KATIA TARASCONI, IL FATTO QUOTIDIANO 18 NOVEMBRE 2018, ” E ADESSO DICO: RITIRATEVI TUTTI ” — SOTTO:: — KATIA TARASCONI, CHI SONO…fino al 2015

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 18 NOVEMBRE 2018

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“E adesso io dico: ritiratevi tutti”

La “sveglia” ai dirigenti del partito

Pubblichiamo stralci dell’intervento all’assemblea Pd

 

Se dovessi titolare il mio intervento lo intitolerei “Ritiratevi tutti”. Mi sono data tre minuti per sintetizzare quella che è una tra le più difficili sfide a cui il Pd deve far fronte. “O noi risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l’altro, fino alla disfatta”: queste parole non le ha pronunciate uno statista o un politologo, le diceva Al Pacino ai suoi giocatori di football nel film Ogni maledetta domenica. Eppure sembra che parli di noi. (…)

Lo spazio a Salvini e ai 5 Stelle lo abbiamo lasciato noi. Noi con le nostre divisioni, correnti, e soprattutto con la nostra presunzione – guardate ne abbiamo tanta, eh –. Noi che continuiamo a parlare di fuoco amico mentre il fuoco vero è arrivato dalla gente. Loro non ci hanno più capito, per loro siamo diventati quelli che difendono le élite, non il popolo, e che ci piaccia o no, sia vero o no, noi abbiamo il dovere di fare i conti con questo. Sono passati 5 mesi dalla scorsa assemblea. A nessuno là fuori, ve lo garantisco, interessa chi sta con o contro Renzi, Franceschini, Martina, Zingaretti, Minniti. Noi dovremmo provare con questo Congresso a dimostrare una volta per tutte di essere una squadra e non un agglomerato di singoli presuntuosi, arroganti e spesso autoreferenziali. Ci serviva, ci serve, io spero, un congresso serio, rifondativo sui programmi, sulle idee, sulle modalità, invece sembra che siamo ricaduti in un congresso vecchio stile dove si ha cura persino di mettere persone provenienti dalla stessa area politica a sostenere diverse mozioni per essere sicuri ancora una volta che comunque vada qualcuno difenderà la vostra ricandidatura.

Se io questa cosa la dico fuori, la gente mi dice “Hai ragione” e anche qui dentro tantissimi la pensano così, ma avere il coraggio di dirlo è un’altra cosa. E voi credete che la gente non l’abbia capito? Il punto è: anche se l’elettorato cominciasse a vedere il governo gialloverde per quello che è, con le sue promesse irrealizzabili, siete davvero sicuri che sarà pronto a votare il Partito Democratico un’altra volta? Io purtroppo no. Davvero non sono sicura. Perciò io dico o non risorgiamo adesso come collettivo o saremo annientati individualmente. Siccome non voglio che tutto questo passi come una critica faccio una proposta e siccome credo che tutte le persone che si sono candidate siano capaci e stimabili, io dico ritiratevi tutti, facciamo un passo indietro, facciamo un congresso in un altro modo, ripartiamo da zero, ripartiamo non dalle persone, ripartiamo dalle idee, ripartiamo dai valori, ripartiamo dal riscrivere lo statuto. (…) Il Pd ha bisogno di ossigeno, deve essere libero, tra la gente e non più ostaggio di qualcuno. Chiudo e vi dico che una delle cose che ho guardato oggi, con un po’ di tristezza, è che noi siamo il partito che dovrebbe stare in mezzo alla gente e persino qui in assemblea c’è un cordone che divide un pezzo di assemblea, quelli importanti, dall’altro pezzo di assemblea, che sta dietro. E no, ragazzi, se siamo il partito della gente siamo tutti insieme, questa è tutta l’assemblea.

 

 

Chi sono

Katia TarasconiKATIA TARASCONI –

Doppia cittadinanza, italiana e americana, formazione universitaria negli Stati Uniti con una specializzazione in comunicazione e web engineering, Katia Tarasconi nasce a Piacenza il 5 ottobre 1973. A 13 anni si trasferisce con la famiglia a Long Island dove frequenta due anni di liceo prima di andare a vivere a Larchmont, a pochi passi da Manhattan, per diplomarsi alla Mamaroneck High School. Dal 1995 al 1998 frequenta l’università di Miami dove consegue il B. A. double major in Advertising and Sociology e, vincendo una borsa di studio, completa la sua formazione con il Master of Arts in Communication studies. In quegli anni lavora al dipartimento di arte editoriale del Miami Herald e nel 1998, dopo la laurea, ritorna a Piacenza. Poco dopo approda all’azienda di comunicazione Irix s.r.l., dapprima come responsabile commerciale e poi come amministratore delegato. Il suo interesse per la politica nasce nel 2007 con la lista civica a supporto del mandato bis dell’allora sindaco Roberto Reggi il quale, dopo la rielezione, le chiede di ricoprire la carica di assessore in giunta. Le deleghe all’innovazione e informatizzazione, servizi al cittadino, finanziamenti europei, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, pari opportunità e tutela animali vengono riconfermate con il successore Paolo Dosi, eletto sindaco di Piacenza nel 2012, che le permette così di portare a termine molti obiettivi, alcuni dei quali legati al centro storico cittadino. Si iscrive al neonato Pd nel 2008, di cui apprezza la carica innovativa. Riconosce, insieme all’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi, la necessità inderogabile di un cambio di passo della politica e lo sostiene, fin dal 2012, come candidato alle Primarie. È l’8 dicembre 2013 quando Katia Tarasconi fa il suo ingresso nell’assemblea nazionale del Pd ed entra a far parte della direzione regionale dell’Emilia Romagna. Nel 2015 viene eletta consigliere dell’assemblea legislativa a Bologna.

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