L’APPELLO DI MASSIMO CACCIARI : ” PREPARIAMOCI ALLE EUROPEE “+++ REPUBBLICA DEL 4 AGOSTO, PAG. 33 RISPONDE GIANNI CUPERLO DEL PD CON UNA LETTERA— si allunga la lista dei firmatari…

 

REPUBBLICA DI VENERDI’ 3 AGOSTO 2018

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L’appello

PREPARIAMOCI ALLE EUROPEE

Massimo Cacciari

Risultati immagini per massimo cacciari moglie
invecchiando è diventato più affascinante…

Massimo Cacciari (Venezia,  1944) è un filosofoaccademico e politicoitaliano, ex sindaco di Venezia.

La situazione dell’Italia si sta avvitando in una spirale distruttiva. L’alleanza di governo diffonde linguaggi e valori lontani dalla cultura — europea e occidentale — dell’Italia. Le politiche progettate sono lontane da qualsivoglia realismo e gravemente demagogiche. Nella mancanza di una seria opposizione, i linguaggi e le pratiche dei partiti di governo stanno configurando una sorta di pensiero unico, intriso di rancore e risentimento. Il popolo è contrapposto alla casta, con una apologia della Rete e della democrazia diretta che si risolve, come è sempre accaduto, nel potere incontrollato dei pochi, dei capi. L’ossessione per il problema dei migranti, ingigantito oltre ogni limite, gestito con inaccettabile disumanità, acuisce in modi drammatici una crisi dell’Unione europea che potrebbe essere senza ritorno.

L’Europa è sull’orlo di una drammatica disgregazione, alla quale l’Italia sta dando un pesante contributo, contrario ai suoi stessi interessi. Visegrad nel cuore del Mediterraneo: ogni uomo è un’isola, ed è ormai una drammatica prospettiva la fine della libera circolazione delle persone e la crisi del mercato comune. È diventata perciò urgentissima e indispensabile un’iniziativa che contribuisca a una discussione su questi nodi strategici. In Italia esiste ancora un ampio spettro di opinione pubblica, di interessi sociali, di aree culturali disponibile a discutere questi problemi e a prendere iniziative ormai necessarie. Perché ciò accada è indispensabile individuare, tempestivamente, nuovi strumenti in grado di ridare la parola ai cittadini che la crisi dei partiti e la virulenza del nuovo discorso pubblico ha confinato nella zona grigia del disincanto e della sfiducia, ammutolendoli. Per avviare questo lavoro — né semplice né breve — è indispensabile chiudere con il passato ed aprire nuove strade all’altezza della nuova situazione, con una netta ed evidente discontinuità: rovesciando l’ideologia della società liquida, ponendo al centro la necessità di una nuova strategia per l’Europa, denunciando il pericolo mortale per tutti i paesi di una deriva sovranista, che, in parte, è anche il risultato delle politiche europee fin qui condotte.

C’è una prossima scadenza, estremamente importante, che spinge a mettersi subito in cammino: sono ormai alle porte le elezioni europee. C’è il rischio che si formi il più vasto schieramento di destra dalla fine della Seconda guerra mondiale. La responsabilità di chi ha un’altra idea di Europa è assai grande. Non c’è un momento da perdere. Tutti coloro che intendono contribuire all’apertura di una discussione pubblica su questi temi, attraverso iniziative e confronti in tutte le sedi possibili, sono invitati ad aderire.

Gli altri firmatari: Enrico Berti Michele Ciliberto Biagio de Giovanni Vittorio Gregotti Paolo Macrì Giacomo Manzoni Giacomo Marramao Mimmo Paladino

Nell’elenco dei firmatari dell’appello di Massimo Cacciari ieri non sono stati pubblicati i nomi di Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.

 

REPUBBLICA DEL 4 AGOSTO 2018

La lettera

L’ALLARME CHE SUONA PER L’EUROPA

Gianni Cuperlo

Gentile direttore, «la situazione dell’Italia si sta avvitando in una spirale distruttiva» e «non c’è un momento da perdere». Così Massimo Cacciari nell’appello firmato da personalità della cultura e rivolto a un’opinione pubblica forse non ancora consapevole della valanga che si è staccata dalla cima e si dirige a valle. Eppure gli indizi si moltiplicano sotto gli occhi. Pochi giorni fa il premier Victor Orban ha tenuto un discorso alla minoranza ungherese in Romania e ha usato parole esplicite. Inquietanti ma esplicite. Ha parlato di una “nuova era” destinata a spezzare la “solitudine dell’Ungheria durata un secolo”. Alludeva all’amputazione di due terzi del Paese dopo il trattato di Trianon coi nuovi confini partoriti dalla Grande Guerra. La nuova era di Orban vivrebbe di due fasi. La prima destinata a collegare i paesi coinvolti – i quattro di Visegrad, più Romania e magari Croazia, Serbia e domani il Montenegro – con infrastrutture viarie e la sincronia delle politiche energetiche e di difesa. La seconda fondata sui principi di una nuova regione battezzata “Europa centrale”: il primato della cultura cristiana rigettando il multiculturalismo, la difesa del modello tradizionale di famiglia, il diritto al protezionismo economico, il potere di respingere i migranti e proteggere i confini. La chiusa conferma l’allarme di Cacciari. Per il premier ungherese la sfida oggi è «mostrare che c’è un’alternativa alla democrazia liberale. Trent’anni fa pensavamo che l’Europa fosse il futuro, ora siamo noi il futuro d’Europa». Questo è il punto della cronaca dove l’Europa è arrivata. E questa – hanno ragione Cacciari e gli altri firmatari dell’appello – è la responsabilità enorme in capo a quanti vedono nel disgregarsi del continente la via per una regressione drammatica dei valori liberali e di civiltà. Tra meno di un anno nascerà il nuovo Parlamento di Strasburgo e saranno quelle urne a indicare l’orientamento della Storia. La famiglia socialista, come le singole forze progressiste, non è in grado da sola di reggere l’urto della nuova destra nazionalista. Perché non è il populismo o il sovranismo – termini ambigui per definizione – a profilare quell’impianto, ma la degenerazione di un nazionalismo aggressivo e verbalmente violento. Attrezzarsi allo scontro col ritorno di quella cultura è la condizione per non finire sopraffatti da principi incompatibili con gli ultimi sette decenni, quelli della grande pacificazione. Per riuscirci però l’intero campo democratico e della sinistra deve sfidare la destra sul terreno dove oggi essa pare più solida, la sfera dei valori egemoni, di cosa intendiamo per Europa in un passaggio rivoluzionario della sua parabola. Vuol dire resettare parecchie categorie quando si ragiona di economia, disuguaglianza, integrazione, qualità della democrazia e delle nostre istituzioni. Guai a pensare di rinviare questo confronto. La sirena dell’allarme è suonata. Tapparsi le orecchie per non sentirla equivarrebbe al più colpevole degli errori. Alle spalle abbiamo la peggiore sconfitta della nostra vita. Solo uno sguardo lungo sul continente che ha reso possibile diventare ciò che siamo potrà riscuoterci e farci ripartire. Col passo giusto.Nell’elenco dei firmatari dell’appello di Massimo Cacciari ieri non sono stati pubblicati i nomi di Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.

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120 risposte a L’APPELLO DI MASSIMO CACCIARI : ” PREPARIAMOCI ALLE EUROPEE “+++ REPUBBLICA DEL 4 AGOSTO, PAG. 33 RISPONDE GIANNI CUPERLO DEL PD CON UNA LETTERA— si allunga la lista dei firmatari…

  1. Bruno Antonello scrive:

    Sono pienamente d’accordo con Cacciari.
    Peccato che che gli attuali uomini che hanno in mano le sorti dell’Europa non siano all’altezza delle loro funzioni.

    • Chiara Salvini scrive:

      Ti ringrazio, caro Bruno, nel tuo contributo… possiamo almeno contare su chi manderemo noi…e, anche sulla politica che, verso l’Europa, farà il nostro governo, grazie!, chiara per il blog

      • carla scrive:

        cara Chiara,come-dove si può aderire all’appello?
        non sarebbe meglio avere gli indirizzi email di coloro che vogliono lasciarli?

        • Chiara Salvini scrive:

          CARA CARLA, NON SO RISPONDERTI::: PER UN CERTO PERIODO REPUBBLICA AVEVA PUBBLICATO LE FRASI CON NOME E COGNOME DI CHI ADERIVA E NOI L’ABBIAMO ANCHE PUBBLICATO, CHI HA ADERITO QUI, PIU’ MODESTAMENTE L’ABBIAMO RACCOLTI IN UN ARTICOLO E …” PUBBLICATO ” SUL NOSTRO BLOG…LO STESSO CACCIARI NON CREDO PROPRIO CHE ABBIA TENUTO CONTO DELLE ADESIONI…LA COSA MIGLIORE DA FARE ” PER ADERIRE ” MI PARE SIA GUARDARSI IN GIRO, CIASCUNO NEL PROPRIO AMBIENTE, E PARTECIPARE INSIEME A QUANTI SI STANNO ORGANIZZANDO PER UN MOVIMENTO A FAVORE DELL’EUROPA –PUR CON TUTTI I CAMBIAMENTI CHE LA GENTE DESIDERA INTRODURRE–ANCHE PARTECIPARE ALLE ADESIONI PER MIMMO LUCANO E’ UNA MANIERA, SECONDO ME, PER LOTTARE CONTRO I SOVRANISTI, COME SI CHIAMANO…SE VUOI, FAMMI SAPERE NEL TUO AMBIENTE CHE COSA C’E’…MAGARI POTRESTI SCRIVERCI NARRANDO LA TUA ESPERIENZA CHE PUO’ SERVIRE AD UN ALTRO…CIAO CARA CARLA, GRAZIE DI AVERCI SCRITTO, chiara per il blog

  2. Alessandro De Cristofano scrive:

    Condivido IN TOTO sia l’appello di Massimo Cacciari che il commento di Giani Cuperlo

    • Chiara Salvini scrive:

      grazie Alessandro di aver letto l’appello di Massimo Cacciari e di condividerlo, così come di Cuperlo::: sai, Donatella, una nostra amica che scrive sul blog, mi ha detto al telefono (sta a Milano ed io a Sanremo) : ” Su cosa c’è da fare siamo tutti d’accordo, adesso ci sarebbe da farlo. ” . E questa è anche il senso di un altro intervento di Cacciari su Repubblica, che adesso non trovo, ma spero di poterlo mettere, ciao, vieni a trovarci, grazie, chiara per il blog

  3. Pedrini Maria Luisa scrive:

    Il mio è un urlo di allerta, di delusione, di rabbia.
    Devo uscire al piu’ presto da questo totale isolamento.
    Mi unisco all’ appello di Cacciari perche’ è ciò che abbiamo che ho
    e che vado a dire e pensare da tempo.
    Forza e coraggio difendiamo la democrazia europea.

    • Chiara Salvini scrive:

      SONO CONTENTA CHE TU, MARIA LUISA, ABBIA VOLUTO PARTECIPARE E DARE IL TUO CONTRIBUTO A QUESTA ” CAMPAGNA ” CHE PORTA AVANTI REPUBBLICA E CHE E’ STATA INIZIATA DA UN ICONA–A VOLTE CONTRADDITORIA – DELLA NOSTRA SINISTRA COME E’ MASSIMO CACCIARI, C’E SOLO DA DIRE COME DICI TU:: ” FORZA E CORAGGIO: DIFENDIAMO LA DEMOCRAZIA EUROPEA “

  4. Maria Rosaria scrive:

    Pieno appoggio e condivisione delle considerazioni di Cacciari.
    Dobbiamo scuoterci tutti ed uscire da questo stato di delusa indifferenza e senso di impotenza che ci pervadono da tempo.
    E’ il momento di far sentire la voce della ragione e dei principi che devono ispirare la convivenza civile in Italia ed in Europa

    • Chiara Salvini scrive:

      Dobbiamo scuoterci tutti ed uscire da questo stato di delusa indifferenza e senso di impotenza che ci pervadono da tempo., non si può che sottoscrivere di tutto cuore il tuo appello, grazie Maria Rosaria!

  5. leopoldo morbin scrive:

    Nel 1972 (1972!!!!) all’esame di maturità affrontai il tema sull’Europa. Ora a distanza di tutti questi anni ci poniamo gli stessi problemi, dopo tanta fatica, sacrifici e sforzi che i padri nobili di quell’ideale incarnavano. Dobbiamo crederci, ora e sempre. L’Europa siamo anche noi, perciò ringrazio Cacciari e tutti gli aderenti all’appello.
    Leopoldo Morbin

    • Chiara Salvini scrive:

      ADERENTI ALL’APPELLO SIAMO ANCHE ” TUTTI NOI ” CHE LO APPOGGIAMO E LO DIFFONDIAMO, GRAZIE DI AVERCI SCRITTO IN TANTI, PENSO CHE PUBBLICHERO’ I VOSTRI CONTRIBUTI CON IL SOLO NOME DI BATTESIMO, CIAO LEOPOLDO (—ma ti chiamano ” Leo “? )

  6. Paola Trotter è Vittorio Biagini scrive:

    Aderiamo pienamente

  7. armando michelizza scrive:

    spero sia l’occasione che aspetto da tanto tempo:
    discutere ed elaborare su temi su cui la sinistra, e in genere le forze progressiste, sono al rimorchio della destra da tempo; afone, incapaci di una elaborazione autonoma. Sono appassionato (e un po’ competente) su due temi.
    Immigrazione: investiamo nella formazione di queste persone che vogliono migliorare la loro vita e quella dei loro famigliari e Paesi: istruzione, istruzione, formazione dall’agro pastorale all’aereospaziale
    Lavoro: l’Europa è la dimensione necessaria, indispensabile per ripartire (dividere) il lavoro; ma anche occorre rendere i lavoratori partecipi dell’imprese….
    Speriamo speriamo

    • Chiara Salvini scrive:

      che bell’intervento che hai fatto anche per noi, carissimo Armando. Ancor più se hai una certa competenza in materia…e poi che argomenti:: immigrazione e lavoro, i punti centrali oggi per salvarci da questa marea nera…i lavoratori partecipi dell’imprese, tutto il nostro tempo, specie i giovani, ma anche gli ex-giovani, è fatto di persone che bramano per essere più protagonisti della loro storia, ciao, grazie davvero, chiara per il blog

      • Chiara Salvini scrive:

        HO CERCATO IL TUO NOME SU INTERNET E HO TROVATO UN TUO OMONIMO ( O SEI TU?) CHE E’ GARANTE DEI DETENUTI DI IVREA E CHE SCRIVE SU ” LA SENTINELLA DEL CANAVESE “…TI QUALIFICANO IN UN ARTICOLO COME ” ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO DEI MIGRANTI “…ADESSO SONO CURIOSA DI SAPERE SE SEI TU…” QUESTO PERSONAGGIO NOTO “? chiara e la sua curiosità…

        • armando michelizza scrive:

          Eh sì. Confesso, sono io. Sto terminando il mandato quinquennale che il Consiglio Comunale di Ivrea mi diede come garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Ho insegnato (ma soprattutto imparato) per 20 anni in carcere, e ora che sono in pensione…
          Mi occupo di immigrazioni e richiedenti protezione dal 1999 quando arrivarono i kossovari… Ci voleva poco a capire che questo sarebbe stato un bel problema che meritava studio, elaborazione, confronto per far nascere idee, soluzioni, mettere in moto energie…
          Coraggio, tanti auguri a tutti noi

          • Chiara Salvini scrive:

            ti ringrazio molto di avermi risposto con così tanta simpatia (per te è la simpatia), chiara

  8. Giuseppe Gallelli e Lucy Pole scrive:

    Condividiamo l’appello di Massimo Cacciari e quello di Gianni Cuperlo

    • Chiara Salvini scrive:

      GRAZIE CARO GIUSEPPE E CARA LUCY…SIAMO IN TANTI A CONDIVIDERE QUESTO APPELLO, CHE ALLEGRIA! SPERIAMO DI ESSERE CAPACI DI MUOVERE QUALCOSA…chiara per il blog

  9. Giovanni Neri scrive:

    Aderisco senza riserve all‘appello di M.Cacciari. Figlio della seconda guerra mondiale non avrei mai immaginato che l‘italia (e il mondo!) potesse dimenticare le tragedie del nazionalismo (oggi tramutato in sovranismo) e delle guerre commerciali, prodromi delle guerre guerreggiate. Purtroppo gli appelli rimangono sterili velleitarismi se non seguono fatti concreti. Ecco io sono disponibile per agire: aspetto occasioni.
    G.Neri

  10. Michele Salomk e scrive:

    Un appello importante per una moblitazione della ragione “europea” contro il rischio di derive irresponsabili e potenzialmente catastrofiche

    • Chiara Salvini scrive:

      MI PIACE LA TUA ESPRESSIONE ::: ” UNA MOBILITAZIONE DELLA RAGIONE EUROPEA… “, GRAZIE MICHELE, chiara per il blog

  11. michil costa scrive:

    Condivido e sottoscrivo. Aggiungere l’importanza di riprendere a parlare di ambiente, visto che il pianeta ce lo stiamo mangiando, e molto rapidamente anche.

    • Chiara Salvini scrive:

      sì, hai ragione, il discorso sull’ambiente sta sfumando dall’orizzonte, pare a tutti. Hai fatto bene e rimarcarlo, ciao, a-rivederci, chiara per il blog

  12. Simona Costanzo scrive:

    Aderisco completamente.

  13. Le espressioni stimolanti ma generiche non sono sufficienti. E’ tempo d dire con chiarezza che gli antagonism personali e le presunzioni arroganti che proliferano a sinistra fanno il gioco della destra: Renzi, Bersani, Speranza e gli altri la smettano di contendersi il sempre più’ scarso spazio politico e dialoghino INSIEME costruttivamente. Mario Moncada

    • Chiara Salvini scrive:

      CREDO CHE TU ABBIA TOCCATO UN PUNTO DOLENTE, LA LOTTA A ” CHI HA IL PISTOLINO PIU’ LUNGO ” NELLA SINISTRA E’ SEMPRE STATA AL POTERE PURTROPPO ( FUORI I TEMPI DI PRODI ), ADESSO VERAMENTE, NEL PIATTUME E DESOLAZIONE GENERALE (SARA’ ANCHE PERCHE’ E’ AGOSTO?) NON SI SENTONO NEANCHE LE VOCI DELLA CONTESA. NELLA SITUAZIONE IN CUI CI SIAMO CACCIATI, DOVREBBE ESSERE PIU’ FACILE RESTARE UNITI PERCHE’ SI TRATTA DI COSTRUIRE UN AMPIO FRONTE DEMOCRATICO IN CUI NON SI DOVREBBE ANDARE A CACCIA DELLE INNUMEREVOLI ” DISCORDANZE IDEOLOGICHE “, COMUNQUE GRAZIE DEL TUO IMPORTANTE CONTRIBUTO, ” A VIAREMU ” (VEDREMO), COME SI DICE IN LIGURIA, chiara per il blog

  14. Alvise Mattozzi scrive:

    Scusate,
    da alcuni anni c’è il movimento DIEM25 (https://diem25.org/) che lavora a livello Europeo e non solo su molte delle questioni sollevate da Cacciari e che sta promuovendo una lista Europea, chiamata Primavera Europea, per dare un futuro all’Europa che non sia nè sovranista, nè neoliberista.

    Magari prima di fare nuovi appelli sarebbe opportuno vedere cosa già si sta cercando di fare

    saluti

    Alvise Mattozzi

  15. Maurizia Girlando scrive:

    Condivido e sottoscrivo
    Con le mie competenze , se utili, ci sono

  16. Loretta Buondi scrive:

    Sì! Aderisco e condivido l’appello

  17. Maria Luisa Polichetti scrive:

    Molto bene ,ma come agire in concreto?

  18. Giovanna Brinchi scrive:

    Grazie Chiara per la tua dispinibilità con il blog.
    Ho firmato anche l’appello per la salvaguardia della Scuola Pubblica.
    Scuola, cultura pubblica, politica, migranti, ambiente… I fronti su cui muoversi sono tanti.
    Sicuramente farò cià che posso a cominciare da dove mi so muovere meglio. Del resto l’insegnamento, svolto in maniera appassionata, sarò una sognatrice ma ancorsa ci credo, negli anni 14-19 della scuola superiore e della formsazio della persona, può veramente fare la differenza, gettare dei semi che daranno buoni frutti (IO CI CREDO)

    • Chiara Salvini scrive:

      CARA GIOVANNA, SOTTOSCRIVO OGNI PAROLA TUA, CREDO CHE LA SCUOLA PUBBLICA SIA LA RIFORMA PRINCIPALE CHE DOVREMMO FARE…A PARTE CHE TUTTI QUELLI CHE CI METTONO MANO ROVINANO QUANTO DI BUONO ERA STATO COSTRUITO DAGLI ANNI SETTANTA IN POI—SE MI DICESSI DOVE HAI FIRMATO L’APPELLO PER LA SCUOLA PUBBLICA, COMUNQUE LO CERCO, POTREMMO PROMUOVERE LA SOTTOSCRIZIONE…CIAO, GRAZIE DI ESSERE VENUTA, chiara per il blog

  19. Il Cagnone scrive:

    Ho vissuto il ’69, anche se un po’ in periferia. Sono sempre stato pronto poi………….. è morto Berlinguer

    • Chiara Salvini scrive:

      CARO IL MIO ” CAGNONE “, NON SEI L’UNICO A CUI ” SONO CADUTE LE BALLE SOTTO I PIEDI ” QUANDO E’ MORTO BERLINGUER… PIANO PIANO E’ STATO DISTRUTTO UN GRANDE PARTITO, CERTAMENTE ” CON L’IDEA DI FARE BENE, ANZI MEGLIO ” DATI I NUOVI TEMPI, SIAMO RIMASTI UN PO’ TUTTI ORFANI…chiara per il blog

  20. Forte Luigi scrive:

    Perchè non abbiamo la memoria storica che ciò che era l’ Europa solo 70 anni fa. Forza Cacciari dai
    la spinta giusta , e il tuo appello faccia da detonatore per ridare speranza e fiducia ad un Europa
    come la sognavano e la volevano i Padri Fondatori.

  21. Giovanna Brinchi scrive:

    Il link per l’appello per la Scuola Pubblica è
    https://sites.google.com/site/appelloperlascuolapubblica/
    Mi associo al forte appello per l’Europa nel nome, anche, del manifesto di Ventotene!
    Grazie di nuovo per la disponibilità.

  22. Concetta Giacovelli scrive:

    Condivido pienamente. Il linguaggio di molti ministri mi fa sentire a disagio, impaurita, incredula.

    • Chiara Salvini scrive:

      TI RINGRAZIO CARA CONCETTA G. DELLA TUA SINCERA PARTECIPAZIONE…EFFETTIVAMENTE ” DISAGIO, PAURA, INCREDULITA’ ” SONO I SENTIMENTI CHE SOPRATTUTTO ISPIRA IL MINISTRO DELL’INTERNO SALVINI, chiara per il blog

  23. Michele De Vitis scrive:

    Tutto condivisibile l’appello lanciato dal professor Cacciari. Anche alla luce degli estremismi nostrani, che si diffondono sempre di più, oggi è più che mai necessario mobilitarsi a sinistra facendo uscire dall’anonimato tutti coloro che ragionano senza urlare.

  24. Salvino scrive:

    Muoviamoci subito non c’e’ un minuto da perdere. Alziamoci e facciamo sentire la nostra voce Prima che sia troppo tardi.

  25. Lucia scrive:

    Mi unisco all’appello di Cacciari! Riassumo i punti essenziali di una nuova politica proposti nel blog:
    immigrazione
    lavoro
    ambiente
    scuola
    E una campagna di informazione che ci faccia tornare a considerare l’importanza dei fatti e non solo della loro “percezione” !

    • Chiara Salvini scrive:

      grazie, Lucia, della risposta all’appello e anche di aver riassunto i punti di una nuova politica, anche se la scuola, secondo me, andrebbe al primo posto, e una campagna culturale che ” ci faccia considerare l’importanza dei fatti e non solo della loro percezione “::: questo ultimo è un punto cruciale perche’ significa cambiarci la testa, grazie cara Lucia! chiara per il blog

  26. Gerardina scrive:

    Piena condivisione all’appello.

  27. Renza Maria Ferrari scrive:

    A fronte dell’arroganza di chi si dichiara depositario della “volontà del popolo” e ritiene atti ostili le critiche da qualunque parte provengano, esprimo la mia condivisione all’appello di Massimo Cacciari e la mia disponibilità a confrontarmi e a partecipare.
    Inviterei anche i “grillini”, che eventualmente abbiano maturato qualche dubbio, a dialogare con argomentazioni e non con slogan di propaganda

  28. Giorgio Cazzella Laura Provinciali scrive:

    Grazie a Cacciari perché ha smosso le acque. Ma è arrivato il momento che gli intellettuali facciano proposte, anche a rischio di sbagliare. A loro rivolgiamo delle domande:
    1. perché continuiamo a parlare di “democrazia liberale” ? Forse è il momento di scindere il concetto di democrazia da quello del liberalismo economico. Occorre trovare un giusto equilibrio. Basta tornare ai valori della nostra costituzione. Probabilmente molte delle norme europee sono sostanzialmente incostituzionali?
    2. Se il futuro ci riserva una disoccupazione diffusa, la soluzione non è il reddito di cittadinanza (una proposta indegna), ma la riduzione dell’orario di Lavoro? E così tante altre domande…..

  29. maria grazia natali sora scrive:

    Grazie al prof. Cacciari per l’appello generoso e coraggioso a tutti coloro che non riescono a sentirsi rappresentati dal vuoto politico attuale e cercano una strada per non rimanere impotenti e tristi ad assistere quotidianamente alla mancanza di conoscenza, rispetto e umanità.
    Sembra un sogno, ma può essere realtà. Io aderisco. Maria Grazia Natali Sora

  30. Cettina scrive:

    Ma di che AZ blaterate ,troppo caldo scioglie i pochi neuroni rimasti

  31. Giorgio Pierini scrive:

    Aderisco pienamente alle considerazioni di Cacciari e alle ulteriori riflessioni di Cuperlo, ma ho paura che rimangano nel vuoto e purtroppo inascoltate dal popolo della sinistra

  32. Sono decisamente d’accordo con l appello di Cacciari , troppo si è atteso prima di prendere una posizione politica mirata a ricostruire i valori di una nazione che si è addormentata davanti alle televisioni . Credo che sia giunto il momento di agire per cambiare un paese che merita di più

  33. Elena Cattarini Léger scrive:

    Aderisco totalmente all’appello di Massimo Cacciari e di Gianni Cuperlo. Gli italiani e l’Europa si meritano una politica italiana più ambiziosa, negli obiettivi di unificazione europea, nei metodi e nella prassi quotidiana dell’amministrazione del paese, nelle città e nelle regioni, nella modernizzazione e adeguamento delle strutture, delle autostrade, e nell’educazione civica ed etica dei cittadini.

  34. Babando Viviane scrive:

    Grazie al Professore Massimo Cacciari per il suo appello, finalmente la possibilità di una firma per dire che non ci sto, che questa non è l’Italia non è possibile che sia sprofondata così.
    No a questa politica, no a questo disumanità.

    • Chiara Salvini scrive:

      GRAZIE PER IL TUO APPOGGIO ALL’APPELLO DI CACCIARI, ” FINALMENTE UNA FIRMA PER DIRE CHE NON CI STO…A QUESTA POLITICA, A QUESTA DISUMANITA’ “, GRAZIE VIVIANE, chiara per il blog

  35. franco di maria scrive:

    ” Verba generalia non sunt impiccicatoria” ( cfr. il vecchio latino maccheronico) . Sono necessarie proposte concrete, punti programmatici etc. Mi auguro che alle parole generiche seguano impegni e progetti.

  36. Nunzio Fabiano scrive:

    Condivido è urgente prendere posizione anche se temo sia tardi!

  37. Federica Ricci Garotti scrive:

    Non so se questa adesione valga come firma ufficiale, ma la invio ugualmente perchè condivido totalmente le preoccupazioni espresse da Cacciari. Aggiungo che, come docente universitaria da sempre impegnata anche nella scuola, trovo ridicola l’assenza dal dibattito sulla scuola di tanti colleghi che ritengono ancora che l’università sia un universo separato e autonomo dal resto del mondo. Per molti dei miei colleghi la scuola è da nominare solo per dire che gli studenti sono ignoranti e non sanno abbastanza. Peccato che, al di là dei test d’ingresso, l’università non si interroghi sugli standard di competenza in entrata e in uscita, convinta come sempre di non dover rendere conto a nessuno

  38. Michele Sardo scrive:

    Condivido in pieno l’articolo. Esprime in maniera chiara il disagio vissuto da molte persone dinanzi a questo scivolamento verso barbarie che credevamo di aver dimenticato per sempre.

  39. Giancarlo Biasini scrive:

    Sono contento che ci sia qualcuno autorevole che -con una azione che spero concreta- possa iniziare a porre le basi fine per la raccolta di persone e di idee che hanno in comune il sentimento
    di “stufezza” per questi uomini privi di idee e di contenuti, ma ricchi di odio.

  40. Mauro Scarinci scrive:

    Sono pensionato dopo circa 40 anni di lavoro nella formazione professionale. Da sempre di sinistra e per un decennio anche amministratore di un paese nella prov. di Rieti. Mi sono ritirato in un’oasi di pace, ma non riesco ad essere in pace. In questo Paese crollano ponti, la terra si scuote, chi governa fa propaganda e chi ha governato ha deluso molti, troppi. Mi sento intontito e senza punti di riferimento senza “rappresentanza”. Una luce arriva dall’appello del Prof. Cacciari che da sempre stimo. Aderisco con tutto me stesso e spero si possa costruire un movimento, un partito che finalmente rappresenti un pensiero ed una visione innovativa per l’Italia e per l’Europa e che si passi al più presto ad azioni concrete.

    • Chiara Salvini scrive:

      NON SO COME RINGRAZIARTI, CARISSIMO MAURO, DEL TUO CONTRIBUTO, HAI SCRITTO TUTTO PROPRIO MOLTO BENE, GRAZIE E MILLE! chiara per il blog

  41. Silvia Maj scrive:

    Egregio e Caro Professore,
    condivido pienamente le sue idee e vorrei farle tanto mie e condividerle con altri: mi accingo a divulgarle ai miei conoscenti.
    Grazie per tutto quel che dice per salvare il MIO Paese che vorrei lasciare ai miei nipoti ed ai giovani
    molto migliore.

  42. Giuseppe Maria Greco scrive:

    L’appello del professor Cacciari fornisce tutti gli elementi perchè si possa “riempirlo di contenuti pratici”. Il ponte di Genova costituisce, nella sua tragicità, uno dei punti di osservazione utili a questo scopo. Le urla e le dita puntate delle fazioni di governo nascondono, anzichè svelare, l’ampio tema da affrontare, di cui quel ponte è un puro campione. Guardiamo la realtà delle persone, da cui la sinistra, e non solo lei, si è allontanata da tempo. Il loro malessere è dovuto certamente alla perdita di benessere economico, ma anche alla perdita di ruolo sociale. Uno dei sensori di questa perdita si trova nel modo attuale di produzione. Non parlo del cosiddetto 4.0, ma della realtà produttiva delle imprese, la cui filiera, soprattutto nel campo dei servizi ma anche in quello manifatturiero, comprende ormai anche il cittadino qualsiasi, cui vengono assegnati, chiaramente o nascostamente, compiti e responsabilità che ieri erano di competenza delle imprese stesse. Non produce forse malessere, tanto per fare un esempio, la fatica cui un proprietario di cellulare deve sottoporsi quando cambia l gestore o solo il contratto con lo stesso gestore, e per qualche mese perde l’uso del suo strumento di contatto con gli altri o viene bersagliato da fatture improprie? Eppure le norme europee relative al campo produttivo considerano “filiera” tutto ciò che riguarda la vita del prodotto, dalla ricerca di mercato fino alla rottamazione da parte dell’utente o proprietario finale. E le aziende fornitrici vantano tutte certificazioni cui dovrebbero attenersi affidando al cittadino solo il ruolo che gli compete, non quello di diventare una sorta di dipendente non riconosciuto dell’impresa, anzi di un dipendente pagante. Il prodotto certificato dovrebbe quindi, da parte di un partito di sinistra, rispondere a tutti i criteri di certificazione, così come la pubblicità non deve essere ingannevole. Ma le certificazioni non sono obbligatorie, se non sono contenute esplicitamente da leggi dello Stato, e le imprese si spezzettano nella parte amministrativo-commerciale distinta da quella produttiva, così da non rispondere l’una di quello che fa l’altra e da fare ricadere sul cittadino , di fatto impotente, la connessione che non può realizzare. La promozione, nell’ambito della sua esistenza ordinaria, del ruolo del cittadino e della sua dignità (non quella indicata senza indicare in cosa consista dal decreto governativo) non riguarda solo il ponte crollato di Genova, ma tutto il modo di produzione in generale. Forse, chissà, anche quello dalla Casaleggio & Associati. E si collega alla richiesta generalizzata di presenza attiva nelle decisioni che riguardano la collettività. Le esperienze partecipative non solo italiane ma europee (e anche mondiali) devono trovare luoghi e momenti di coesione e confronto, perchè rappresentano tentativi locali di costruire strade in cui invece ci incamminiamo tutti, di tutti i Paesi del mondo e certamente europei. La diversità di storia, di lingua, di tradizioni è superata dalla crisi comune dell’idea di rappresentanza. Non è forse, questa sorgente nuova idea di sé come cittadino, un elemento di unità dei popoli, anche di quelli europei? La sinistra, in questo cammino, non può forse trovare il proprio significato nuovo? La risposta non può essere che un sì.

  43. Antonio Peduzzi scrive:

    Aderisco all’appello di Cacciari. Voglio collaborare a un mondo in cui la decadenza della politica si rovesci in un nuovo inizio.

  44. Aderisco all’appello di Cacciari. Ritengo inoltre auspicabile lo sviluppo autonomo di una struttura organizzativa a sostegno.

  45. alessandro calamassi scrive:

    condivido e sottoscrivo.Nella mia città SIENA ci sono riferimenti per prendere iniziative ?

  46. Adriana Andriani scrive:

    Il prof Cacciari ha sollevato un problema che condivido . P enso sia veramente ora di farsi sentire perché mi senbra che ci sia un vero pericolo per le nostre istituzioni democratiche e per i valori fondamentali in cui credo .l’afasia del pd è ormai insopportabile!
    Forse bisogna pensare ad una unione il più ampia possibile di chi ha a cuore i nostri valori costituzionali.adriana andriani

  47. Giampaolo scrive:

    E’ il momento di alzare le barricate per difendere i nostri figli e nipoti dagli assassini fascisti mai scomparsi dall’Europa, protetti dagli interessi di industriali e speculatori. Ricordiamo i milioni di Tedeschi, Ungheresi, Rumeni, Finlandesi, Austriaci, Italiani mandati a morire in tutti i fronti di guerra aperti dalla follìa nazifascista. E pensiamo con doverosa riconoscenza a tutti quegli uomini liberi morti per difendere la nostra libertà e la pace. Amiamo uomini come Cacciari per la loro onestà intellettuale. Aderiamo all’appello.
    Giampaolo e Anna Perotti Cenciarelli

  48. Giovambattista Marcello scrive:

    Aderisco appieno all’appello di Massimo Cacciari. Convintamente e con decisione.

  49. alberto scrive:

    Condivido l’appello di Massimo Cacciari.

  50. Silvio Valente scrive:

    Aderisco all’appello di Massimo Cacciari e condivido il commento di Cuperlo

  51. Franca De Gasperis scrive:

    Aderisco all’appello di Massimo Cacciari

  52. Augusto Amanti scrive:

    Condivido pienamente l’appello di Massimo Cacciari. Sono nipote di un partigiano fucilato dai fascisti. Serve grande unita’ per fermare questa deriva fascista che sta calpestando la nostra COSTITUZIONE. Svegliamoci e cerchiamo di essere uniti.

  53. Antonella Botti scrive:

    INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
    (Risposta all’appello di Cacciari )
    Non ho vissuto l’età dei totalitarismi, l’età della morte del pensiero critico ma oggi più che mai posso considerare quanto sia pericoloso il sonno della ragione. Nell’età del ritorno dei Malvolio di montaliana memoria un semplice prendere le distanze non può bastare, non è piu possibile una “fuga immobile” anzi può rappresentare una scelta immorale, un disimpegno colpevole.Oggi non è più tempo di tacere, è tempo di prendere una posizione perché ogni esitazione potrebbe mettere a rischio le grandi conquiste
    culturali del secondo dopoguerra. La cooperazione internazionale, la democrazia, l’integrazione, la tolleranza non possono essere valori negoziabili.
    Quello che maggiormente preoccupa non è il ristretto e circoscritto disegno politico di Salvini ma la constatazione dei consensi numerosi che colleziona, non è di Di Maio, che mi preoccupo e del suo serbatoio di voti “protestanti” ma la constatazione che la protesta sinistroide abbia consegnato il paese ad una destra becera e livida e che una larga fetta anche di intellettuali non si sia resa ancora conto che si è prostituita alla peggiore delle destre , non a quella progressista e europeista ma alla destra razzista e violenta di Salvini.Ad una destra incapace di cogliere i segni del tempo, incapace di progettare un mondo di uomini in grado di vivere insieme pacificamente nella consapevolezza che ogni vero progresso raggiunge la sua pienezza col contributo di molti e con l ‘inclusione di tutti ,seguendo l’insegnamento terenziano alla base della nostra cultura occidentale :”Homo sum humani nihil a me alienum puto”.
    Appartengo al mondo della formazione, sto, pertanto, in trincea a contatto con una generazione vivace, intelligente, elettronica e “veloce” che “vivendo in burrasca” rischia di precipitare nel baratro dell’indifferenza o, nel peggiore delle ipotesi ,dell’intolleranza, dell ‘aggressività pericolosa e ignorante.
    Questi stessi giovani ,invece, meritano di essere salvati, meritano una cultura in grado di coniugare pathos e logos,una cultura che percepisca l ‘uomo come fine e non come mezzo, che consideri l ‘”altro da sè “una risorsa importante giammai una minaccia .
    Nell’età delle interconnessioni non c ‘è niente di più assurdamente anacronistico dei muri e dei silenzi colpevoli. È solo nelle DIVERSITÀ che si può cogliere il vero senso della BELLEZZA e l’essenza di un impegno costruttivo che non è mai discriminante ma sempre inclusivo, totalizzante e interdipendente.
    Non è neanche questione di destra o di sinistra , di rosso o nero ma il problema è , soprattutto ,di carattere culturale.La vera emergenza è quella di costruire un argine contro ogni forma di populismo, contro la xenofobia, contro i nuovi razzismi in nome di una società civile che riparta dall’UOMO, non prima dall ‘uomo Italiano , nè come in passato ,prima dall’uomo della Padania ma dall’UOMO in quanto umanità È necessario che in ogni campo sia politico che economico, culturale e sociale non si perda mai di vista l’uomo , la sua dignità, il suo inestimabile valore e ,al di là di ogni faglia e filo spinato ,lo si consideri il fine ultimo di ogni progetto.
    INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, c ‘è molto da fare, a partire dalla formazione scolastica . Se uniti si costituirà una forza inarrestabile, la forza della cultura, la sola che possa costituire un argine autentico contro la deriva pericolosa del populismo e della miseria ,principalmente di quella della mente e dello spirito.

    Antonella Botti, docente .

    • Andrea Spila scrive:

      Grazie Antonella, apprezzo molto e condivido il tuo intervento. Ti copio qui di seguito un intervento che ho pubblicato qualche giorno fa su Facebook, che credo riecheggi il tuo richiamo all’Umanità.

      Con Giovanni, amico e ex compagno di scuola, chiacchieravamo in privato della situazione politica e, mettendo da parte le bandiere di appartenenza, abbiamo ragionato su ciò che ci unisce, sui valori e sulle pratiche che ci avvicinano, piuttosto che su ciò che ci allontana a livello ideologico.
      È stato un incontro/confronto utile perché abbiamo trovato un accordo sul fatto che ciò che ci unisce è la ricerca di un nuovo umanesimo nel nostro paese e nel nostro continente.
      Essere/tornare umani è un imperativo che possiamo cominciare a esplorare insieme a livello politico, sociale, culturale, artistico, lavorativo. È sicuramente un imperativo etico, ma soprattutto è una pratica. Significa impegnarci quotidianamente a partire dalla nostra individualità per cambiare il mondo. Significa impegnarci quotidianamente a rispettare la diversità, a relazionarci con essa. Signifca imparare dagli altri.
      Non c’è un solo paradigma, ma tanti paradigmi che si confrontano e si contaminano tra loro, partendo dall’accettazione della paura ma trasformandola in curiosità invece che in odio. C’è il riconoscimento di una comune umanità, di un destino comune, di compiti urgenti da intraprendere insieme.
      Per me ci sono molti compagni di strada pronti a impegnarsi in un percorso come questo. Penso agli amici del Mandala, persone come Nicola, Rossana, gli amici di Dynamis, persone come Valentina, Marta, gli attivisti colleghi dei TRADUTTORI PER LA PACE – TRANSLATORS FOR PEACE, tantissimi come Daniela, Valeria e poi Isabella con il suo progetto scolastico per i rifugiati siriani in Turchia, Difendiamoci dall’hate speech di Elisabetta (andate a vedere che cose splendide che fanno), ART Theatre Biobistrò di Francesca, un pericoloso covo di umani creativi. Scrivo nomi e associazioni, scuole, collettivi artistici come mi vengono in mente, per fare qualche esempio, ma so che ognuno/a di noi conosce tanti “umanisti” che nella loro individualità cambiano, crescono tutti i giorni e in questo cambiano il mondo, un piccolo passo alla volta. A queste persone, alla loro umanità, creatività, al loro coraggio sono grato. E mi pare che siamo tanti, forse non alziamo la voce, ma agiamo per coltivare la nostra umanità. Riconosciamoci, conosciamoci, lavoriamo insieme, non ci facciamo prendere dallo sconforto, trasformiamo la paura in speranza, curiosità, facciamoci attrarre, non ci respingiamo.
      Auguri a tutti/e noi “umanisti”.

    • Erica D’Adda scrive:

      Antonella, scusa sai, ma i voti di Di maio saranno “protestatari”, non “protestanti”.
      Il protestantresimo è una confessione religiosa.
      E sì che sei una docente.

  54. Raffaele Taddeo scrive:

    Al di là dell’adesione o meno all’appello penso sia fondamentale che si passi all’azione, cioè alla costituzione di gruppi che sulla base dell’appello di cacciari incomincino a lavorare per un movimento che riunisca la sinistra e si prepari alle elezioni europee

  55. Vito lamorgese scrive:

    Giorni addietro ho chiesto a mia nipote perché non ha scelto di studiare latino, frequenta il primo anno dello scientifico. “Sono cose vecchie” mi ha risposto. Ma con una tale sicurezza e convinzione che mi hanno spaventato e risvegliato. Quale sarà il mondo di questi ragazzi? Cosa stanno iniettando nei loro cervelli. È urgente rimboccarsi le maniche e intervenire. Aderisco di certo all’appello di Cacciari ed altri.

  56. Nuccio concetta scrive:

    Con fermezza dichiariamo apertamente il nostro pieno assenzo all’appello di Cacciari grazie

  57. Giorgio Fileppi scrive:

    Aderisco all’appello di Massimo Cacciari. Sono un pensionato qualunque (cl. 1951) abito a Torino e resto allibito dal comportamento di questo paese e della classe politica che ha mandato al governo.
    Vedo solo che sovranismo fa rima con negazionismo e con creazionismo. Tanto basta ad inquadrare una economia basata sul debito, la salute come obbligo flessibile, i ministri (e purtroppo anche la maggior parte della gente) che passano il loro tempo attaccati ad uno smartphone.
    Saluti

  58. siamo del tutto d’accordo con il manifesto di Cacciari e sulla necessità di una rottura con un passato politico progressista che più volte e troppre volte si è contraddetto. francesco domenico capizzi e mariateresa cacciari, bologna

  59. gianfranco scrive:

    Prima di Repubblica ho letto il blog di Fatto Quotidiano. Là non ci sono nomi e cognomi ma solo pseudonomi. Ho 80 anni e non ho mai visto tanto schifo portato alla vista di tutti. Solo insulti e accuse non documentate. Non sono un intellettuale ma capisco che bisogna fare qualcosa, non certo stare a misurare chi ha il “pistolino più lungo”. I primi da unire, secondo me, sono quelli che sino adesso a sinistra hanno distrutto l’unità del fronte progressista per mettere l’Italia nelle mani di questo analfabetismo da smartphone. Passeranno anni, ammesso di trovare insegnanti disposti a farlo, prima di formare giovani che ragionino con la testa e con umanità. Io non farò in tempo a vederli.

  60. Roberta Barbagallo scrive:

    Mi associo alla preoccupazione per gli scenari futuri possibili per l’Italia e per l’Europa intera.
    Purtroppo sembra che molti valori che consideravamo acquisiti in via definitiva si stiano disgregando sotto i nostri occhi, molti diritti che pensavamo ormai conquistati e incancellabili si stiano perdendo, ma sopratutto che le energie che pensavamo di poter investire per andare avanti in un processo di sviluppo democratico, solidale e inclusivo adesso purtroppo debbono essere messe in campo con urgenza per arginare l’involuzione in atto e mantenere in vita il pregresso…
    Niente può mai esser dato per scontato!

  61. Teresa Cini scrive:

    Io ci sono. Sono con i giovani, sono con chi ha smesso di guardare al futuro con ottimismo aspettando il peggio. Io ci sono perché la parola umanità riecheggi forte ovunque e divenga concreta, palpabile. Sono con l’educazione e il rispetto per l’altro “a prescindere” così come dichiara la nostra Costituzione. Sono con tutte le persone che hanno donato la loro vita perché questa Italia diventasse una nazione. Sono con chi si riconosce nella bandiera italiana e lavora a servizio degli altri e non solo per profitto.

  62. Renato Tucci scrive:

    Aderisco senza riserve all‘appello di Cacciari e gli altri firmatari. In uno scenario terribile, che vede il
    Riproporsi degli slogan nazi-fascisti, degli attacchi xenofobi , e verso tutti i deboli, non si può stare a guardare. Questa nuova classe dirigente non può governare questi momenti delicati che sta vivendo l’ Europa. Ci sono nuovi e pericolosi revanscismi. Attacchi all‘ Europa e tanti diritti, compresi il diritto all‘asilo Politico, il rifiuto e la paura dei „ diversi“, ma che diversi non sono. Quindi mobilitiamoci tutti
    Senza esitare. W la democrazia liberale e via il razzismo salviniano e l‘inconsistenza grillina

  63. Marino Cattani scrive:

    Sinistra litigiosa e personalista SVEGLIATI.
    Ritrova i tuoi valori di democrazia giustizia e libertà.

  64. Lucilla scrive:

    Non sono un intellettuale ma vorrei sottoscrivere l’appello. Urge aggregarsi e organizzarsi. Ma nel mio piccolo cosa posso fare? Tengo vive le mie idee, anche in luoghi ostili (vivo ad Ostia), ma non basta

  65. Eugenio Manzi scrive:

    Condivido l’appello di Cacciari! Tocca alla sinistra bloccare questa pericolosissima deriva a destra dell’ Europa e del nostro Paese. Per far ciò sono necessari molti voti alle prossime elezioni europee, recuperari tutti i voti persi nelle ultime elezioni, e per far ciò la prima cosa da fare è cacciare Renzi dal PD, Renzi non è di sinistra, è un quacquaraquá!!!! Io sono di sinistra, ma nelle ultime elezioni non ho votato PD e funtanto che ci sarà Renzi, la Boschi e i loro accoliti non voterò Pd…e non sono il solo!
    Grazie per lo spazio per poter dire la mia opinione.
    Eugenio da Imola.

  66. gianni versace scrive:

    Il prof. Cacciari e il prof. Cuperlo sono gli stessi che hanno sostenuto il SI al referendum costituzionale. E stavano con renzi perché pensavano che il SI ce l’avrebbe fatta.
    Oggi mi sembra che il loro appello non sia rivolto a salvare la democrazia ma a salvare l’unione europea, quella delle banche, la cui politica ha portato alla fame i poveri e fatto diventare poveri il ceto medio, mentre i ricchi sono divenuti sempre più ricchi. Un’europa che non ha una politica sociale perché questa la porterebbe a mettersi in contrasto con i grandi evasori fiscali. Non va bene quest’europa delle banche e degli evasori per il popolo, va bene per gli intelletualini alla cacciari e cuperlo, perché gli garantisce il loro status. Io sono contro ogni tipo di totalitarismo, sempre. E non mi fido di quelli che cambiano umore all’occorrenza, quelli che usano la politica come uno spot pubblicitario dove per vendere il loro prodotto ti raccontano ciò che ti può far più piacere per fartelo comprare.
    Sono d’accordo con la Prof.ssa Botti che vede nella cultura che si è diffusa nella nostra società, sempre più pendente a destra, in assenza del contr’altare della Sinistra che è stato sacrificato in favore della rappresentanza nelle istituzioni. E’ colpa di questa Sinistra spogliata dell’ideologia rivoluzionaria Maxista-Lenista, senza più idee ne proposte, che vive facendo da megafono al ciarlatano di turno, indipendentemente dalla sua storia, laddove confeziona un pensiero contro la destra, neanche vagamente di sinistra.

  67. Sergio Bassi scrive:

    Carissimi, l’appello di Cacciari è così generico e vaporoso che non serve a nulla. Siccome Cacciari è Cacciari, in tanti, e così diversi si dichiarano pronti a combattere a suo fianco. Ma leggendo gli interventi nel forumscopriamo che nn c’è nulla di nuovo. Emergono le differenti posizioni che nel corso degli ultimi 3,4 anni hanno rappresentato le molteplici anime della sinistra e che ne hanno determinato la sconfitta. Posizioni legittime, certo. Ma che nn sono riuscite a trovare mediazione tattica. Questa si chiama incompetenza politica. Così leggo di chi sogna il ritorno di Berlinguer, l’abolizione del jobs act, il ritorno alla scuola licealizzante e contro l’alternanza scuola lavoro eccetera. Molto di ciò lo troviamo nel contratto lega 5 stelle. Ho l’impressione di trovarmi di fronte a una coorte di spettri riemersi dal Novecento. Ma il mondo nn è più quello.
    Qualcuno sintetizza in 4 temi il programma di un nascente comitato in risposta all’appello del grande filosofo e altrettanto grande amministratore. Il primo tema è l’immigrazione. È il problema avvertito fortemente dal “popolo” italiano ed europeo. È la grande paura di oggi. Ovbiamente fuori luogo. Ma la paura dell’uno, in democrazia, vale quanto il sottile ragionamento dell’altro. Possibile che nessuno del forum riesca a proferire parole come queste (che alludono a strategie messe in campo da Minniti a suo tempo): “il flusso migratorio deve essere assolutamente controllato, non si devono aprire le frontiere indiscriminatamente; anche le richieste di asilo vanno vagliate con estremo rigore”. È una posizione razzista questa? Non aver insistito e martellato durante l’ultima tornata elettorale su questo tema ha causato, almeno in parte, la fuga dalla sinistra e l’adesione a forze politiche estreme che accompagnano il truismo che le frontiere vanno difese a idee razziste, sovraniste, antieuropee, reazionarie, fasciste eccetera; demagogie capaci di arrivare alla pancia del ”popolo”. L’Europa ha grossi problemi. Uno di questi è ad esempio l’ingerenza di Francia e Gran Bretagna in paesi africani (sovranismo tacito) per difendere loro interessi economici. Possibile che dobbiamo sentircelo dire da Salvini che la Francia opera per destabilizzare la Libia?

  68. Alessandra scrive:

    D’accordo con Cacciari, ma basta una firma? Che fare? Pare la fine di un’epoca.

  69. Giuseppe Campellone/Marika Amendolia scrive:

    Aderiamo con chiara consapevolezza all’appello di Cacciari. Se possiamo collaborare sia nei “social” che sul territorio lo faremo con impegno.
    Giuseppe Campellone e Marika Amendolia

  70. Sergio scrive:

    Cara Alessandra, secondo me il “che fare” è cruciale. Secondo me che ognuno faccia secondo le sue possibilità e i ruoli che occupa nella società. Tutti, rianalizzando le proprie convinzioni per individuare pregiudizi. Tutti, abbandonando comportamenti di sacralizzazione delle proprie idee, abbandonando fondamentalismi e integralismi per accettare che la vita è mediazione, quindi anche la politica. Che è necessario accettare di percorrere un pezzo di strada con chi temporaneamente va nella stessa tua direzione. Senza pensare che ció comporti contraddizione, impoverimento, spoliazione, tradimento.
    A mio parere vale molto il principio “convincine uno e hai fatto fare un gigantesco passo avanti alla tua causa”. Esempio: il negoziante del tuo quartiere è spaventato dagli immigrati? Poniti l’obiettivo di convincerlo in un anno. Attività noiosa e poco estetizzante. Devi frequentare uno che nn ha le tue idee. Magari con un livello di cultura irrisorio. Se 10 fanno così in un anno sono in 20 della stessa idea. Un anno: nn è semplice la persuasione. Bisogna utilizzare alcune tecniche. La più importante è di andare a prendere chi vuoi convincere là dove lui è davvero. Con il suo linguaggio. Quindi non attaccarlo sdegnato: nn serve a nulla. Non suggerirgli letture o convegni. Non servirebbe a nulla. Siamo spesso disposti a credere che se uno vede la verità allora vi aderisce. Questo è vero per pochissimi, per quelli che amano pensare e conoscere e che hanno una buona autostima. Ma gli altri? Crediamo forse, ad esempio, che sia sufficiente portare degli studenti a un convegno contro la discriminazione per avere assolto alla necessità di fare educazione civile? La gente ha bisogno di far agire una precomprensione delle cose, utile peraltro ad anticipare gli eventi. Non molla facilmente le proprie idee. In una democrazia il punto è proprio questo: come persuadere (senza imbrogliare troppo). Direi che tutto ciò sembra un’arte dell’equilibrio.

  71. Aldo scrive:

    aderisco all’appello di Cacciari per ricominiciare

  72. Aldo Bruni scrive:

    Aderiscoall’appello di Cacciari per ricominciare e contro tutti i facismi

  73. Luciano Ferrari scrive:

    Aderisco all’appello

  74. Patrizia scrive:

    Condivido e aderisco all’appello di Cacciari, ciò mi fa sentire meno isolata, ma mi pongo il problema del ” Che fare” contemporaneamente, perchè arriveranno presto le elezioni europee e saranno solo le azioni fatte nella direzione di operare uno “spostamento di pensiero” di chi andrà a votare, che potranno contrastatare il pensiero dominante sui temi affrontati nell’appello. Oggi più che mai credo che un’azione potrà diventare politica se saremo in grado di farla passare attraverso nuove forme di cultura sociale. E’ importante che ognuno di noi senta l’imperativo di ritornare ad impegnarsi nel luogo in cui vive su temi decisi insieme e condivisi con un coordinamento nazionale, che raccolga dati reali da portare alla politica e al pensiero dominante.
    Per fare un esempio
    E’ vero che siamo in emergenza in Italia rispetto alla sicurezza tanto da pensare a” leggi speciali”?
    Cosa può aiutarci a smontare quest’idea?
    Forse la costituzione di gruppi territoriali che facciamo nascere noi spontaneamente, ma coordinati in tutta Italia per raccogliere dati concreti da portare a chi afferma il contrario: magari sulla concretezza una fetta di popolazione potrebbe diventare dubbiosa e cominciare a pensare in modo meno massificato

    • Chiara Salvini scrive:

      TI HO PUBBLICATA IN UN POST TUO…ANCHE TU, COME ALTRI, CERCHI DI TRADURRE ” IN CONCRETEZZA ” L’APPELLO DI CACCIARI…FORSE DOPO TANTI BALBETTII CHE CIASCUNO DI NOI EMETTE…SI RIUSCIRA’ A DIRE QUALCOSA CHE CI SPINGA A FARe; del tuo intervento ho apprezzato soprattutto l’insistenza sulla necessaria coordinazione nazionale…GRAZIE E MILLE, chiara per il blog

  75. Claudio Fasolis scrive:

    Condivido anch’ io l’ allarme lanciato da Cacciari e ribadito da Cuperlo. Spero inoltre che, opportunamente amplificato, giunga alle orecchie di coloro che, all’ interno delle istituzioni, devono condurre questa battaglia; ho come l’ impressione, purtroppo, che costoro siano stati colpiti in massa dal morbo di “AMPLIPHON”.
    Per quanto riguarda invece la società civile, mi sto ponendo il problema di come un individuo a caso
    (sto parlando del sottoscritto), sessantaseienne, un pò pigro, disincantato ma preoccupato, con un passato di sinistra e un presente di confusione, possa dare il suo contributo.

    • Chiara Salvini scrive:

      E’ proprio simpatico il tuo intervento…nell’origine della parola ” sim-patia “, perche’ in lui possiamo specchiarci noi tutti nati negli anni 40…lo pubblico da solo proprio per questo! ciao sessantaseienne!

  76. Antonio Buono - Eva Esposito scrive:

    E’ superfluo dire che aderisco.Ora,perchè non ci coinvolgano sapienti e saggi – ma anche confusi-interventi sull’appello di Cacciari, sarebbe opportuno organizzare subito un gruppo di lavoro per arrivare numerosi al voto.
    Il gruppo di lavoro dovrebbe inizialmente attigere all’area “alternativa” ma anche all’area Cinque Stelle tardivamente pentita e al PD .

    …idea balzana di due 73enni!!

    • Chiara Salvini scrive:

      NON C’E’ NIENTE DI BALZANO NELLA TESTA DI DUE 73ENNI, SUI GRUPPI CUI ATTINGERE SIAMO ASSOLUTAMENTE D’ ACCORDO, MA COME FARE? chiara che di anni ne ha 74

  77. FABIO UCCELLI scrive:

    ITALIA NON ADATTA ALLA DEMOCRAZIA
    ITALIANO OPPORTUNISTA E MAFIOSO
    SPERIAMO IN UNA DURA DITTATURA DI SALVINI
    UNICA POSSIBILITA’ PER RADDRIZZARE UN POPOLO E UNA SITUAZIONE

    • Chiara Salvini scrive:

      ANCHE GLI ITALIANI DEL VENTENNIO SPERAVANO CHE MUSSOLINI ” RADDRIZZASSE LA SPINA DORSALE DEGLI ITALIANI “, TU LO SAI COME E’ FINITA?

  78. Camilla Z scrive:

    Mi stupisce sempre che nessuno dica quale è il vero problema dell’Italia ossia che LA GIUSTIZIA NON FUNZIONA. non c’è bisogno che qualcuno ‘raddrizzi’ gli italiani con toni totalitaristici, basterebbe solo che la giustizia fosse tale con costi e tempi accettabili. Se la giustizia funzionasse si risolverebbero ‘magicamente’ molti dei problemi che affliggono gli italiani, dal problema immigrazione perchè ne verrebbero tutelati quegli immigrati che veramente vengono in Italia per cercare onestamente una vita migliore mentre non sarebbe concesso di rimanere a quelli che delinquono, ci sarebbe un rilancio dell’economia perchè gli investitori stranieri si sentirebbero in un paese con regole certe e non in un far west di leggi e leggine che si contraddicono e tempi biblici per arrivare a una sentenza, forse caderebbe quel malcostume che oramai è in voga da più di un ventennio di quella delinquenza diffusa di non pagare artigiani, liberi professionisti ecc. dicendo ‘tanto fammi causa’.. Ecco forse non è la bacchetta magica ma molte cose potrebbero sistemarsi, ma ci devono essere interessi troppo grandi (lobby delgi avvocati? dei giudici? otutto un paese omertoso?) perchè nessuno prenda in mano la situazione.

  79. Domenico Mattia Testa scrive:

    L’UE è una necessità storica;fuori di essa non c’è futuro per nessuna nazione e segnatamente per l’Italia.Del resto la vicenda tortuosa e sofferta della brexit è illuminante per chi si ostina a propagandare e vorrebbe praticare l’italexit: i più volte sottoposti ad esame per la Legge di Bilancio Salvini e Di Maio,sono tanto imperiti quanto arroganti e pericolosi per la democrazia.A nessuno piace l’Unione Europea,come si è configurata fino ad oggi;vanno superati i vecchi e nuovi nazionalismi,occorre creare un’UE che sia rappresentata all’ONU da un solo leader-la Francia ancora membro permanente con il diritto di veto è un anacronismo nel mondo globalizzato-per non parlare dell’Inghilterra della brexit,ambedue non vogliono fare i conti con la storia.Gli Stati Uniti d’Europa devono avere un solo esercito,un’unica politica economica e fiscale,un’unica e coerente politica estera per poter competere con l’ imperialismo russo,americano,cinese e le potenze emergenti a livello planetario.Salvini e Di Maio,fautori di politiche sovraniste e populiste,del tutto demagogiche e fallimentari,come constatiamo con i caotici provvedimenti sulle pensioni ed il reddito di cittadinanza,vanno contrastati anche per l’ambigua alleanza con i Paesi di Visegrad.Tutti condividiamo l’appello,ma se parliamo solo tra di noi rischiamo di essere autoreferenziali,limite strutturale dell’attuale sinistra in tutte le sue declinazioni.Non bastano gli appelli,non bastano i sindaci,è la sinistra politica,sociale,alternativa che deve mobilitarsi contro leghisti e pentastellati per un’Europa nuova,diversa:del lavoro,della cultura,della solidarietà,dell’accoglienza,della salvaguardia della salute del pianeta,del disarmo e della pace.

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