ARTRIBUNE E ARTSLIFE CI PARLANO DELL’ESPOSIZIONE DI GEORG BASELITZ A BASILEA ALLA FONDAZIONE BEYELER E MUSEO D’ARTE CHE SI E’ CONCLUSA IL 29 APRILE 2018::: L’AUTORE DAL 1987 ABITA VICINO A NOI:::A IMPERIA!

 

SANREMONEWS 30 GIUGNO 2018

http://www.sanremonews.it/2018/06/30

Successo del pittore imperiese d’adozione Georg Baselitz alla ‘Bayerisches Staatsoper’ di Monaco di Baviera . Il pittore, scultore e scenografo di fama mondiale, che vive e lavora nel capoluogo della nostra provincia, è stato infatti tra gli artefici del trionfo del nuovo allestimento del dramma sacro “Parsifal” di Richard Wagner a Monaco di Baviera.

 

 

ARTRIBUNE, GENNAIO 2018

Tutto Georg Baselitz. In mostra a Basilea

 

Baselitz. Exhibition view at Fondation Beyeler, Riehen 2018. Photo Daniele Perra

Tutto Georg Baselitz. In mostra a Basilea

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La Fondazione Beyeler e il Kunstmuseum di Basilea celebrano l’artista tedesco in occasione dei suoi ottant’anni.

Quando ho iniziato il mio percorso ero contro tutto”. Di certo, Georg Baselitz (classe 1938) ha sfidato la forza gravitazionale. Dal 1969 le sue figure capovolte ne hanno fatto uno dei pittori più riconoscibili e influenti degli ultimi sessant’anni. Tra le opere a testa in giù va annoverato il primo celebre ritratto di sua moglie Elke, ancora oggi al suo fianco. Dipingere sottosopra era per l’artista un handicap e pare volesse dimostrare a se stesso che aveva il talento per farlo. Per questo, “per non affliggere nessuno”, ha affermato l’artista, i primi dipinti sottosopra sono ritratti di amici, paesaggi e nature morte. Con i suoi quadri e le sculture monumentali, Baselitz ha “scavalcato” la categoria di brutto, declinandola in tormentata meraviglia e gigantismo reverenziale.
Ora la Fondazione Beyeler e il Kunstmuseum di Basilea celebrano il pittore e scultore tedesco ‒ che a ventitré anni adotta il nome d’arte Baselitz in onore del suo Paese natale ‒ in occasione dei suoi ottant’anni, con una vasta retrospettiva di dipinti, sculture (collocate anche all’esterno) e una selezione di opere su carta che ne ripercorrono l’intera carriera. A partire dai primi Anni Sessanta, con le sue figure “fatte a pezzi” e dai tratti nervosi, fino al 2017, con una serie di dipinti di media dimensione mai esposti al pubblico. L’ultima mostra monografica di Baselitz in Svizzera, ospitata dalla Kunsthaus di Zurigo, risale al 1990 e questa nuova retrospettiva, a cura di Martin Schwander, approderà all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington quest’estate, e sarà la prima in Nord America dopo quella del 1995.

Georg Baselitz, Avignon ade, 2017. Collezione privata. © Georg Baselitz, 2018. Photo Jochen Littkemann, Berlino
Georg Baselitz, Avignon ade, 2017. Collezione privata. © Georg Baselitz, 2018. Photo Jochen Littkemann, Berlino

OPERE SU CARTA

Il Kunstmuseum di Basilea vanta una lunga amicizia con Baselitz che risale al 1970 quando Dieter Koepplin, a quel tempo direttore del Kupferstichkabinett, contribuì a sostenere l’artista allestendo la sua prima mostra di disegni. Alcune di quelle opere sono entrate, sin da subito, a far parte della collezione, ampliata negli Anni Ottanta e arricchita grazie alla generosità di Baselitz che ha donato numerosi lavori nel corso del tempo. Dei 152 disegni, grafiche e acquerelli ne sono in mostra circa 88, tutti provenienti dal Dipartimento di stampe e disegni del Kunstmuseum.
È da questa mostra, a cura di Anita Haldemann, e da questa sede, che suggeriamo di cominciare la visita. Esposti nella nuova ala del museo (Neubau), i disegni e gli acquerelli ci permettono di entrare gradualmente nel “processo” creativo dell’artista con i segni marcati che convivono con superfici più fluide, indeterminate. Purtroppo la diffusa luce ambulatoriale dà alle sale un’atmosfera quasi spettrale e piatta. Per questo si è forzati ad avvicinarsi molto a ogni singola opera per coglierne dettagli, sfumature e potenza espressiva. Nella prima sala è stata inoltre collocata una grande scultura, non necessaria e fuori contesto. Come non necessaria, ridondante e fuorviante è la data della nascita dell’artista riportata su ogni singola didascalia.

Baselitz. Exhibition view at Fondation Beyeler, Riehen 2018. Photo Daniele Perra
Baselitz. Exhibition view at Fondation Beyeler, Riehen 2018. Photo Daniele Perra

DIPINTI E SCULTURE

Si respira tutt’altra atmosfera alla Fondazione Beyeler che, grazie alla sua struttura architettonica e alla sua luce potente, permette di fruire e apprezzare le opere in tutta la loro complessità, formale e concettuale. La mostra raccoglie 12 sculture e 90 quadri ‒ che l’artista da sempre dipinge sul pavimento ‒ realizzati dal 1959 al 2017. Qui l’allestimento è calibrato, segue un percorso strettamente cronologico, sviluppato in maniera classica. Solo le monumentali sculture nelle sale spezzano la linearità del display. La figurazione di Baselitz è, solo apparentemente, realistica perché i contorni si confondono, lacerati dalla potenza espressionista della pittura, mai sopita, e i lineamenti delle giganti sculture in legno scolpito e dipinto ‒ il suo modello sembra essere quasi sempre lui stesso ‒ o le teste policrome ci rimandano alle statue monolitiche dei Moai.
Protagonista indiscussa rimane la pittura, nella sua potenza sensuale, materica e nella straordinaria combinazione di colori (i gialli, i rossi, i blu, gli arancioni, i rosa). Una pittura che va dritta nella pancia, prima di colpire gli occhi. “Sono estremamente pauroso perché non mi sono mai sentito sicuro. L’insicurezza e la paura di fallire sono un problema quotidiano”, ha affermato l’artista, svelando inoltre di essere spesso depresso. C’è, infatti, qualcosa di sinistro, di non finito, di tenebroso, di depresso, appunto, in quelle figure imperfette. L’ironia dimora da altre parti. La mostra si chiude con un’intera sala di opere create lo scorso anno. Lavori di media dimensione che hanno anestetizzato la forza dirompente che ha sempre caratterizzato Baselitz. Le figure sono “appannate”, sfuocate, sembrano liquefarsi, sprofondare nei fondali marini o scomparire in un cielo post atomico. È distopia pura. Oppure, come ha scritto l’artista con una poetica semplicità: “C’è una nuova tecnica pittorica; lasciare le cose svanire nella nebbia”. Forse i ricordi cominciano a essere lontani e flebili, e la realtà non più tanto interessante da darle attenzione.
Il 16 febbraio alle ore 18.30 la Fondazione Beyeler ospiterà un talk con l’artista, tenuto dal curatore Martin Schwander. Un’occasione piuttosto rara di ascoltare l’artista tedesco parlare della sua opera.

‒ Daniele Perra

 

Riehen// fino al 29 aprile 2018
Georg Baselitz
FONDAZIONE BEYELER
Baselstrasse 101
www.fondationbeyeler.ch

Basilea // fino al 29 aprile 2018
Georg Baselitz. Werke auf papier
KUNSTMUSEUM BASEL
St. Alban-Graben 8
www.kunstmuseumbasel.ch

 

ARTSLIFE.COM 9 FEBBRAIO 2018

http://www.artslife.com/2018/02/09/georg-baselitzfondazione-beyeler-basilea/

 

 

Gli 80 anni di Georg Baselitz alla Fondazione Beyeler di Basilea

 

Gli 80 anni di Georg Baselitz alla Fondazione Beyeler di BasileaLa Fondazione Beyeler di Basilea inaugura il nuovo anno espositivo con una mostra dedicata a Georg Baselitz, ai suoi ottanta anni e ai sessanta anni di attività artistica, una commemorazione della sua vita e della sua arte.

Le sale del museo ospitano 90 dipinti e 12 sculture di medie e grandi dimensioni, realizzate dal 1959, come Win.D. un olio su tela di 100×80 cm, fino alle opere realizzate nel 2017.
Numerose le opere degli anni 1960 dalla serie degli Eroi e delle Fratture: Verschiedene Zeichen – Segni diversi, alle figure capovolte – tra le quali Ritratto di Elke I , Fermale nude, Cement Factory– che hanno reso celebre Baselitz negli anni 1970.

Degli anni ’80 ci sono ben quattro opere della serie Orange Eater accanto a Bending Drinker, a Away from the Window del 1982 e a Mother and Child del 1985, fino ai 20 pannelli che compongono l’opera ’45 del 1989.

Sono presenti anche un cospicuo corpo di opere della serie Remix. Ogni periodo è bene rappresentato e la mostra risulta esaustiva e completa, anche le sculture lignee policrome trovano il loro giusto habitat, a fianco delle sculture in legno e tempera della serie Woman of Dresdner troviamo le My New Hat del 2003 e Mrs. Ultramarine del 2004, due grandi sculture in legno di cedro e olio.Gli 80 anni di Georg Baselitz alla Fondazione Beyeler di BasileaQuadri e sculture per interni ed esterni risalenti agli ultimi due decenni completano la panoramica, il percorso si conclude con un nucleo di opere terminate nell’autunno del 2017 e mai esposto al pubblico. Le opere provengono da collezionisti, istituzioni e musei europei e americani ma anche dalla stretta collaborazione con l’artista.

Al termine della mostra alla Fondazione Beyeler l’esposizione sarà allestita, in modo diverso, all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington DC. La mostra vuole mette in evidenza come Georg Baselitz sia un artista profondamente radicato nella storia della pittura e scultura europea e americana, una figura che nel creare e sviluppare continuamente un suo linguaggio figurativo idiosincratico occupa una posizione di spicco.Gli 80 anni di Georg Baselitz alla Fondazione Beyeler di Basilea
Georg Baselitz
, pseudonimo di Hans-Georg Kern, nasce nel 1938 nel borgo di Deutschbaselitz in Sassonia, ha studiato nella ex Germania Est e nel 1957 si trasferisce a Berlino Ovest, dove decide di cambiare il nome in Baselitz, sembra in onore della sua città natale. Lo stile di Baselitz è rientra nel gruppo del Nuovo espressionismo; iniziò la propria attività interessandosi all’espressione artistica dei malati di mente. Negli anni Settanta Baselitz entrò nel gruppo neo-espressionista tedesco “Neue Wilden” (Nuovi selvaggi), che incentrava il lavoro versa deformazione della forma, il potere del soggetto e la potenza espressiva dei colori.

Il suo nome venne alla ribalta nel 1960, quando la polizia intervenne sequestrando due sue opere Uomo nudo e La grande notte nel secchio, a causa delle provocanti immagini di natura sessuale. Nel 1965 viene la prima volta in Italia, a Firenze, dove realizza la serie di quadri “Tierstück“, fu il primo di una serie di viaggi in Italia: in particolare dal 1976 al 1981 Baselitz ebbe uno studio a Firenze e dal 1987 vive e lavora ad Imperia.Gli 80 anni di Georg Baselitz alla Fondazione Beyeler di Basilea

Nel corso della mostra viene proiettato il film del regista e scrittore tedesco Alexander Kluge della durata di 15 minuti girato nell’autunno 2017 da Heinz Peter Schwerfel che permette di comprendere a pieno il pensiero e al modo di lavorare di Baselitz.

Parallelamente alla nostra esposizione il Kunstmuseum di Basilea presenta una retrospettiva dell’opera grafica di Georg Baselitz.

Georg Baselitz
dal 21 gennaio al 29 aprile
Fondation Beyeler, Beyeler Museum AG,
Baselstrasse 77, CH-4125 Riehen
Tutti i giorni 10.00–18.00, mercoledì fino alle 20.00

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1 risposta a ARTRIBUNE E ARTSLIFE CI PARLANO DELL’ESPOSIZIONE DI GEORG BASELITZ A BASILEA ALLA FONDAZIONE BEYELER E MUSEO D’ARTE CHE SI E’ CONCLUSA IL 29 APRILE 2018::: L’AUTORE DAL 1987 ABITA VICINO A NOI:::A IMPERIA!

  1. Donatella scrive:

    Ce l’avevamo a due passi da casa e non lo sapevamo!

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