PAOLO RODARI, REPUBBLICA 16 LUGLIO 2018, pag. 11 ::: TERESA FORCADES, MEDICO E MONACA BENEDETTINA E’ PALADINA DEI DIRITTI Lgbt E DELL’INDIPENDENZA CATALANA

 

REPUBBLICA DEL 16 LUGLIO 2018—pag. 11

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TERESA FORCADES ( Barcellona, 1966)

L’ultima battaglia della suora attivista “ Torno in clausura”

Teresa Forcades era diventata paladina dei diritti Lgbt e dell’indipendenza catalana

PAOLO RODARI,

 

 ROMA

«Il processo costituente in Catalogna terminerà il primo settembre. In quel giorno tornerò alla vita normale del monastero, sempre più convinta che il movimento catalano per l’indipendenza dalla Spagna sia un’opportunità per approfondire la democrazia e affrontare alcune questioni fondamentali dell’esclusione e dell’abuso sociale. Ciò ha aperto gli occhi di molte persone sul carattere insufficiente della nostra democrazia e sul fatto che nel ventunesimo secolo globalizzato il potere politico è soggetto al potere economico».

Teologa femminista e monaca benedettina, Teresa Forcades due anni fa lasciò la clausura per impegnarsi in politica lottando in favore dell’indipendenza della Catalogna. Fra un mese tornerà in monastero dove continuerà le sue battaglie, ma in altro modo. Fra le scrittrici più lette in Spagna, impegnata contro la lobby delle industrie farmaceutiche, per i diritti gender e del mondo Lgbt, racconta a Repubblica questi due anni “fuori le mura” e le sfide del futuro, il tutto con uno sguardo anche oltre i confini spagnoli. Sull’Italia, ad esempio, Forcades ha le idee precise: «La Lega è un movimento di estrema destra. Tutti i movimenti di estrema destra sono pericolosi per la democrazia perché sono per definizione autoritari, nemici del pluralismo e sospettosi del pensiero critico. Credo che il diffuso successo dell’attuale autoritarismo di estrema destra in Europa sia una reazione alla frustrazione creata dalla democrazia capitalista: è impossibile avere una democrazia politica senza la democrazia economica. Non ci si può aspettare che si agisca da cittadino democratico responsabile dopo aver passato dieci ore al giorno a lavorare in condizioni degradanti per un miserabile stipendio. Il libro “Hired” di James Bloodworth apre gli occhi in questo senso e così è stato “Il mondo deve sapere” di Michela Murgia».

Per Forcades l’ideale politico sono le Nazioni Unite, «ma non quelle che abbiamo oggi, con il diritto di veto; né l’Unione europea che abbiamo oggi, progettata per favorire i poteri economici». «I poteri economici — dice — hanno più potere dei politici, più potere degli elettori. Questo vedo come il problema principale».

Nella Chiesa, Forcades è un pungolo sempre attivo. Sono tanti, infatti, i temi sui quali la Chiesa fatica ad avere uno sguardo nuovo. Fra questi l’omosessualità. Il catechismo predica accoglienza, ma nello stesso tempo chiede che le persone omosessuali vivano nella castità. Dice Forcades: «Penso che sia profondamente inumano. Credo che il matrimonio omosessuale debba essere riconosciuto come un sacramento perché ciò che costituisce il sacramento del matrimonio è ciò che questo particolare legame umano ha in comune con la vita della Trinità e la vita della Trinità non ha nulla a che fare con la complementarietà di genere o sessuale e niente a che fare con avere figli. L’omosessualità non è un problema; l’omofobia lo è». E ancora: «In alcune questioni, come la giustizia sociale, la dottrina della Chiesa e alcune delle sue pratiche sono profetiche e in anticipo sui nostri tempi. In altre questioni, la Chiesa è davvero indietro. È particolarmente indietro riguardo alla moralità sessuale (ad esempio proibendo la contraccezione) e riguardo al ruolo delle donne e credo che questo sia, molto probabilmente, conseguenza del fatto di avere solo maschi celibi che governano la Chiesa».

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2 risposte a PAOLO RODARI, REPUBBLICA 16 LUGLIO 2018, pag. 11 ::: TERESA FORCADES, MEDICO E MONACA BENEDETTINA E’ PALADINA DEI DIRITTI Lgbt E DELL’INDIPENDENZA CATALANA

  1. Donatella scrive:

    Purtroppo ( probabilmente per non spaccare la Chiesa) anche con questo Papa, che pure per molti aspetti ha un coraggio da leone, non si attuano delle grandi riforme interne ( il sacerdozio delle donne, il riconoscimento della sessualità anche per i sacerdoti, il riconoscimento della omosessualità e dell’aborto). Forse occorrerà più tempo per fare accettare queste posizioni e non spaccare la Chiesa, ma sono convinta che comunque si affermeranno come legittime e ortodosse.

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