grazie alle perle di Nemo! —MICHELE AINIS, REPUBBLICA 26-11-2018, I piani del governo sugli enti pubblici::: CONCRETEZZA PER VIA BUROCRATICA

 

 

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REPUBBLICA DEL   26 NOVEMBRE 2018 pag. 25

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I piani del governo sugli enti pubblici

CONCRETEZZA PER VIA BUROCRATICA

Michele Ainis

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 Michele Ainis (Messina, 1955) è un giurista e costituzionalista italiano, componente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

 

Il regno dell’Uroboro. Benvenuti nell’era della solitudine di massa–ottobre 2018

 

Ore contate per filosofi e poeti, per gli acchiappanuvole d’ogni ordine e grado. Ne farà giustizia l’ultima creatura battezzata dal governo: il Nucleo della Concretezza. Detta così, parrebbe una boutade, un motto di spirito per tirarci su il morale in questi tempi grami. Invece no, niente di più concreto. Il Nucleo della Concretezza si concretizza infatti in un disegno di legge firmato dalla ministra Bongiorno ( di concerto con Salvini, Tria e un nutrito drappello di colleghi), deliberato dal Consiglio dei ministri, autorizzato dal presidente della Repubblica, infine presentato in pompa magna nell’aula del Senato. «Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni » , s’intitola così. Sei lunghi articoli che promettono un bagno di realtà a quell’entità irreale che è lo Stato, un’iniezione d’efficienza, d’operosità, di pragmatismo, però in concreto, mica soltanto a chiacchiere, lo dice per l’appunto la parola.

Vabbè, dovremmo averci fatto il callo ai nomi immaginifici inventati dai nostri governanti. Nel 2001 Berlusconi brevettò il governo del fare, che verrà poi ricordato come il governo del disfare. Nel 2013 Letta approvò il decreto del fare, e pochi mesi dopo Renzi gli rubò il posto perché il suo esecutivo non faceva abbastanza. Anche all’estero, d’altronde, non mancano esperienze. Nel 1979 il nuovo governo del Venezuela nominò Luis Alberto Machado « ministro per lo sviluppo dell’Intelligenza». In Inghilterra c’è dal 2017 un «ministero della Solitudine». Mentre la Svezia, nel 2015, affidò a Kristina Persson il « ministero del Futuro » . Rimane vuoto soltanto il ministero dell’Amore di cui scriveva Orwell, ma è meglio non dirlo, qualcuno potrebbe occupare la poltrona.

E che farà mai, in concreto, questo Nucleo della Concretezza? Difficile capirlo, anche perché la prosa del ddl è tutt’altro che concreta. Esordisce con un articolo suddiviso in due commi; il comma 1 a sua volta si divide in 7 sottocommi; il sottocomma 2 si iperdivide in 3 lettere; e alla fine della giostra t’accorgi che stai per dare i numeri. Allora chiedi soccorso alla Relazione illustrativa, dove però ti trafigge la penna d’oca del burocrate: per esempio a pagina 10, ornata d’un periodo di 24 righe, impreziosita da espressioni come «budget assunzionale » o « facoltà assunzionale » , sicché non resta che assumere l’assunto, senza cercarne un sunto. Però il riassunto sta nei numeri, tanto per cambiare. E infatti, leggendo e rileggendo, scopri che il Nucleo costa 35 milioni l’anno, e che s’avvale inoltre di 53 unità di personale, fra dirigenti generali, colonnelli, fanti. Un piccolo esercito, reclutato senza troppe economie. Dunque qualcosa gli toccherà pur fare, se vuole guadagnarsi la pagnotta. Ma cosa? La risposta alberga nell’articolo 1, comma 1, sottocomma 3: il Nucleo della Concretezza assicura la concreta realizzazione del Piano delle azioni concrete.

Eppure, a dispetto di questi deliri semantici e teoretici, c’è un’intenzione, c’è un progetto politico dietro la nuova istituzione. Anche se il suo scopo non è per niente nuovo: mettere alla frusta i dipendenti pubblici. Calcando le orme di Brunetta, che da ministro per la Pubblica amministrazione ( 2008- 2011) si distinse nella caccia al travet. Sicché, in nome della lotta all’assenteismo – bandiera sempiterna dei ministri – il ddl sostituisce ai fogli firme e strumenti più moderni, più sofisticati: la verifica biometrica dell’identità, e per sovrapprezzo l’installazione capillare d’apparati di videosorveglianza ( vietati dallo Statuto dei lavoratori, ma a quanto pare quella legge non è più di moda). Aggiunge un elenco dei cattivi, ossia le amministrazioni che disobbediscano ai diktat del Nucleo, costringendole a una gogna online. Conferisce al Nucleo poteri ispettivi, benché dal 2001 operi già l’Ispettorato per la funzione pubblica; e poteri d’indirizzo, naturalmente in vista della semplificazione, benché dal 2006 già sussista un’Unità per la semplificazione.

« Lascia o raddoppia? » , domandava Mike Bongiorno. Noi italiani, nel dubbio, raddoppiamo. Anche se un dubbio ci rimane in gola, assistendo al parto di questa creatura normativa: ma la concretezza dov’è, in quale sottocomma si nasconde? Risposta: nel Nucleo della concretezza forse no, tuttavia nel ddl c’è pure una disposizione dedicata ai buoni pasto. Ecco, niente di meglio d’un buon pasto per assaporare le gioie concrete della vita.

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1 risposta a grazie alle perle di Nemo! —MICHELE AINIS, REPUBBLICA 26-11-2018, I piani del governo sugli enti pubblici::: CONCRETEZZA PER VIA BUROCRATICA

  1. Donatella scrive:

    Rispolverando un vecchio modo di dire ligure, si potrebbe dire che “ciù in là u gh’è atapau”.

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