ROBERTO FICO PARLA ALLA FESTA DI MDP – ARTICOLO 1 A ROMA-TESTACCIO–MARIA BERLINGUER PER REPUBBLICA DEL 22 SETTEMBRE 2018–pag. 8

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ROBERTO FICO (NAPOLI, 1974)

 

 

REPUBBLICA 22 SETTEMBRE 2018 pag.8

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i l c a s o

Il presidente della Camera

Dai migranti alle tv Fico fa opposizione Speranza: uno di noi

MARIA BERLINGUER,

 

ROMA

 

«Per me tutte le navi devono entrare nei porti e le persone devono poter sbarcare». Nel giorno in cui Luigi Di Maio confessa di essere contento che le navi delle Ong «non siano più nel Mediterraneo», Roberto Fico dà voce ancora una volta al malessere dell’ala ortodossa del M5S contro la linea di Matteo Salvini, sposata dai cinquestelle.«Il punto centrale è che Europa vogliamo costruire, i paesi di Visegrad e Orban non fanno gli interessi degli italiani perché se tu non vuoi accogliere gli immigrati che arrivano in Italia costruisci un’Europa chiusa ed egoista».

Il presidente della Camera è ospite alla festa di Mdp. Dove ad accoglierlo trova il coordinatore Roberto Speranza ma anche il segretario del Pd, Maurizio Martina. L’accoglienza è calorosa, qualcosa di più.

«Non sono mai stato iscritto a un partito ma ho votato a sinistra per tradizione famigliare», dice del resto Roberto Fico, aggiungendo che «la sinistra ha tradito i suoi ideali, come sull’acqua pubblica in Campania».

«Abbiamo fatto un bel tesseramento di Mdp, una tessera la teniamo perché molte cose che hai detto superano a sinistra i nostri militanti», scherza ma non troppo Speranza. «Ho sempre pensato al confronto con M5s come una sfida e in quel passaggio il Pd ha sbagliato», ammette anche Martina che però resta convinto che la dialettica Fico–Di Maio sia un gioco delle parti .

In ogni caso la distanza tra il presidente della Camera e la maggioranza giallo verde sembra siderale, su molti aspetti. «L’Italia deve salvare tutte le vite in mare, se in grado bene se no deve chiedere aiuto a tutti, la Libia non è in grado, ci vogliono le elezioni, il percorso è ancora lungo», spiega.

Ma non è solo sulla gestione dell’immigrazione che Fico esprime malumore. «Sono contrario a qualsiasi condono, comunque lo si chiami, in Paese in cui l’idea che puoi evadere o costruire abusivamente perché dopo dieci anni poi sanare, è chiaro che ogni condono va in questa direzione», attacca Fico. E se invece che condono lo chiamiamo pace fiscale?

«Resto assolutamente contrario, le truffe semantiche sono tante in questo paese come le missioni di pace che di pace non erano», rincara. E nel giorno in cui, dopo il vertice tra Salvini, Berlusconi e Meloni il sovranista Marcello Foa è a un passo dalla presidenza Rai, Fico si smarca ancora. «Quello che bisogna fare è la legge sul conflitto di interessi e sui tetti pubblicitari, è inaccettabile che non si facciano» dice, facendo scattare di nuovo l’allarme a Arcore.

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