

  2. Donatella scrive:

    Rispolveriamo la gloriosa rubrica del ” Non c’entra proprio ma proprio niente”:
    “Il mondo di Atene” di Luciano Canfora, 2011, Laterza Editori. Dal risvolto di copertina, che sintetizza molto bene il contenuto del libro:
    ” Da oltre duemila anni Atene rappresenta molto più che una città nell’immaginario occidentale. Il secolo compreso tra le riforme di Clistene (508) e la morte di Socrate (399) è diventato modello universale, insieme politico e culturale. Politico perché si ritiene che ad Atene sia stata inventata la democrazia, cioè il regime istituzionale e di governo oggi più diffuso nel mondo. Culturale perché ad Atene fiorirono filosofia, storia, teatro, letteratura, arte e architettura che ancora oggi consideriamo riferimenti obbligati. Il ” mondo ” di Atene riporta la città alla sua storia, incrinando la sua immagine idealizzata e restituendocela così come emerge dalla ricchezza delle fonti contemporanee. Luciano Canfora smonta la macchina retorica su Atene, dimostrando che i critici più radicali del sistema furono proprio gli intellettuali ateniesi. Eventi centrali dell’intera narrazione sono la parabola dell’impero marittimo ateniese sconfitto da Sparta, la lacerazione che esso determinò nel mondo greco fino a coinvolgere il regno di Persia, la rinascita dell’impero nella medesima area geo-politica, la sua crisi e l’esito inedito, rappresentato dal trionfo dell’ideale monarchico realizzato dall’egemonia macedone”. Parlando di Pericle, Tucidide, suo grande ammiratore, afferma ” Di nome, a parole era una democrazia, di fatto il potere del primo cittadino”. “Questa immagine della democrazia solo a parole, ma di fatto governo del principe, ha avuto una vitalità lunghissima. Si potrebbe dire che l’idea stessa del princeps nella realtà politica della Roma tardorepubblicana prende le mosse da Pericle…Cicerone, il quale- teorico della politica, critico della decadenza della repubblica romana, quattro secoli dopo Pericle- sogna il princeps: ha l’idea che dalla difficoltà strutturale della repubblica si uscirà attraverso un princeps, e lo delinea nel ” De Republica”… esattamente con le parole con cui Tucidide descrive il potere di Pericle: ” Pericles ille, et auctoritate et eloquentia et consilio, princeps civitatis suae”. ( pag.115)

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