GIOVANNI NERI, ARTISTA EMILIANO (BOLOGNA, 1951) :: LE OPERE RECENTI AL PALAZZO SANTA CHIARA, UN’ESPOSIZIONE DAL 17 MAGGIO AL 12 GIUGNO 2018

 

Immagine correlata

PALAZZO SANTA CHIARA SI TROVA IN PIAZZA SANTA CHIARA  14 A ROMA ( è sulla sinistra )

 

Una parte della Sua produzione, penso ad alcuni volti di bambini, sono stati realizzati in Thailandia negli anni in cui Lei ha frequentato una missione. Cosa raccontano quei visi?

Ho trascorso, per molti anni, lunghi periodi in una missione di volontari sita in una grande baraccopoli di Banckock e abitata da bambini dediti al furto, alla prostituzione. È stato in questa favela che ho imparato la parola “umanità” e che ho cercato di trasferire nei miei volti thailandesi.
Vi ho vissuto molte esperienze umane: ricordo una volta, fui lasciato dal prete della casa famiglia , a custodire i bambini della scuola. Inizialmente cercai con loro una comunicazione “didattica”, da cattedra. Fu il caos. Poi capii che se li avessi portati al disegno avremmo trovato insieme un equilibrio da vivere . E così feci. Loro disegnavano ed io impressionavo i loro volti sui quadri. Il lavoro in missione era difficile: si doveva restituire un’ infanzia rubata a bimbi sfruttati. Ma quei bambini mi trasferivano una carica generosa di umanità anche nei piccoli gesti. Come quella volta che, durante una Festa Popolare, alcuni bambini che avevano vinto nei giochi di fiera vollero regalarmi a tutti i costi le loro vincite. C’erano bambini difficili, chiusi, bloccati nei loro drammi personali e che avevano innalzato muri e muri di incomunicabilità. Uno di loro lo conquistai poco a poco, iniziando con poche parole, sciogliendo le paure che si portava dentro. Ecco, quei volti dipinti sono per me il ricordo di quelle “cattedrali del dolore”, là dove persino Dio ha difficoltà ad entrare“.

 

nel link, l’intervista intera

http://www.quellochenonho.it/1572/roma-l-artista-bolognese-giovanni-neri-si-racconta-a-partire-dalla-mostra-inaugurata-il-16-maggio-a-palazzo-santa.html

Risultati immagini per palazzo santa chiara a roma MOSTRA DI GIOVANNI NERI

 

 

 

UN HAPPENING AL PICCOLO CIRCOLO GARIBALDINO DI VASTO–http://www.vastoweb.com/news/cultura/735826/salotto-culturale-e-happening-al-piccolo-circolo-garibaldino-con-lartista-giuseppe-neri

 

ARTEMAGAZINE.IT

http://www.artemagazine.it/mostre/item/6365-anticipazioni-le-opere-recenti-di-giovanni-neri-in-mostra-a-palazzo-santa-chiara-di-roma#gallery-66

 

Mercoledì, 09 Maggio 2018 13:20

Le opere recenti di Giovanni Neri in mostra a Palazzo Santa Chiara di Roma

Scritto da  

Una esposizione ideata da Tiziana Carfagna e curata da Massimo Scaringella. Venti opere che offrono uno scorcio sull’apice della poetica pittorica dell’artista, lavori le cui tracce sono tratte dalla sua vita personale, dalle sue emozioni, dal suo modo di vedere il mondo 

 

Giovanni Neri foto Mauro Di Schiavi

 

 

Leggendo Ungaretti 100×100 cm acrilico su masonite foto Mauro Di Schiavi

 

Leggendo Ungaretti 4 100×100 cm acrilico su masonite foto Mauro Di Schiavi

 

Fiume 100×100 cm tecnica mista su masonite foto Mauro Di Schiavi

 

Leggendo Ungaretti 14_100x100 cm acrilico su masonite foto Mauro Di Schiavi

 

Leggendo Ungaretti 12 100×100 cm acrilico su masonite foto Mauro Di Schiavi

 

Leggendo Ungaretti 100×100 cm acrilico su masonite foto Mauro Di Schiavi

 

 

ROMA – Una mostra di 20 opere, quelle più recenti di Giovanni Neri, artista bolognese, classe 1951, che restituiscono l’essenza del suo mondo creativo e della sua ricerca pittorica.

Costretto da giovanissimo a lavorare i vasti terreni di famiglia vicino Bologna, Neri ha trovato nell’espressione pittorica il riscatto da una vita di fatica, un sollievo e un rifugio attraverso il quale ha potuto liberare le proprie energie ed esprimere le proprie tensioni interiori.

Un percorso artistico cominciato “fieramente” da autodidatta con la pittura figurativa ed approdato successivamente a un lavoro invece più essenziale, in cui la ricerca cromatica tende a prevalere e ad assumere un ruolo centrale, disvelando un prepotente espressionismo emotivo.

Un’evoluzione stilistica quella di Neri che dalle serie di paesaggi, a volte più rarefatti, altre volte più accuratamente veritieri, passa alla rappresentazione di ritratti e autoritratti, fino alle nature morte, dove affiorano echi nostalgici morandiani, suggeriti da una essenzialità visiva e da un “silenzio” che non è solo assenza di rumori, ma pausa e intervallo dal convulso dinamismo della società.

Neri abbandona quindi la pittura figurativa prediligendo il libero fluttuare del segno nel colore. Il gesto dell’artista rappresenta così un punto di arrivo. La pittura diventa sintesi tra segno, gesto e colore, tra pensiero ed emozionalità.

Scrive il curatore: “I colori esplodono, le luci scintillano, le forme si scatenano come milioni di fuochi che si alzano nel cielo per prendere la luce della luna, e il rosso delle foglie autunnali, degli aceri e degli incendi prorompono maestosamente: a volte si ha l’impressione che tale tensione lirica non possa essere espressa per mezzo di prototipi visivi, ma solo la musica e un’improvvisa irruzione di luce-colore possano rivelare il suono di questa vertigine. Neri con i suoi gesti istituisce un rapporto con la vita, evolvendo il modo di vedere oltre l’espressione estetica in una condizione di privilegio fantastico. Ma ancora una volta non guarda fuori, ma dentro”.

E’ insomma una pittura interiore quella di Neri, fatta di luci e di colori da esibire, traduzione di una dimensione poetica e di una creatività espressa con passione e fervore, “cosciente che la meraviglia della creatività umana è uno dei principi della conoscenza e che se smettiamo di meravigliaci corriamo il rischio di non conoscere”. 

La mostra romana sarà aperta al pubblico dal 17 maggio al 12 giugno 2018.

 

non sappiamo se il video è lo stesso di cui si parla nell’articolo, del resto si vede male…(chiara)

 

Mercoledì 16 maggio, inoltre, in occasione dell’inaugurazione verrà proiettato un documentario dal titolo “Terre Incolte. Giovanni Neri e la sua pittura” di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico, nato sempre da un’idea di Tiziana Carfagna.  Il cortometraggio (15 min) è un ulteriore occasione per cogliere l’essenza del percorso umano e artistico di Neri. Il breve film intreccia infatti testi di Giovanni con visioni del suo studio, dei suoi quadri e del territorio che circonda la sua casa di famiglia.

La rassegna è accompagnata da un catalogo edito da Palombi Editori, a cura di Massimo Scarigella.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *