ansa.it –8 febbraio 2019 ::: REGIONALI ::: ABRUZZO : AL VOTO PER IL NUOVO PRESIDENTE — LO SPECIALE DI REDAZIONE ANSA—

 

redazione ansa.it — 8 febbraio 2019

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Regionali: Abruzzo al voto per il nuovo presidente – LO SPECIALE

In corsa Giovanni Legnini per il centrosinistra, Sara Marcozzi di M5s, Marco Marsilio del centrodestra e Stefano Flajani di Casapound

Redazione ANSA  

Domenica 10 febbraio 2019, dalle 7 alle 23, si svolgeranno in Abruzzo le elezioni del presidente della Giunta e del Consiglio regionale.

Urne aperte per 1.211.204 elettori, di cui 591.635 di sesso maschile e 619.569 di sesso femminile, distribuiti sulle 1.633 sezioni istituite nei 305 comuni dell’Abruzzo. Voteranno per la prima volta, al compimento del diciottesimo anno di età, circa 11.730 elettori.

 

In lizza quattro candidati presidente, l’ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, sostenuto da otto liste, per il centrosinistra, il consigliere regionale uscente Sara Marcozzi per il M5S, Stefano Flajani per Casapound e il senatore di Fratelli d’Italia Marco Marsilio, romano di origini abruzzesi, appoggiato da sei liste, per il centrodestra.

 

Regionali, Legnini’sondaggi in recupero’

Forum ANSA per elezioni Abruzzo con candidato centrosinistra

 “Sondaggi? Li vedo, sono incoraggianti. Ma non rilevano il lavoro delle liste civiche e dei candidati che produrranno il risultato della vittoria. Per i sondaggi siamo in grande recupero e andiamo verso un esito vittorioso”. Lo ha detto l’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini candidato per la coalizione di centrosinistra e civica per le regionali del prossimo 10 febbraio in Abruzzo.

Durante il Forum all’ANSA Legnini ha chiarito: “Riusciremo a invertire le facili previsioni e a smentire gli ottimismi degli avversari che sono disancorati dalla realtà”.

“Il progetto politico è nuovo. Ringrazio il Pd per il sostegno e perché ha accettato di essere parte di una coalizione che va molto oltre i confini del centrosinistra. I pronunciamenti per il sostegno provengono sia dalla sinistra, che va ben oltre il Pd, sia da gruppi e da uomini del centrodestra che sono preoccupati per il futuro di questa regione e che hanno ben compreso che l’unico progetto di governo vero che nasce dagli abruzzesi che è stato definito con gli abruzzesi è il nostro”, ha detto Legnini. “Per il resto non sento programmi e idee concrete. Mi sembra tutto ‘politicista’. La campagna di Marsilio, che è, come noto, un candidato esterno alla nostra regione, quella della Marcozzi che mi sembra tutta rivolta all’indietro”. “Il progetto politico che ho promosso – ha aggiunto Legnini – è sempre più compreso dai cittadini e si caratterizza non per un civismo indistinto e incolore ma per un protagonismo forte della società civile a mezzo di candidati espressione di mondi che vanno dal lavoro alle professioni, all’impresa alla scuola alla cultura e si caratterizza per il fatto che questo equilibrio tra la società civile, il civismo e le formazioni politiche di centrosinistra mi sembra ben riuscito perché, rispetto ai partiti politici, ho garantito la mia indipendenza”.

 

Marcozzi (M5S), avversari ‘zeru tituli’

Vogliono governare dopo disastri fatti, solo movimento è futuro

 

”Legnini e Marsilio hanno ‘zeru tituli’ per governare l’Abruzzo. Centrodestra e centrosinistra si ripresentano dopo aver approvato insieme Fornero, pareggio di bilancio, dopo i governi Monti: cioè vogliono risolvere loro i problemi che loro stessi hanno creato”. Lo ha detto la candidata M5S alle regionali d’Abruzzo Sara Marcozzi parlando dei suoi avversari per il 10 febbraio. Durante il Forum svoltosi all’ANSA la Marcozzi ha chiarito che i suoi avversari ”parlano di grandi esperienze di governo, tutti si dichiarano esperti, hanno tanti titoli accumulati: invece ragioniamo su questi titoli, 20 anni di politiche e un paese che va a rotoli. Questi sono i titoli per governare? e questi sono i risultati? Il futuro è solo il M5S, anche in Abruzzo”. ”Le coalizioni di centrosinistra e centrodestra sono in piedi solo per sconfiggere il M5S, non c’è un programma comune, noi siamo il loro ‘faro contro”, ha concluso la Marcozzi.

Sara Marcozzi, parafrasando la battuta dell’ex tecnico dell’Inter Josè Mourinho, chiarisce che ”noi abbiamo proposto temi veri. Le coalizioni avversarie invece sono costruite su interessi. Va bene quando devi fare delle coalizioni elettorali, ma non quando poi devi governare su temi precisi. Lo stesso vicepresidente vicario uscente Giovanni Lolli in fase di chiusura di bilancio 2018 ammetteva che era ‘in trattativa’ con qualche consigliere di maggioranza dissidente: ma di che stiamo parlando? Qui gli interessi personali prevaricano sempre quelli generali e noi chiediamo sempre: chi paga le loro campagne elettorali?”, ha concluso. 

 

Marsilio, Pd a opposizione per decenni

Candidato centrodestra a Forum ANSA, voto 10/2 ultimo dispetto

“Il 10 febbraio prossimo – ha spiegato Marsilio – cacceremo il Pd all’opposizione per decenni. Scegliere quella data per il voto, in un clima difficile, è l’ultimo dispetto del Pd e di D’Alfonso: prima hanno dovuto spicciare le faccende di casa propria. E’ stato un attaccamento alla poltrona”. Marsilio rivendica anche le sue origini abruzzesi, dopo le accuse di essere un “estraneo”. “Provengo da una famiglia di trapiantati. Genitori, nonni trisavoli sono abruzzesi. Nessuno ha posto il problema, ma per i cinquestelle è un grave delitto non essere nato in Abruzzo. E questo è discriminatorio e un po’ razzista”.

A proposito della polemica di una “invasione mai vista di ministri” per la campagna elettorale in Abruzzo sollevata nei giorni scorsi dal candidato di centrosinistra secondo Marsilio “Legnini è invidioso dei ministri e dei leader del centrodestra che stanno venendo in Abruzzo per supportare la nostra campagna elettorale: se vengono i suoi leader nazionali, gli tirano i pomodori”. Anche la candidata del M5S, Sara Marcozzi, interviene sulla questione sostenendo che “la vera distrazione di massa la consuma Legnini stesso, presentandosi agli abruzzesi con 8 liste rastrella-voti all’interno delle quali ha inserito l’intera giunta D’Alfonso”. “Centinaia di candidati – ha aggiunto – la cui funzione è solo quella di portare voti ai soliti Paolucci, Pepe, Di Matteo, Berardinetti, quelli che hanno già dato prova della amministrazione fallimentare della nostra Regione, gli unici che – forse – rientreranno in Consiglio Regionale”. Legnini da parte sua incassa a sorpresa il sostegno di Benigno D’Orazio, ex consigliere regionale vicino a Fratelli d’Italia, e punta a bloccare i pedaggi autostradali della A24 e A25, di cui è concessionaria Strada Parchi. “Quello della messa in sicurezza dell’autostrada e dei pedaggi rappresentano problemi seri che vanno risolti per la nostra regione”

 

 

 

IL FORUM ALL’ANSA CON STEFANO FLAJANI

Flajani (CasaPound), nazionalizzare A24 e A25

Candidato governatore all’ANSA, per legge sono opera strategica

Mutuo sociale; reddito regionale di natalità; nazionalizzazione delle autostrade; snellimento della burocrazia; sanità territoriale, con la riscoperta delle eccellenze; sicurezza, con il potenziamento e l’efficientamento delle polizie locali attraverso legge regionale; ripopolamento dei territori grazie a sostegni economici; lavoro; trasporto pubblico. Questa la ricetta per l’Abruzzo secondo CasaPound. Ad illustrarla è il candidato presidente della Regione Stefano Flajani, nell’ambito dei Forum dell’ANSA con gli aspiranti governatori in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo. “Il mutuo sociale, previsto solo per gli italiani – spiega – è un progetto che nasce per le giovani coppie, affinché sia data loro la possibilità di acquistare la prima casa. L’acquisto dovrebbe essere finanziato con una banca regionale o con le banche private. I tre soggetti coinvolti sono giovane coppia, Regione e banca. È la banca o la regione stessa che compra l’immobile, poi con ogni rata, commisurata al reddito e alle proprie capacità economiche, è come se si acquistasse un pezzettino dell’abitazione”.

Un sistema – il programma esclude gli stranieri che sono cittadini italiani e che hanno la residenza in Abruzzo – che, secondo CasaPound, è valido soprattutto nelle aree svantaggiate. Il partito, infatti, ha in mente un piano finalizzato a ripopolare l’Abruzzo, favorendo la vita di coppia e coniugale, attraverso tre interventi: il mutuo sociale, l’istituzione del reddito regionale di natalità, che prevede un contributo economico mensile per tutte quelle famiglie con figli tra gli 0 e i 16 anni, e la creazione di posti di lavoro. Sul fronte occupazione, secondo Flajani, “la Regione può favorire le condizioni per creare nuovi posti di lavoro, attraverso investimenti, infrastrutture, finanziamenti e bandi”. L’ambizione del partito è poi quella di rilanciare l’agricoltura, anche come strumento per la lotta al dissesto idrogeologico, grazie all’introduzione di un certificato di qualità per chi realizza produzioni interamente abruzzesi, promuovendo così le eccellenze del territorio. Per quanto riguarda la sicurezza, secondo Flajani “le Polizie locali devono diventare un presidio di sicurezza. In tal senso – dice – c’è una legge regionale, mai attuata, che dà indicazioni sulla scuola di formazione, sulle competenze territoriali, sui mezzi, sulle divise, affinché il sistema sia uniforme ovunque. Bisogna attuare quella norma”.

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