GIOVANNA CASADIO, 30 GENNAIO 2019 :: CONGRESSO PD ” Il governatore al 47%, l’area vicina all’ex premier punta sulla somma dei voti di Martina e Giachetti. Ras delle tessere in azione: De Luca decide la partita in Campania “. DOMENICA I DATI UFFICIALI, REPUBBLICA, pag 9

 

DOMENICA MATTINA I DATI UFFICIALI   ( FOTO DA DEMOCRATICA )

 

REPUBBLICA DEL 30 GENNAIO 2019–pag.  9

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Il congresso

Pd, Zingaretti vince nei circoli ma i renziani: partito ancora nostro

Il governatore al 47%, l’area vicina all’ex premier punta sulla somma dei voti di Martina e Giachetti. Caos sui conteggi, niente dati ufficiali. Ras delle tessere in azione: De Luca decide la partita in Campania

giovanna casadio,

 Congresso Pd, dati e polemiche: Zingaretti al 47,9 per cento, Martina insegue al 36,5. Ma Boccia: risultati falsi

LA MANIFESTAZIONE DEL PD IN PIAZZA DEL POPOLO IL 30 SETTEMBRE

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Fino a tarda sera non ci sono ancora i dati ufficiali del congresso dem. Continua il caos. Nicola Zingaretti, che ritiene di avere vinto con oltre il 48%, viene invece accreditato dalla commissione per il congresso al 47,66. Al segretario uscente, Maurizio Martina andrebbe il 36% dei voti degli iscritti, mentre lui ritiene di avere il 37%. Il renziano Roberto Giachetti è tra l’11 e il 13%. A seguire Francesco Boccia (tra il 3 e il 4%) e infine Dario Corallo e Maria Saladino allo 0,8%. Di certo c’è che Zingaretti, Martina e Giachetti si sfideranno per la guida del Pd nelle primarie aperte, nei gazebo, il 3 marzo.

Sono una ventina i ricorsi da Campania, Calabria e Sicilia. E la commissione è ostaggio per tutta la giornata di una lite per una manciata di voti in più o in meno. Ma la posta in gioco politica è assai più alta. Riguarda l’identità del partito. E la questione è sempre la stessa: i dem hanno voltato pagina o sono ancora in mano renziana? Per i sostenitori di Martina, molti dei quali di area renziana, non c’è alcun dubbio che nel Pd la rottura rappresentata da Zingaretti non sfonda. «Il favorito Zingaretti nei circoli non sfonda: è sotto il 50%. E la somma dei voti di Martina e di Roberto Giachetti disegna un’area riformista ancora molto forte», rimarca Andrea Marcucci il capogruppo al Senato. Rincara un altro renziano Dario Parrini: «Quindi è ancora maggioritario nel Pd il fronte di chi è contrario agli inciuci con i 5Stelle e a sconfessare gli anni di governo dem». Contrattacca la coordinatrice della mozione Zingaretti, Paola De Micheli: «Il dato politico vero è che Nicola ha vinto nei circoli con uno stacco a due cifre da Martina».

Altro che “piazza aperta”. In alcuni feudi del Mezzogiorno dem, vincono ancora gli” staff” dei capibastone. Ancora una volta è lo schema di “gioco” e potere di Vincenzo De Luca a decidere le sorti del voto in Campania: dove, non a sorpresa, stravince Martina contro Zingaretti e dove a fare le spese dell’ultimo scontro è l’unica donna candidata al regionale con il governatore del Lazio, l’ex preside Armida Filippelli. Un nome apprezzato da molti ambienti di società civile, simbolo di un partito che voleva aprirsi anche ai giovani e al sociale. Ma solo a Salerno — città di De Luca — Martina incassa il 75%, e arriva all’80 il suo candidato Leo Annunziata, sindaco di Poggiomarino, per la segreteria regionale.

Il dominus è sempre lui, Enzo, lo sceriffo del Pd campano, qui in triangolazione col suo efficacissimo Mario Casillo, capogruppo regionale già legato a Luca Lotti, e con il figlio deputato Piero. E in Campania tutto cambia perché nulla si muova. Così, se una volta i fedelissimi dell’attuale governatore decretavano l’80 o il 90% dei voti prima per Bersani segretario contro il rottamatore, poi per il Renzi in ascesa contro l’ancien regime, stavolta è lo stesso gruppo di potere a ribaltare qui la rincorsa dell’ex segretario Martina. Significativi i dati: Martina arriva a Napoli e provincia al 53,9 % contro il 34,5 di Zingaretti, e resta primo anche ad Avellino e Benevento. A Roma hanno fatto due calcoli: in Campania avrebbero votato il 178 per cento in più di iscritti rispetto all’anagrafe ultima dei dem. Per ogni 100 “vecchi tesserati” che avevano già votato l’ultima volta, se ne sono aggiunti altri 78. Analoghe tendenze nella Sicilia di Faraone e nella Basilicata dove le inchieste giudiziarie — e l’arresto, poi revocato di recente — hanno fermato il cammino di Marcello Pittella, tuttora indagato per ipotesi di concorsi truccati e nomine pilotate nella sanità. Proprio in Lucania, hanno avuto un effetto le recenti dichiarazioni con cui Martina apriva ad un Pittella bis, per le regionali. Amarezza, ma vuole pensare positivo Armida Filippelli: «Vogliamo chiudere con proposte, passione civile e coerenza una partita che per noi resta aperta. Hanno vinto i signori delle tessere, per ora».

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