CAM. TA. RECENSISCE MOLTO BENE IL LIBRO DI ADELPHI SUL POLPO E I CEFALOPODI:::: ALTRE MENTI DI PETER GEOFFREY-SMITH, 2018— se amate meravigliarvi, leggete…IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29-10-2018

 

 

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IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29 OTTOBRE 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/che-amico-geniale-il-polpo-500-milioni-di-neuroni-sulla-pelle/

 

IN COPERTINA
Leopold e Rudolf Blaschka, Octopus vulgaris. Natural History Museum, Londra. Fotografia di Guido Mocafico.

Peter Godfrey-Smith

Altre menti

Traduzione di Isabella C. Blum
Animalia
2018, pp. 303 , 17 tavole a colori fuori testo, 16 ill. b/n
22 euro, online a meno

 

» SOCIETÀ

lunedì 29/10/2018

Che amico geniale il polpo: 500 milioni di neuroni sulla pelle

I cefalopodi rappresentano un unicum nella storia dell’evoluzione: il loro sistema nervoso è ricco quanto esteso, più nei tentacoli che nel cervello

Che amico geniale il polpo: 500 milioni di neuroni sulla pelle

Ha tre cuori e 500 milioni di neuroni, localizzati su tutto il corpo; l’esofago gli passa attraverso il cervello; gli occhi possono guidare le braccia, le quali hanno anche capacità olfattive e gustative; la pelle può vedere. È l’“alieno intelligente” a noi più vicino, pur rintanato nei comodi abissi: è il polpo, protagonista di Altre menti di Peter Godfrey-Smith.

L’autore, storico e filosofo della scienza, è interessato a capire l’evoluzione della mente e “le remote origini della coscienza”, scandagliando quel mare da cui tutto ebbe inizio e studiando quelle creature di straordinaria e inspiegabile intelligenza quali sono i cefalopodi – polpi, seppie e calamari –, il cui antenato comune con gli esseri umani visse 600 milioni di anni fa.

Polpo e compagni rappresentano un unicum nella storia dell’evoluzione, un “esperimento indipendente nello sviluppo di grandi cervelli e comportamenti complessi”: i loro 500 milioni di neuroni (gli esseri umani ne hanno 100 miliardi) sono pari a quelli dei piccoli mammiferi e vicino a quelli dei cani. Il sistema nervoso – “un crogiolo di attività” – è ricco quanto esteso, soprattutto nei tentacoli, non nel cervello: è la clamorosa, evidente e vivente prova che i seguaci del dualismo tra mente e corpo – da Cartesio in giù – hanno torto. Ma bando alla filosofia.

Nell’amico geniale il cervello resta il “direttore d’orchestra”, ma gli esecutori sono “musicisti jazz inclini all’improvvisazione”: un caos organizzato con “stile opportunistico e creativo”. Lo confermano anche i (pochi) test di laboratorio: i polpi sanno orientarsi nello spazio, svitare tappi per recuperare cibo, trovare vie di fuga originali, piegare gli oggetti ai propri fini, distinguere i diversi guardiani umani in cattività, mentre nel loro habitat possono “allungare un braccio o due, prima per esplorarti e poi per trascinarti nel loro nascondiglio”.

Benché siano solitari e poco sociali, i cefalopodi sono estremamente curiosi, dimostrando grande interesse per l’altro – cose o persone – anche quando non commestibile: proteiformi, cangianti e abili nel camuffamento, si sono attirati sin dall’antichità la fama di animali “maliziosi e sleali” (Claudio Eliano, III secolo a. C.). Altra loro – umana troppo umana – peculiariatà è la passione per il gioco, la novità, il trastullo, lo svago, l’esplorazione di oggetti e spazi. Persino in amore sanno essere creativi, prodigandosi in balletti e posizioni di yoga per conquistare la femmina. Le seppie, ad esempio, “fanno sesso pacifico: si accoppiano faccia a faccia”.

L’Italia, nella fattispecie Napoli, è stata tra i primi a testare e studiare i cefalopodi a metà del 900: allora gli esperimenti erano brutali, col ricorso massiccio alle scariche elettriche e altre torture in grado di stimolare e mappare il sofisticato sistema nervoso. “Fino a poco tempo fa potevano anche essere operati senza far uso di anestetici. In quanto invertebrati, non erano protetti dalle norme contro la crudeltà sugli animali”. Ora, però, sappiamo quanto il polpo sia sensibile di nervi: ricordiamocelo, almeno fino alla prossima insalata di mare.

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