FIERA NAZIONALE DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA, ROMA, 6-10 DICEMBRE 2017–LA NUVOLA (vedi post succes.) , EUR ++ SIMONETTA FIORI, REPUBBLICA 04-12-2018, pag. 38, DI SIMONETTA FIORI: ” PICCOLI LETTORI CRESCONO ANCHE SENZA “LEGGERE “

 

 

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REPUBBLICA DEL 04-12-2018 pag. 38

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m a p p e

PICCOLI LETTORI CRESCONO ANCHE SENZA “LEGGERE”

Simonetta Fiori

 

Basta con le solite lagne sui ragazzi che non leggono. Perché, se cambia il metodo di indagine, si impennano gli indici di lettura. E possono essere annoverati tra i lettori anche i non lettori, ossia i bambini in età prescolare o gli adolescenti che divorano le storie su Instagram o nelle app scaricate in Rete. La rivoluzione si deve all’Aie, l’associazione degli editori, che presenterà alla fiera “Più libri più liberi” – da domani a domenica a Roma alla Nuvola – una serie di mappature curate da Giovanni Peresson. Tra le più interessanti, l’indagine sulle abitudini di lettura tra gli zero e tre anni e degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni.

Da questo nuovo quadro risulta che è cresciuta la consuetudine con i “libri”– al momento chiamiamoli così – non solo dei piccolissimi (il 59%) ma anche dei più grandi (l’84%). E non importa se per “libri” si intendano anche prodotti editoriali in cui il codice della scrittura è imperiosamente sovrastato da quello delle immagini.

Ma si può definire “leggere” la fruizione di un fumetto o di un videogioco?

Fermandoci alla fascia dei piccolissimi, è importante sul piano culturale che negli ultimi dieci anni le famiglie abbiano dato sempre maggiore spazio all’oggetto libro, risultato a cui hanno contribuito le campagne promozionali, la maggiore scolarizzazione dei genitori e l’inventiva degli editori.

Desta però perplessità che solo il 3% degli acquisti avvenga nelle librerie specializzate, sperimentati laboratori di gusto e di ricerca, mentre il 42% si concentri nei negozi di giocattoli, dove la scelta è più limitata. Per quel che riguarda i fratelli maggiori, cambia la nozione di lettura fino a includere app come Assassin’s Creed, Halo, Final Fantasy: in altre parole videogiochi o – come preferisce dire Peresson – «contenuti di natura editoriale che rimandano a mondi narrativi». Al di là della diversa interpretazione conforta che il 78% degli adolescenti continui nella pratica più tradizionale della lettura con libri di fantasy e di fantascienza e soprattutto che il 40% prediliga la narrativa d’autore, compresi i classici: almeno così dichiarano, non si sa se per fare bella figura. Un dato su cui riflettere: nella scelta dei libri, a dieci anni si emancipano dal mondo adulto. Non c’è mamma né maestra né bibliotecaria che possa avere qualche ascendente. Preferiscono cavarsela da soli. Giusto?

Sbagliato? Dipende da chi siano i suggeritori occulti.

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