LORETTA NAPOLEONI, BLOG, IL FATTO QUOTIDIANO 14-10-2018 ::: ” ITALIA COME LA GRECIA? LA STORIA NON SI RIPETE, MA SPESSO FA RIMA ” — possibilità che questa manovra venga accettata…

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 14 OTTOBRE 2018

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L’Italia come la Grecia? La storia non si ripete, ma spesso fa rima

L’Italia come la Grecia? La storia non si ripete, ma spesso fa rima

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La storia non si ripete ma spesso fa rima, è quanto scrive il Financial Times riguardo alla comparazione tra l’attuale crisi italiana e quella greca del 2010. C’è ottimismo in questa frase e nell’articolo dell’editorialista dal momento che chi scrive non prevede una reazione simile a quella del 2010 da parte di Bruxelles.

In effetti negli ultimi 8 anni gli scenari politici sullo scacchiere internazionale sono molto cambiati, in parte anche a causa delle conseguenze delle decisioni prese nel 2010. Non bisogna dimenticare che la risposta dell’Unione Europea alla crisi del debito sovrano greca è stata politica e proprio per questo i costi sono stati elevatissimi. Sarebbe stato meglio dare alla Grecia i 9 miliardi di euro e così facendo lanciare un messaggio chiaro e limpido ai mercati che l’Ue è un’istituzione compatta e solida invece di imporre una punizione esemplare, i.e. l’austerità economica, e diffondere il panico sui mercati.

 

La proposta del governo italiano di aumentare il rapporto debito Pil per rilanciare l’economia, pur infrangendo i vincoli di bilancio e fiscali imposti dalla disciplina austera di Bruxelles, potrebbe, dunque, essere accettata. Una vittoria per i due partiti al governo e un’ulteriore sconfitta per gli euro burocrati e in fondo anche per l’istituzione dell’Unione Europea, la Banca centrale, il Fondo monetario.

Tutto ciò invita a una riflessione di lungo periodo. L’ascesa della destra populista in Europa e negli Stati Uniti è la risposta popolare alla crisi delle istituzioni democratiche, su questo tutti sono d’accordo. Ciò non significa che la democrazia ha fatto il suo tempo o che tali istituzioni devono essere abolite, come avvenne negli anni Trenta, al contrario, il vento populista potrebbe essere sfruttato per riformarle e modernizzarle. C’è bisogno di un’opposizione interna alle istituzioni, un’opposizione illuminata, che riesca ad andare oltre le fazioni politiche e che invece lavori per introdurre riforme necessarie. Si materializzerà?

Uno sguardo alla vecchia sinistra europea non incoraggia una risposta positiva, ma, come si dice, la speranza è l’ultima a morire. Di certo, per la prima volta nella storia dell’Unione, le elezioni del parlamento europeo avranno un grosso peso. E’ all’interno di questa istituzione ancora in fasce che il riformismo illuminato potrebbe nascere e consolidarsi. La destra europea lo ha capito da tempo ed è per questo che punta a conquistare la maggioranza, per imporre una sterzata conservatrice. Anche se la storia non si ripete la rima è pericolosamente serrata.

 

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