ILARIA VENTURI, REP. 4-12-2018 pag. 21 ::: Scuola ::: Boom di classi e laboratori ::: La filosofia per i bambini diventa una cosa importante nelle classi primarie italiane…

 

 

Scuola

Boom di classi e laboratori

La filosofia per i bambini diventa una cosa da grandi

ILARIA VENTURI

Quinta elementare, Scampia. Domanda: «Cosa vuol dire essere grandi?». I più rispondono: avere la macchina e i soldi. Solo una bambina non la pensa come la classe, prende coraggio: «Significa essere responsabili, cioè avere cura degli altri». Parte la discussione: «Ci sono grandi che non hanno soldi». Magari ha ragione lei, «in effetti…». Altra classe, scuola primaria a Bologna: «Un alieno che vive in un mondo in bianco e nero arriva sulla terra e vede per la prima volta i colori.

Come gli spiegate cos’è il rosso?».

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Esperimenti mentali, dietro c’è Wittgenstein. E come la mettiamo con la reincarnaizone di Pitagora, l’uomo che passa da un corpo a un altro, anche di animale? «Nooo, mica è possibile, sì ma dov’è che stai poi nel passaggio? E il mio bisnonno ora è un gatto?». E anche qui, siamo in una primaria a Roma, via che ci si confronta. La filosofia per bambini è un fenomeno in crescita nelle scuole italiane. Un boom che non si riesce a quantificare in numeri di alunni, ma che salta agli occhi nella miriade di esperienze, laboratori e corsi: il master a Genova, la specializzazione a Padova. A Milano è attiva la rete dei Ludosofici, “Amica Sofia” opera a Perugia, la fondazione San Carlo di Modena filosofa alla materna col progetto “Piccole ragioni”. A Bologna è nata “FarFilò”, a Pesaro ha iniziato la sua avventura nelle classi “Filosofiacoibambini” e si fanno esperienze coi i più piccoli a Verbania e dintorni. Il Cirep e il Crif sono i centri italiani riconosciuti dal network internazionale per la formazione della Philosophy for children in Italia. A fare il punto, richiamando filosofi e pedagogisti da tutto il mondo, è un convegno in corso all’università di Bologna dove sarà lanciato anche il progetto europeo per introdurre le tecniche della filosofia per i bambini anche nelle aule universitarie. «Stiamo riscontrando una crisi negli studenti nel dare senso agli studi che fanno, il dialogo filosofico è utile anche ai più grandi», spiega Sebastiano Moruzzi, professore di filosofia all’Alma Mater, promotore del convegno con Silvia Demozzi. Cosa si sperimenta alla materna e alla primaria? Si parte da un testo: racconti filosofici, dilemmi etici. «È un pretesto per accendere l’infinità delle domande. Si sviluppa così il piacere del ragionamento», spiegano Silvia Bevilacqua e Pierpaolo Casarin, fondatori della società “Propositi di filosofia”. «I bambini imparano a dare ragione di quello che affermano, si passa così dal gridato al giustificato».

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Non poco visto l’aria che tira nei dibattiti tra adulti. E questo spiega il successo della filosofia per bambini. «Nel Nord Est siamo subissati di richieste — racconta Marina Santi, che insegna Didattica e pedagogia all’università di Padova — Il motivo? Siamo impantanati in una crisi culturale, c’è necessità di formare a un pensiero autonomo, dove il problema non è chi ha ragione, ma chi immagina nuove vie. I bambini in questo hanno una marcia in più, con loro funziona la dinamica dello stupore». Prima regola: la riflessione si fa in comunità. Si affrontano domande esistenziali (“Ma dopo la morte?”, tra le più richieste) col ragionamento logico-argomentativo.

«L’esperienza fatta a Scampia ha mostrato come puoi allenare i bambini a uscire dagli stereotipi», osserva Maura Striano, docente di Pedagogia generale alla Federico.

 Pensare è un gioco da bambini

 

 

 

«S’impara così anche a riconoscere l’altro: conta molto in un contesto in cui gli alunni hanno difficoltà nelle relazioni perché aggressivi o troppo fragili». Il pensare diventa un gioco da bambini. Ma che i più piccoli non sono più abituati a fare. «Si chiama democrazia del pensiero: il diritto di tutti di pensare in modo autonomo alla propria vita».

Germania, cosa resta della kinderphilosophie

 

Nicola Zippel, insegnante di liceo che a Roma fa filosofia nelle scuole primarie, ha un approccio che parte dagli autori e privilegia la dimensione storica del pensiero filosofico: i pre-socratici sino a Platone, ma anche Confucio e Lao-tse. «Non ogni ragionamento è filosofia», avverte. «Coi bambini crei uno spazio di riflessione intorno ad alcune idee su cui ragiona la filosofia. Leggi Socrate e solleciti: ha fatto bene a bere la cicuta? Voi cosa avreste fatto? Uno spazio che la scuola fatica a creare e di cui invece c’è bisogno».

 

avvenire, 15 maggio 2017

https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-filosofia-spiegata-dai-bambini

 

Idee. La filosofia spiegata dai bambini


Simone Paliaga lunedì 15 maggio 2017

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1 risposta a ILARIA VENTURI, REP. 4-12-2018 pag. 21 ::: Scuola ::: Boom di classi e laboratori ::: La filosofia per i bambini diventa una cosa importante nelle classi primarie italiane…

  1. Donatella scrive:

    Penso che i bambini si pongano più problemi di filosofia che non i grandi: perché sono venuto al mondo, da dove vengo,ecc. Mi sembra bellissimo parlare di queste cose con loro: sviluppa la capacità di ragionare a bambini e adulti ( quelli che per fortuna sono rimasti un po’ bambini).

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