UN PO’ LITOLOGO                                           mario bardelli

(ovvero: perché i 5 stelle non si alleeranno con il PD , né viceversa)

 

 

 

Le analisi dei flussi elettorali è complessa, da lasciare agli specialisti. Però c’è una cosa che salta agli occhi : dalle elezioni politiche del 2013 al 2018 i 5 stelle sono passati da 25 al 32 %  (+7%), e il PD dal 25 al 18 % (-7%).

Sembra improbabile che questo 7% che i 5 stelle hanno guadagnato siano tutti elettori che nella precedente elezione avevano votato PD. Comunque c’è un buon numero di elettori del PD che in questa ultima elezione hanno votato 5 stelle, lo dicono anche gli specialisti.

Oggi  i 5 stelle hanno comunque raggiunto il governo.  Ma con un socio non troppo comodo, anzi decisamente invadente. Credo che in un’ottica non troppo lontana mantengano lecitamente il progetto di raggiungere il famoso 40 % che darebbe loro il premio di maggioranza e potrebbero governare da soli. Il traguardo non è a portata di mano. Ma neanche tanto lontano, vista la loro impetuosa crescita esponenziale (si parla di voti espressi in successive elezioni politiche, non di sondaggi)

Bisogna però trovare i voti. E dove ? Gli elettori di Salvini sembrano arcicontenti, quelli di Forza Italia devono pensare dei grillini quello che pubblicamente ne dice Berlusconi. Rimangono gli elettori del PD. Se molti hanno in queste ultime elezioni votato 5 stelle, perché non cercare di conquistarne altri ?

Anche il PD vorrà aumentare i suoi consensi attuali, si spera. Come non è ancora chiaro. Ma prima di tutto cercando i suoi elettori che sono andati con i 5 stelle.

Perciò botte da orbi fra di loro. Non a caso Di Battista , dal lontano Nicaragua (o era il Guatemala ?) a commentato un ennesimo calo del PD in una elezione locale, dopo quelle politiche, dicendo che era contento che il PD fosse finito (non pretendo di citare le parole, ma ricordo che il senso era quello, e credo di non ricordare male). Pensa, a torto o a ragione, che ogni elettore deluso del PD può essere un voto per i grillini. E gli esponenti del PD, con qualche nuance, non sono da meno, nelle loro dichiarazioni.

Poi ci sono gli astenuti, . Sono quasi il 30% degli aventi diritto a voto. Chi ne conquistasse il 20% avrebbe un succoso 6% in più. Il loro possibile voto lo vorrebbero tutti, ovviamente. Il Movimento 5 stelle vanta un “diritto” più recente su questi possibili voti. Molti che si erano precedentemente astenuti perché “la politica fa schifo” hanno trovato nelle idee e negli atteggiamenti di Grillo un motivo per andare a votare. E può darsi che sia stato vero. E adesso ?. Il Pd può vantare un “diritto” storico. Storicamente gli elettori di sinistra erano i più assidui ai seggi elettorali. Nella prima repubblica bastava che piovesse ed erano meno voti per la DC. Se il PD trovasse temi  appassionanti il popolo di sinistra si mobiliterebbero  per andare a votare . Ma questi temi ?

Perciò anche qui botte da orbi. I grillini direbbero: lasciate il PD, è un vecchiume, hanno rovinato l’Italia, hanno fatto crollare il ponte di Genova, siate moderni, destra e sinistra sono categorie superate, siate nostri follower. E i pidini: non votate i grillini, sono pasticcioni, non sanno neanche quello che vogliono, glielo deve dire Grillo&Casaleggio, tornate a votare per noi che siamo il centro sinistra europeo, si sa che chi dice di non essere né di destra né di sinistra finisce sempre a destra. E quanto a quest’ultima affermazione avrebbero qualche esempio storico a supporto.

Possono due forze politiche che si fanno campagna contro allearsi per formare un governo ? E come no! Ne abbiamo un esempio attualmente, ma quanto durerà?

Grillini e pidini avrebbero anche potuto allearsi per fare questo governo. Forse oggi Di Maio rimpiange di non essere stato più possibilista. Al di là di eventuali punti di contatto programmatici (ma i programmi sono irrilevanti a fronte dei tatticismi elettorali) avrebbe avuto un alleato molto più malleabile, un alleato con minor potere contrattuale, per dirla meno elegantemente, con  nessun potere ricattatorio. Mentre invece Salvini questo potere ce lo aveva già da subito, avendo con la coalizione sfiorato il fatidico 40% alle elezioni. Adesso che vola nei sondaggi, molto di più. Può fare cadere il governo se non fa quello che vuole lui ed avere la quasi certezza che dopo nuove elezioni sarà lui il presidente del consiglio, non solo di fatto, ma anche di diritto. Con il PD Il mov 5 stelle avrebbe potuto fare, forse con successo, l’operazione che la Lega sta facendo a sue spese. Erodere il consenso elettorale del povero e isolato PD a proprio vantaggio e magari scaricarlo quando numericamente non sarebbe stato più utile.

Ma è andata così, ormai è acqua passata.

Prima o poi avremo nuove elezioni politiche. E penso piuttosto prima che poi. Penso che grillini e pidini litigheranno di santa ragione e il terzo che sta già godendo, godrà ancora di più. E finalmente avremo in Italia un bel governo di destra- centro. Sarà molto più a destra dei governi DC e di quelli di Berlusconi e non avrà un’opposizione unita e agguerrita, come sicuramente hanno avuto i governi DC, forse un po’meno quelli di Berlusconi. Meno male che Silvio ci sarà, speriamo.

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