LUIGI BOLOGNINI, REPUBBLICA 11 SETTEMBRE 2018, pag. 35 —GHALI, IL RAPPER ITALIANO DI ORIGINE TUNISINA IL 29 OTTOBRE 2018 RIEMPIRA’ IL FORUM DI ASSAGO DI MILANO ALL’INTERNO DI UNA TOUNEE

 

 

11/9/2018

SPETTACOLI

Ghali: ” Dovrei essere pieno di amici, invece ne ho persi la metà”

 LUIGI BOLOGNINI,

Il rapper presenta il primo tour nei palasport che inizia a ottobre

MILANO

Quando provi a farlo parlare di Salvini ha lo stesso sussulto del suo ufficio stampa: «Non parlo di politica».

E sì che di cose da dire ne avrebbe uno nato 25 anni fa a Milano da genitori tunisini, perfetto esempio di italiano di seconda generazione, che «da piccolo, con solo quattro stranieri per classe, notava benissimo un occhio diverso nei propri confronti».

Ma Ghali Amdouni, per tutti solo Ghali, come la pensa lo fa capire aggiungendo: «Quando mai è successo che un italiano figlio di immigrati riempisse il Forum di Assago? Il concerto stesso è il simbolo di quel che sta capitando al Paese». In effetti non è ancora successo, ma manca poco: sarà il 29 ottobre il giorno X, nel bel mezzo di un tour — il primo vero del rapper — che va verso il tutto esaurito ovunque: data zero il 18 ottobre a Mantova, poi tra le altre il 20 a Torino, il 25 a Firenze, il 26 a Genova, il 27 a Bologna, il 4 novembre a Bari, l’8 a Napoli e chiusura il 13 al Palalottomatica di Roma.

«Lo sognavo da tempo, dalla prima volta che mi trovai un centinaio di persone sotto il palco. Di concerti poi ne ho fatti tanti, ma solitamente in luoghi piccoli. Stavolta ho saltato i club di media grandezza per puntare subito ai palasport». E che non sia stato un passo più lungo della gamba lo testimoniano le prevendite, non bastassero i dischi d’oro e di platino per Album, il lavoro di debutto, e poi la ciclonica popolarità informatica, tra Youtube, Spotify e compagnia suonante di canzoni come Cara Italia (famoso anche per uno spot) e Habibi. Per questo Ghali pensa a uno spettacolo in grande stile, «anche di due ore, due ore e mezza, con tutto quel che ho fatto, scenografie di gente che le ha curate anche per Vasco e Cremonini, luci specialissime, una band dal vivo. Ci sarà anche Capo Plaza, forse Sfera Ebbasta, anche se agli ospiti dobbiamo ancora pensare per bene. Vorrei spiazzare, magari qualcuno non legato alla musica, ad esempio un calciatore. Oppure un artista di strada». Anticipazioni però, pochissime, e non solo perché il tutto è ancora in divenire. «La linea sarà urban fantasy, molto surreale. Per chi ci era andato, il modello è il concerto di Stromae ad Assago nel 2014, un vero spettacolo».

Che sia un rapper diverso da tutti, o quantomeno da molti, Ghali lo dimostra raccontando come vive il successo: «Una fortuna che toglie molto, destabilizza famiglia e amori. Di amici dovrei essere pieno, invece ne ho persi la metà. Forse non lo erano davvero. D’altronde quando vado a un compleanno divento la stella, sembra sempre che sia il mio». Lui però giura di non essere cambiato: «A differenza degli altri rapper, io foto con due Rolex non ne ho, conosco gente che fatica ad arrivare a fine mese, ma in effetti non so neanche se mi sento un rapper: a volte mi sento parte della scena, a volte per nulla. Adesso come adesso il pendolo oscilla più verso il no».

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