ALBERTO ZANINI SUL BLOG ” I GUFI NARRANTI ” –PRIMA PARTE DELL’APPROFONDIMENTO DEI FATTI ” ACCADDE NEL 1975 “

 

 

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ALBERTO ZANINI PER I GUFI NARRANTI

 

 

 

 

Accadde nel 1975 – Approfondimento sui fatti di Alberto Zanini pt1

Accadde nel 1975 – Approfondimento sui fatti di Alberto Zanini pt1

 

 

11 gennaio 1975

La navicella sovietica Sojuz 17 parte in missione verso la stazione spaziale Saljut 4.

Il comandante Vasilij Lazarev e l’ingegnere di bordo Oleg Makarov hanno il compito di eseguire osservazioni astronomiche e di fare alcuni esperimenti.

 

24 gennaio

 

Alle 20.45, durante una perquisizione a casa di Mario Tuti, in viale Boccaccio ad Empoli, il brigadiere Leonardo Falco e l’appuntato Giovanni Ceravolo trovano molte armi e anche una granata dell’Esercito, e mentre Ceravolo si mette in contatto con la centrale, Tuti con un fucile mitragliatore lo uccide e anche Falco cade colpito a morte, mentre, l’appuntato Arturo Rocca viene ferito gravemente.

Il terrorista riesce a dileguarsi e, aiutato da complici, ad arrivare in Francia

Tuti è geometra del Comune di Empoli. Simpatizzante della destra extraparlamentare e fondatore dell’organizzazione armata del Fronte Armato Rivoluzionario è noto alle forze dell’ordine come collezionista di armi.

Il 16 maggio Tuti viene condannato all’ergastolo in contumacia e il 27 luglio, dopo la cattura da parte della polizia francese, a Saint Raphael sulla Costa Azzurra, viene estradato in Italia il 13 dicembre 1975

25 gennaio

Viene raggiunta l’intesa fra il Presidente di Confindustria, Gianni Agnelli, e le tre sigle sindacali, Cgil Uil e Cisl, per l’adeguamento dei salari all’inflazione tramite il punto di contingenza.

11 febbraio 1975

Margareth Thatcher diventa la leader del partito conservatore inglese.

La sua influenza l’accosta sicuramente alle maggiori personalità del secolo scorso, ma è stata anche una delle figure più controverse del panorama politico inglese e internazionale.

Nel 1979 sostituisce il laburista James Callaghan alla guida del governo, diventando la prima donna al potere in Downing Street. In quegli anni la Gran Bretagna attraversava un periodo di crisi economica e la Thatcher, forte delle proprie convinzioni neo liberiste, aprì al libero mercato, ricorse alla flessibilità nel mercato del lavoro, impose la deregulation del mercato finanziario e privatizzò le imprese statali. Il Primo ministro ebbe scontri durissimi con i sindacati quando decise di chiudere la miniera di carbone di Cortonwood nello Yorkshire con il licenziamento di ventimila persone. Lo sciopero indetto dall’Unione Nazionale dei minatori di Arthur Scargill venne duramente represso da migliaia di poliziotti mandati dalla Thatcher. Durante gli scontri, che durarono 51 settimane, ci furono anche 2 morti. Il braccio di ferro produsse 710 licenziamenti e 11312 arresti.

Thatcher e i minatori che scioperano

 

Come all you good workers,
Good news to you I’ll tell
Of how the good old union
Has come in here to dwell.

Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?

My dady was a miner,
And I’m a miner’s son,
And I’ll stick with the union
‘Til every battle’s won.

Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?

They say in Harlan County
There are no neutrals there.
You’ll either be a union man
Or a thug for J. H. Blair.

Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?

Oh workers can you stand it?
Oh tell me how you can?
Will you be a lousy scab
Or will you be a man?

Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?

Don’t scab for the bosses,
Don’t listen to their lies.
Us poor folks haven’t got a chance
Unless we organize.

Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?
Which side are you on?

inviata da Alessandro – 9/3/2009 – 11:43

DA CHE PARTE STAI

Venite voi tutti lavoratori buoni,
Una buona notizia vi darò
Di come il buon vecchio sindacato
È venuto qui per sempre.

Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?

Il mio papà era un minatore,
E io sono figlio di un minatore,
E starò col sindacato
Finché ogni battaglia sarà vinta.

Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?

Dicono che in Harlan County
Lì nessuno è neutrale.
Sarai un uomo del sindacato
Oppure, un delinquente per H. J. Blair.

Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?

Oh, lavoratori come potete sopportarlo?
Oh ditemi come è possibile?
Sarai un crumiro?
O sarai un uomo?

Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?

Non fate i crumiri per i padroni,
Non ascoltate le loro bugie.
Noi poveri, non abbiamo una possibilità
A meno che non ci organizziamo.

Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?
Da che parte stai?

inviata da Pozzoverde e A Iatta – 21/3/2012 – 21:25

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=9055

( TESTO E TRADUZIONE DELLA CANZONE E’ UN’AGGIUNTA DEL NOSTRO BLOG)

 

In campo internazionale, la “Lady di ferro”, si ricorda per la dichiarazione di guerra all’Argentina oper le isole Falklands e per il grande feeling con il presidente degli Stati Uniti Ronald Regan con il quale condivideva il feroce anticomunismo. Avversione ampiamente confermata, nel 2001, quando manifestò pubblicamente la sua amicizia per il sanguinario dittatore cileno Augusto Pinochet, quando fu arrestato dalla magistratura britannica, dichiarando che aveva “riportato la democrazia in Cile”. (sic)

L’introduzione, negli anni ’90, della famigerata “Poll Tax” scatenò aspre critiche e fece precipitare i consensi. In pratica ogni cittadino doveva pagare una tassa a prescindere dal proprio reddito, ma mentre i possessori di proprietà immobiliari erano esentati dalle imposte le famiglie numerose con redditi modesti erano soggetti a tassazione regressiva. L’ossessione per questa tassa fu per la Thatcher l’inizio del suo declino politico

 

 

18 febbraio Liberazione di Renato Curcio dal carcere di Casale Monferrato.

 

Renato Curcio

Martedì pomeriggio è il giorno di visita nel carcere di Casale Monferrato e verso le 16.15 tre macchine si fermano vicino al carcere. Margherita Cagol, al comando del gruppo, riesce a farsi aprire il cancello dichiarando di dover consegnare un pacco ad un detenuto. Una volta all’interno del carcere, senza sparare un solo colpo, Curcio viene preso in consegna e accompagnato fuori. Le macchine si allontanano senza problemi alla volta di Alassio. L’azione è stata studiata nei minimi particolari con due mesi di anticipo. Furono rubate una decina di macchine, perché durante la fuga il percorso presentava anche l’attraversamento di un passaggio a livello e quindi sarebbe stato necessario attraversare i binari a piedi e risalire su altre vetture.

Curcio si trovava in galera dopo essere stato arrestato, insieme ad Alberto Franceschini, l’8 settembre 1974 dal generale Dalla Chiesa grazie alla collaborazione di Silvano Girotto detto “frate mitra”.

18 febbraio

Pur riconoscendo la legittimità dell’aborto a scopo terapeutico, la Corte costituzionale, conferma la validità delle norme che puniscono l’aborto stesso.

8 marzo 1975  viene approvata la legge 39/75 che prevede l’abbassamento della maggiore età da 21 a 18 anni.

13 marzo aggressione a Sergio Ramelli

Il pomeriggio del 13 marzo Sergio Ramelli, uno studente di 18 anni dell’istituto Ettore Molinari, militante del Fronte della Gioventù viene aggredito alle spalle, da Marco Costa e Giuseppe Ferrari Bravi di Avanguardia Operaia, con delle pesanti chiavi inglesi Hazet 36 e colpito ripetutamente alla testa.

Ramelli, reo di aver condannato, in un tema scolastico, le BR per gli omicidi di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci il 17 giugno 1974 , fu preso di mira per le sue idee politiche, e l’agguato venne meticolosamente preparato. Il commando che tese l’agguato era formato da più persone.

Ramelli, con il cranio sfondato rimase in agonia per 47 giorni, fino al 29 aprile quando cessò di vivere.

Le indagini per giungere al fermo degli assassini durarono 10 anni. Si scoprì che Avanguardia operaia aveva schedato centinaia di persone a fini politici, con dati personali, abitudini e foto.

Marco Costa fu condannato definitivamente per omicidio volontario a 10 anni e un mese, Giuseppe Ferrari Bravi a 9 anni e 7 mesi, Claudio Colosio a 7 anni, Franco Castelli, Luigi Montinari, Claudio Scazza a 6 anni e 3 mesi.

Antonio Belpiede e Brunella Colombelli, che si sono sempre dichiarati innocenti, malgrado numerose testimonianze a favore furono condannati ugualmente rispettivamente a 7 anni e a 6 anni e 3 mesi di reclusione.

 

25 marzo

Faisal bin Abdulaziz Al Saud  Re dell’Arabia Saudita viene assassinato dal nipote Musaid, con due colpi di pistola. Il ragazzo fanatico, sembra fosse contrario all’introduzione in Arabia della televisione voluta dal Regnante. Dopo l’ immediata cattura il principe Faysal è stato condannato per regicidio e decapitato.

Faysal con il Mufti Amin al-Hussein

27 marzo

A Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo, provincia di Domodossola, a causa di un incendio scoppiato di notte viene distrutto l’albergo Excelsior dove trovano la morte sedici persone.

13 aprile 1975  Guerra civile in Libano

Il Libano inteso come stato è la conseguenza della fine del colonialismo francese. Ma le difficoltà dovute alla presenza di diverse comunità religiose si fanno subito sentire. All’inizio si cerca attraverso la nascita di un Patto Nazionale la convivenza tra i cristiani e i musulmani dove il Presidente della repubblica sia un cristiano maronita, il primo ministro un sunnita e il presidente del Parlamento uno sciita.

Il preludio allo scoppio della guerra civile in Libano è dovuto dalla presenza palestinese sul territorio libanese. I palestinesi sono finanziati dalle monarchie del Golfo ed armati dall’Unione Sovietica. In contrapposizione Israele, che non vede di buon occhio i palestinesi, finanzia ed arma i falangisti di Pierre Gemayel. Lo scacchiere politico religioso vede i cristiani che si appoggiano agli israeliani, mentre dall’altra parte i musulmani con i palestinesi.

Il 13 aprile nel quartiere cristiano di Ain al Remmaneh di Beirut, da una vettura partono colpi di mitra che uccidono quattro persone e ne feriscono altre sette. L’attentato viene rivendicato dai combattenti palestinesi. E’ la scintilla che fa scoppiare la guerra.

Poco dopo nello stesso quartiere un autobus viene crivellato di colpi uccidendo ventisette fedayn del Fronte di liberazione arabo (FLA)

L’antica, apparente, coesistenza tra cristiani e musulmani, sancita il 22 novembre 1943, quando il Libano diventò indipendente, viene infranta.

Il conflitto vede da una parte i musulmani, con al fianco il leader druso (sciita) Kamal Joumblatt, Presidente del Partito Socialista Progressista, e dall’altra parte i falangisti con le milizie cristiane di Pierre Gemayel con al fianco le forze maronite del Fronte Nazionale.

Il conflitto si propaga velocemente a furia di massacri, finché non risultano chiari gli intenti di Israele che cerca di risolvere definitivamente il problema palestinese e della Siria di Hafez el Assad che in un primo momento si schiera al fianco dell’Olp salvo poi, nel giugno del 1975, passare dalla parte dei cristiani. L’ambiguità della Siria si spiegherebbe con il disegno di estendere il proprio territorio inglobando quello libanese.

Il conflitto durerà più di quindici anni, producendo oltre 120 mila morti e l’esodo di 1 milione di persone.

Il Libano cambierà drasticamente l’aspetto demografico passando da una maggioranza cristiana ad una musulmana.

 

 

14 aprile legge 103/75 riforma dell’assetto televisivo

Varata la legge per la riforma della Rai.

Il Parlamento, in pratica, sostituisce il Governo nel controllo del servizio pubblico televisivo assicurando una maggiore pluralità di informazione. Viene confermato il monopolio dello Stato sulle trasmissione radiotelevisive e inoltre viene aggiunto una terza rete televisiva a quelli già esistenti. I canali vengono “lottizzati” in base ai riscontri elettorali.

16 aprile Morte di Claudio Varalli

Alla fine di una manifestazione pacifica indetta dalla sinistra per il diritto alla casa, in piazza Cavour a Milano, lo studente di 17 anni Claudio Varalli viene raggiunto alla nuca dai colpi di pistola sparati da Antonio Braggion, militante neofascista noto alla polizia.

Il processo di primo grado, nel dicembre 1978, sentenziò la condanna di Braggion a 10 anni di detenzione di cui 2 condonati per eccesso colposo di legittima difesa e porto abusivo di arma. Per gravi problemi di salute dopo 8 mesi Braggion fu scarcerato.

Nel marzo 1981 ci fu il processo d’Appello che riconobbe Antonio Braggion confermò le stesse motivazioni del primo grado, ma ridusse, grazie alle attenuanti, la pena a 6 anni.

Il 26 ottobre del 1982 il reato di eccesso colposo di legittima difesa fu dichiarato prescritto dalla Cassazione, mentre per la detenzione illegale dell’arma i 3 anni vennero cancellati dal condono.

Il 17 aprile

Manifestazione di protesta per l’omicidio Varalli davanti alla sede dell’Msi a Milano in via Mancini. I missini sono schierati a difesa della loro sede, le forze dell’ordine cercano di impedire che i due gruppi vengano a contatto. Nel frattempo in Corso XXII marzo due camionette dei carabinieri, lanciate a forte velocità, caricano sconsideratamente i manifestanti, e Giannino Zibecchi viene travolto ed ucciso. L’omicidio non avrà mai un colpevole, perché i tre carabinieri imputati: l’autista, Sergio Chiarieri, il tenente capo macchina, Alberto Gambardella e il capitano responsabile della colonna Alberto Gonella, imputati dell’omicidio colposo verranno naturalmente assolti. Alla parte civile non fu concesso di presentare appello.

17 aprile In Cambogia destituzione del generale Lon Nol da parte di Pol Pot.

Saloth Sar, meglio noto con l’appellativo Pol Pot

Il generale Lon Nol, Primo Ministro, prese il potere nel 1970, grazie ad un colpo di Stato appoggiato dagli Stati Uniti, mentre il Principe Regnante Sihanouk era in visita diplomatica in Francia. Sihanouk in seguito, stabilitosi in Cina si alleò con i Nord Vietnamiti e con i Khmer Kraham di Pol Pot. Nel 1972 Lon Nol divenne Presidente della Repubblica Khmer, fino al 12 aprile 1975, quando quando i Khmer Kraham di Pol Pot occupano con i carri armati Phnom Penh costringendo Lon Nol alla fuga, prima in Indonesia e poi in California, ospite del governo Statunitense.

Un 17 aprile che segna la fine della Repubblica Khmer e l’inizio della terribile dittatura del sanguinario Pol Pot che durerà fino al 1979.

Centinaia di migliaia di cambogiani furono costretti a lasciare la città e a recarsi a lavorare nei campi in ossequio dell’obiettivo dell’utopistica creazione di una società agraria.

In quattro anni di estrema repressione trovarono la morte due milioni di persone.

 

27 aprile a Barcellona si corre il gran Premio di Spagna di Formula 1. Al ventinovesimo giro la Hill del pilota tedesco Ralf Stommelen perde l’alettone posteriore e senza controllo finisce in mezzo al pubblico uccidendo quattro persone. La gara viene naturalmente interrotta.

30 aprile

Gli americani abbandonano frettolosamente Saigon ormai sconfitti, mentre le truppe nord vietnamite e i vietcong occupano la città ribattezzata Ho Chi Min.

Il Vietnam era una colonia francese dal 1884 e faceva parte dell’Indocina francese, come anche la Cambogia e il Laos. Alla fine della seconda guerra mondiale il rivoluzionario Ho Chi Minh, leader dei Viet Minh occupò Hanoi e proclamò l’indipendenza del Vietnam.

La conferenza di Ginevra, sempre nel 1954, stabilì la divisione della penisola Indocinese proclamando l’indipendenza della Cambogia, del Laos, e del Vietnam che sarebbe stato diviso geograficamente in due parti all’altezza del 17° parallelo in attesa delle elezioni che si sarebbero tenute nel 1956.

Il Vietnam del nord, sostenuto dai russi e dai cinesi, era guidato dai comunisti di Ho Chi Minh, mentre nel Vietnam del sud vi era il cattolico Ngo Dinh Diem, che prese il potere senza aspettare le elezioni.

Quando i francesi, nel 1954, furono sconfitti da Ho Chi Minh nella famosa battaglia di Dien Bien Phu, in Indocina, gli Stati Uniti, preoccupati della presenza dei comunisti appoggiarono Ngo Dinh Diem.

In piena “Guerra fredda”, gli Usa sostenevano la “Teoria del domino”che temeva, in caso di vittoria comunista in una nazione asiatica, il pericolo che potesse estendersi anche alle nazioni confinanti.

Ma il regime autoritario di Ngo Dinh Diem fu causa di malessere di una parte della popolazione, contribuendo alla nascita dei vietcong che volevano riunificarsi con il nord comunista.

Come mai gli Stati Uniti intervennero in Vietnam militarmente?

In piena “Guerra fredda”, gli Usa sostenevano la “Teoria del domino”che temeva, in caso di vittoria comunista in una nazione asiatica, il pericolo che potesse estendersi anche alle nazioni confinanti.

Alla fine del conflitto, gli americani che furono mandati in Vietnam furono 2,5 milioni.

Secondo una stima realistica tre milioni di persone persero la vita di cui più della metà vietnamiti. I morti americani furono 58 mila e153 mila i feriti. 1700 i dispersi.

168 miliardi di dollari come costi diretti, ma in realtà gli Stati Uniti sostennero come spese complessive tra i 350 e i 900 miliardi di dollari.

Quasi 72 milioni di litri di defolianti e diserbanti vennero sganciati dagli aerei americani, nell’Operazione Ranch Hand, per irrorare i campi vietnamiti avvelenando la vegetazione.

L’Agente Orange era un defoliante a base di diossina che causò anche tumori e malformazioni ai feti delle vietnamite in stato di gravidanza. Gli effetti di questo micidiale erbicida sono ancora visibili a distanza di oltre quarant’anni.

 

 

6 maggio 1975 rapimento magistrato Giuseppe Di Gennaro

A Roma viene rapito il Magistrato Giuseppe De Gennaro che lavora alla riforma del sistema carcerario al Ministero di Grazia e giustizia. L’azione viene rivendicata da due fondatori dei Nap (Nuclei armati proletari) in carcere a Viterbo: Pietro Sofia e Giorgio Panizzari e Martino Zicchitella, un simpatizzante dell’ultima ora anche lui detenuto a Viterbo. De Gennaro viene rilasciato l’11 maggio in cambio del trasferimento dei detenuti in un altro carcere e di un comunicato radio.

19 maggio

La consapevolezza dei tempi ormai maturi e la voglia dei movimenti femminili portano anche alla riforma del diritto di famiglia.

Finalmente, anche in Italia, vengono riconosciuti alle donne gli stessi diritti famigliari degli uomini. Parità giuridica e uguaglianza tra i coniugi e non più la potestà del marito, mentre i figli naturali ottengono la medesima tutela di quelli legittimi. Per la famiglia viene istituita la comunione dei beni e inoltre la patria potestà non è più una prerogativa esclusiva del padre, ma di entrambi i genitori.

22 maggio Viene approvata la legge 152/75 chiamata anche Legge Reale

Erano chiamati “Anni di piombo”con all’inizio la Strategia della tensione intrapresa dall’estrema destra iniziata nel 1969 con la strage di Piazza Fontana, e in seguito anche con la sinistra con le Brigate Rosse. Il governo sentì la necessità di affrontare la violenza con una legge appropriata.

Fu consentito un ulteriore uso legittimo delle armi alle forze dell’ordine, si autorizzarono i fermi preventivi anche in assenza di flagranza di reato fino a quattro giorni, le perquisizioni urgenti, non fu consentito indossare i caschi durante le manifestazioni. Questo aumento del potere delle forze dell’ordine suscitò notevoli critiche e polemiche che sfociarono in un referendum abrogativo del 1978 che confermò a grande maggioranza (76,5%) la legge.

Da una ricerca effettuata nel 1990 risultò tuttavia che con l’introduzione della legge Reale ci furono 254 morti e 371 feriti che nel 90% riguardarono persone disarmate.

 

 

25 maggio.

Alle 22.30, in via Mascagni a Milano, Alberto Brasili e la fidanzata Lucia Corna vengono aggrediti da cinque fascisti. Alberto trova la morte colpito da cinque coltellate, di cui una al cuore, mentre Lucia riesce a sopravvivere.

Brasili viene ucciso perché colpevole di passare in San Babila con una sciarpa rossa.

Vengono arrestati e condannati: Antonio Bega a 17 anni e 8 mesi, Pietro Croce, Giorgio Nicolosi, Enrico Caruso a 16 anni e 4 mesi e Giovanni Sciavicco a 10 anni.

In quegli anni il clima che si respirava a Milano era purtroppo inquinato da assurdi miasmi ideologici contrapposti.

 

fine prima parte 1975

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