Schubert-Listz, Serenade
ROBERTO RODODENDRO
Questa è invece una lunga poesia, probabilmente illeggibile per chi non ama la poesia e altrettanto illeggibile, per chi la ama troppo:
bardelli
“Il ricordo di una Laura”
Laura nella sotterranea ti vedo guardare
il muro ricurvo e scuro al di là della rotaia
dando le spalle a tutti con occhi lontani
come se tu riuscissi a vedere il mare
ti vedo fissare le rotaie
con sguardo sognante
come se ti potessero portar lontano
come se tu non sapessi già
che il viaggio è inutile
e non ti porta da nessuna parte
se non dalla stessa parte
Laura ti vedo di spalle un po’ curva
– non ti conosco e non so chi tu sia –
ad una stazione della metropolitana in Roma
tra fiumane di gente che va e che viene
che parte e poi ritorna
tra vagoni rombanti e luminosi
preannunciati da folate di vento
tu rimani lì di spalle assorta
coi capelli biondi
ora tagliati corti
che liberano il collo chiaro e snello
Laura tu non lo sai chiunque tu sia
che io non ti conosco e che ti guardo
con sguardo assente
seduto alla panchina in attesa
di un vagone che mi porterà da altra parte
che sarà nessuna parte
perchè non ci resta alcun luogo dove andare
se non un’arida attesa
che passi il giorno ed altro ricominci
per continuare a campare
con occhio ottuso
con in mente soltanto un vago ricordo
di te lontano nel tempo
di quando ero io a guardare il mare
con sguardo fisso e tormentato
( e tu mi pregavi di restare)
e le navi passavano piano all’orizzonte
come miraggio costante
lasciandomi lentamente solo
e sognavo una partenza
ad ogni treno che correva misterioso e vuoto
che mi portasse altrove
Quindi
anche se tu non sei più tu
ed io non son più quello
siamo ancora qui
– nessuno è andato da nessuna parte –
come su una giostra
ci sforziamo di crederci a un viaggio definitivo
su questa metropolitana che ci fa già morti
traslati sempre nello stesso luogo
Per un attimo ti volti ma non mi vedi
non guardi la gente che sale che scende
o le carrozze illuminate e rombanti
…….Perchè non ci siamo per nessuno
se non per noi stessi
quando il gabbiano ha tracciato il volo
ed il cielo rimane vuoto
perchè – antico ricordo –
solo quello ci permette di crederci
ancora vivi.
Molto bella questa poesia, che riflette pensieri, ricordi e sentimenti in cui ci ritroviamo. Ci deve essere un film, su qualche pianeta lontanissimo, che ha ripreso e riprende ogni attimo di vita di ognuno di noi. Mi pare che Roberto ce lo abbia un po’ anticipato, almeno per un pezzetto.
Purtroppo, come spesso capita, mancano gli spazi. Comunque postando quella figura di Bardelli , direi che hai colto perfettamente la Laura della metropolitana! Grazie!
Grazie Donatella e vedrai che una di queste sere estive ti capiterà d’incontrare anche quel film e lo recensirai per noi!