AGI.IT 14-11-2018, DA LA STAMPA (è stato ridotto) ::: A VIENNA ABBATTONO EDIFICI STORICI PER FAR POSTO A UN GRATTACIELO–pubblichiamo due commenti a La stampa a parziale rettifica a quello che dice l’articolo (vedi sotto)

 

AGI.IT / ESTERO, 14-11- 2018

https://www.agi.it/estero/vienna_asburgica_grattacieli_unesco-4622304/news/2018-11-14/

 

A Vienna abbattono edifici storici per far posto a un grattacielo

Fontane ed edifici abbattuti, e l’Unesco minaccia di cancellare la capitale dai patrimoni dell’Umanità 

 

Il castello del Belvedere a Vienna: l’ingresso al parco è stato demolito per far posto ad un progetto di riqualificazione con un locale-birreria

 

Le sfingi di pietra del Belvedere sono guardiane silenziose nel parco voluto da Eugenio di Savoia, merlato dallo skyline di una Vienna imperatrice. Vienna è la solenne: nello svettare delle torri della Cattedrale di Santo Stefano, fra lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli e le maestose navate gotiche, nel cuore di una ragnatela di chiese-scrigno.

Ma il progetto di una città moderna sta cancellando qua e là porzioni di edifici dell’800 e simboli dell’età asburgica. I vincoli delle Belle Arti non fermano le demolizioni, e l’Unesco minaccia di cancellare la capitale dai patrimoni dell’umanità.

 

Lo sfregio del Belvedere

L’ultimo blitz – racconta La Stampa – è avvenuto all’alba di lunedì 5 novembre. Le ruspe hanno cominciato ad abbattere l’ingresso al parco del Belvedere. Giù il portale di legno, giù le colonne laterali, giù le grandi anfore di pietra del XVIII secolo che ornavano, con fiori finemente istoriati, le sommità dei pilastri. Scopo della demolizione: far posto ad una birreria all’aperto. La città di Beethoven e Mozart, con questi continui assalti sta scomparendo.

La capitale che negli anni a cavallo dell’Ottocento e del Novecento era il centro della vita culturale europa con fermenti rivoluzionari in tutte le arti, dalla psicoanalisi di Freud, alla dodecafonia di Schonberg, dagli autoritratti di Schiele alle sinfonie di Malher passando per le silhouette femminili di Klimt e i progetti architettonici di Otto Wagner, cade pezzo a pezzo dopo la speculazione edilizia, smarrisce la sua identità e si ritrova nuda tra le macerie di un passato che non riesci più a capire.

Il “cartellino giallo” dell’Unesco

E proprio mentre l’Austria festeggia trionfalmente i primi 100 anni della Repubblica, l’Unesco minaccia di eliminare la capitale dalla lista del patrimonio culturale dell’umanità. Il centro storico di Vienna, con i suoi grandi edifici barocchi, monumenti e giardini, è stato infatti inserito nell’elenco dei siti Unesco in pericolo a causa del progetto di un grattacielo di 73 metri in pieno centro (nell’area di Heumarkt) che sconvolgerebbe lo skyline secolare della capitale. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura il limite di altezza di qualsiasi edificio nel centro storico di una città non dovrebbe superare i 43 metri.

Il complesso – spiega il Guardian – ancora in fase di progettazione, si estenderà su un’area di 6.500 metri quadrati (70.000 piedi quadrati) appena a sud del famoso Stadtpark del XIX secolo. La struttura include un enorme hotel, appartamenti di lusso in una torre a più piani, strutture per il fitness e lo sport, una nuova sede per conferenze e una pista di pattinaggio al coperto di 1.000 metri quadrati.

Le scatole di cemento

Solo un paio di settimane fa è stata decisa la demolizione del Donnerbrunnen, la fontana settecentesca nel cuore del centro. L’opera d’arte sarà eliminata a beneficio di un parking sotterraneo. La lista dei misfatti – aggiunge il quotidiano torinese – è lunga e dolorosa. Uno per tutti: la famosa e romantica torre in cui componeva Schubert, sulla sommità di un palazzetto ottocentesco, è stata decapitata e affogata in un fabbricato moderno di cemento armato, che ha sostituito quello antico in legno e mattoni.

 

E non c’è vincolo delle Belle Arti che tenga. L’ufficio competente ha chiuso gli occhi davanti allo scempio del Belvedere (sfregiato dalle ruspe per una mescita di birra) come a quello di Schubert, ma anche a decine di altri disastri. La capitale dell’impero austro-ungarico demolisce i sui palazzi rococò per sostituirli con le Betonklotze, “scatole di cemento” con soffitti alti 2 metri e 40.

A Vienna abbattono edifici storici per far posto a un grattacielo

 Fontana Donnerbrunnen – Vienna (Wikipedia)

L’Ovp del cancelliere Sebastian Kurz – osserva La Stampa – progetta addirittura di cacciare dal centro le innocue carrozze a cavalli, perché in fondo ci si vergogna del passato, che invece è l’unica cosa di Vienna che interessa al resto del mondo. E i musei storici devono addirittura lottare per non essere trasferiti in periferia.

Tutto ciò che è moderno è bello?

Tutto ciò che è moderno invece è bello; gli speculatori guadagnano, i loro manager fondano partiti, le mazzette corrono, i pacchetti di voti sono blindati: da mezzo secolo occupano interrottamente la poltrona di sindaco i socialisti della Spo. Fino ad oggi per abbattere un palazzo del settecento era sufficiente una comunicazione ai vigili, ora la legge sta cambiando ma solo apparentemente: resterà lecito abbattere tutte le mura, anche antichissime, il cui mantenimento non sia economicamente conveniente. 

A Vienna abbattono edifici storici per far posto a un grattacielo

Freud, Roth e Musil

Anima di questa città erano gli antichi caffè, in cui pellegrinavano perfino ribelli e iconoclasti come Andy Warhol; e ora? Il leggendario caffè Sirk, di fronte all’Opera, è stato sostituito nell’indifferenza generale da una sorta di night club con luci al neon. Di fronte all’Hofburg, la reggia imperiale (espressione dell’autorità asburgica) il Cafè Griensteidl è stato sfigurato da una sciagurata ristrutturazione, ed ora sembra una mensa dell’Ikea e sull’altro lato della strada occhieggia Starbucks.

VISTO CHE MI LASCIANO PUBBLICARE I COMMENTI A QUESTO ARTICOLO DE LA STAMPA, LO FACCIO CON PIACERE PERCHE’ C’E’ UNA PARZIALE RETTIFICA DELL’ARTICOLO::: 

 
21 ore fa
Clara Brentano

Condivido in toto la preoccupazione e trovo vergognosa la birreria a spese di un pezzo sia pur secondario di quel capolavoro che è il Belvedere. Ma sul Donnerbrunnen mi permetto di notare, giusto per salvarci dalla depressione collettiva, che non verrà distrutta, ma smontata, conservata e a fine lavori ricollocata dov’è oggi. Fra l’altro non si tratta della fontana originale, i cui elementi sono già conservati in vari musei, ma di una copia, come succede con le statue di Piazza della Signoria. Eliminarla in ogni caso sarebbe stato davvero troppo.

 

Vienna

Ma che tristezza leggere questo articolo … tristezza per la scarsa profondita sul argomento!
Io leggo questo articolo da Viennese che ama l’Italia, da Viennese che gira il mondo e da Viennese che sa quanto piace ai Viennesi lamentarsi di tutto, ma ci lamentiamo ad un livello così alto che tutto il mondo ci invidia! E Lei, caro giornalista, in questo sembra che sia diventato un vero Viennese …
Il Donnerbrunnen citato da Lei non viene demolito per far posto ad un garage. Il Donnerbrunnen originale si trova nel museo del Unteres Belvedere, quello di cui Lei parla è una copia sul luogo originale e viene spostato momentaneamente per permettere di costruire un parking sotterraneo. Sarebbe come scrivere che il Davide del Michelangelo viene demolito per rifare le piastrelle davanti a Piazza della Signoria. Quello davanti a Piazza della Signoria né viene demolito, né è il vero Davide del Michelangelo.
Dov’è il “delizioso palazzo rococo” cambiato in “palazzo di calcinaccio”? Con i soffiti alti 2 metri e 40? 2 metri e 40 valgono solo la periferia per una casa familiare o massimo bifamiliare, per un palazzo di condomini è prevvisto la altezza di 2 metri e 50. Cambia poco, ma bisogna citare in modo corretto!
Il palazzo al Heumarkt con i suoi 79 metri di altezza non lo gradisco neanche’io (come tanti altri concittadini, infati se ne discute da anni e non sono finiti le discussioni!), ma verrebbe a rimpiazzare un anonimo (e a opinione di tanti anche brutto) edificio (l’hotel Inter Continental) degli anni `60 di 39 metri di altezza. Di certo non rimpiazza un edufico storico della “vecchia Vienna”.
“I musei storici devono addirittura lottare per non essere trasferiti in periferia”. Ma di quale museo parla …?
La poltrona da sindaco della SPÖ è consolidata sì, ma da cinque anni sono in coalizione con i Verdi e quindi non possono più essere fatti responsabil per tutto …
Lei che conosce Vienna allora sa che cos’è un “Nestbeschmutzer”, uno che “sputa nel piatto da cui mangia”. Lo è già stato tra virgolette il nostro Karl Kraus, e quindi complimenti a Lei e benvenuto a Vienna, la città più bella del mondo!! (o almeno quest’anno di nuovo “la città con la qualità di vita più alta del mondo” davanti a Zurigo e Vancouver …

E ai cari lettori: venite a Vienna e giudicate di persona …

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