DONATELLA HA VISTO PER NOI :: ” GIRL ” DEL REGISTA BELGA LUHAS DHONT (GAND, 1991) CON L’ATTORE PROTAGONISTA VICTOR POLSTER ( BRUXELLES, 2002 )–IL FILM HA VINTO VARI PREMI A CANNES, NELLA SEZIONE ” UN CERTAIN REGARD “–DURATA DEL FILM::: 105′

 

 

 

DONATELLA D’IMPORZANO

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Victor Polster nasce a Bruxelles nel 2002, studia recitazione da giovanissimo, ma poi decide di dedicarsi alla danza classica e viene selezionato per la Royal Ballet School di Anversa. Dopo aver lavorato in un videoclip dei Vegas, partecipa con successo a vari concorsi di danza e riceve proposte da istituzioni prestigiose come il Ballet Vlaanderen e da marchi come Dior. Girl segna il suo debutto al cinema, coronato da un enorme successo personale e dal premio per la Miglior interpretazione al Certain Regard.

 

Non sapendo scegliere, mi butto sulla solita, eccezionale rubrica ” Non c’entra proprio niente”:
“Girl”, del giovanissimo regista belga, Luhas Dhont, esordiente con questa sua opera prima, segnalata al festival di Cannes 2018 come miglior regia nella sezione “Un certain regard”.

 

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Lara ha quindici anni e un sogno, quello di diventare una ballerina classica professionista. Lavora instancabilmente per concretizzare questa sua aspirazione, nascondendo al mondo il suo segreto. La protagonista si trova imprigionata in caratteri sessuali mascolini mentre attende la transizione al femminile. Nel frattempo, si veste, si trucca e si acconcia come una ragazza, vivendo una vita quasi normale insieme alle compagne di scuola e di danza (solamente in una sequenza i genitali di Lara scatenano una situazione di imbarazzo). Lara si sente donna dentro di se’ e vuole ballare come una ballerina, ma è nata ragazzo e deve fare i conti con il suo corpo, trasfigurandolo attraverso la danza e trasformandolo con gli ormoni e la chirurgia, quando avrà raggiunto la maggiore età.

 

Girl, il cinema è corpo, sempre. Lo è sempre statoGirl (2018)

 

 

Seguita da un padre amorevole e da un’équipe di medici che l’accompagnano psicologicamente in questo suo passaggio di genere, Lara ha fretta di cambiare: si sottopone ad uno sforzo fisico sproporzionato mentre cerca di capire quale sarà la sua reazione emotiva quando si troverà finalmente nel corpo che desidera da sempre. La tensione per l’ansia di cambiamento arriva all’autolesionismo e la vicenda finisce nella momentanea sconfitta di un personaggio che lotta fino allo stremo delle sue forze. L’esercizio della danza, nella sua routine ossessiva per arrivare alla grazia dei movimenti, è quanto di più doloroso ci possa essere: rende in modo fisico l’autolesionismo del personaggio e la sua impazienza per arrivare alla trasformazione del proprio corpo. Lara è interpretata da un giovane attore e ballerino, Victor Polster,, che diventa letteralmente il dolore del corpo di Lara, intrappolata in un corpo non suo. Il film di Lukas Dhont mette in scena la danza come metafora della disciplina necessaria a conquistare il traguardo della realizzazione personale. Il film, molto bello anche dal punto di vista estetico, esplora per noi un mondo sconosciuto e ci racconta la storia di una giovane eroina, capace di volere essere se stessa all’età di quindici anni.

 

 

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Lukas Dhont (Gand, 1991) è un regista e sceneggiatore belga

Dhont ha studiato alla Koninklijke Academie voor Schone Kunsten di Gand. Ha esordito come regista e sceneggiatore nel 2012 con il cortometraggio Corps perdu. Nello stesso anno scrive e dirige altri due cortometraggi De lucht in mijn keel e Huid van glas. Nel 2014 con il cortometraggio L’Infini ha vinto il premio “Best Belgian Student Short Film ” al Film Fest Gent.

Il suo primo lungometraggio del 2018  Girl, per il quale ha anche scritto la sceneggiatura, è stato selezionato per la settantunesima edizione del Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Il film è stato ben accolto, vincendo la Caméra d’or per la miglior opera prima, il Premio FIPRESCI (critica internazionale nella sezione Un Certain Regard) e la Queer Palm.

 

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