UNA PAROLA AL GIORNO.IT —- AMEBA —

 

UNA PAROLA AL GIORNO.IT — 30 GIUGNO 2018

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a-mè-ba

SIGNIFICATO ::: Organismo unicellulare del gruppo tassonomico degli amebozoi; in medicina, amebiasi; persona senza personalità, molle, inane

dal greco amoibé ‘cambiamento’.

Su questa parola, non rara ma piuttosto ricercata, ci sono almeno un paio di osservazioni interessanti da fare.Innanzitutto, l’etimo. Pare che il recupero del termine greco che significava ‘cambiamento’ come nome per un organismo unicellulare sia stato una trovata del naturalista francese Jean Baptiste Bory de Saint-Vincent (siamo negli anni ’20 dell’Ottocento). Il perché è presto detto: l’ameba è una creaturina priva di scheletro, che cambia forma continuamente estroflettendo i suoi pseudopodi per muoversi. Tant’è che osservazioni precedenti, settecentesche, avevano portato a chiamarle ‘protei’ (con maggior sussiego), come il famoso Proteo del mito greco, divinità marina capace di mutare forma a piacimento (lo troviamo nel nostro proteiforme, e in effetti una specie fra le più note è chiamata Amoeba proteus). Le amebe sono creature familiari anche per le spiacevoli infezioni che possono causare – infezioni tecnicamente dette ‘amebiasi’ e ‘amebe’ volgarmente. Comunque la collocazione tassonomica delle amebe pare dibattuta – in fonti più datate si trovano classificate come protozoi della famiglia dei rizopodi, ma oggi pare preferito considerarle un ordine di protisti di un classe a sé, gli amebozoi – dotto chi intende con sguardo chiaro la faccenda.La seconda osservazione riguarda il particolare uso figurato che si fa del nome di questo esserino. Si dice ‘ameba’ chi non mostra personalità, iniziativa, passioni. Ce ne stiamo sul divano come amebe, cerchiamo alternative alla compagnia di amebe, e mollalo, è un’ameba. Una metafora curiosa, evidentemente scaturita in un orizzonte non troppo dotto, magari scolastico, in cui l’ameba desta una curiosità irrisoria e viene solo considerata nella sua mollezza. Nessuno specialista farebbe una metafora del genere sull’industriosa ameba (più propriamente adattabile, mutevole, forse machiavellica?), invece chi abbia solo capito che è moscia come una lente a contatto sì – riconducendosi per antitesi al ricco repertorio muscolo-scheletrico di spine dorsali, schiene dritte, nerbi, polsi e via dicendo.

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1 risposta a UNA PAROLA AL GIORNO.IT —- AMEBA —

  1. Donatella scrive:

    L’ameba, stufa di essere disprezzata e derisa, decise di togliere dal suo nome quella a, che tanto l’aveva fatta soffrire. Disse agli amici che d’ora innanzi dovevano chiamarla solo Meba, che era il diminutivo di Margherita e Beatrice. Trascorse gli anni seguenti felice e contenta: le era spuntata anche un po’ di spina dorsale.

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