ISAAC CORDAL, E’ UN ARTISTA SPAGNOLO – NATO A PONTEVEDRA IN GALIZIA NEL 1974- IL CUI LAVORO IMPLICA SIA SCULTURA CHE FOTOGRAFIA NELL’AMBIENTE URBANO. VIVE A BRUXELLES E IN GALIZIA. “CEMENT ECLIPSES ” E’ UNO DEI SUOI LAVORI PIU’ FAMOSI ( VEDI AL FONDO) LE SUE PICCOLE SCULTURE SI POSSONO TROVARE IN CITTA’ COME : Brussels, London, Berlin, Zagreb, Nantes, San Jose, Barcelona, Vienna, Malmo, Paris, Milan, Bogotá, OPPURE IN GALLERIE. IL SUO LAVORO E’ UNA RIFLESSIONE CRITICA SULL’IDEA DI PROGRESSO, SULLA MISERIA UMANA E SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI.
NEL 2013 CON L’INSTALLAZIONE ” LE VOYAGE A NANTES ” OCCUPA LA PIAZZA DU BOFFAY A NATES PER UNA SUPERFICIE DI 20m X 20m con 2000 figurine con edifici in cemento rappresentando una specie di città in rovina.
Un’altra parte fondamentale del suo lavoro riguarda i danni del cambiamento climatico.
Ha partecipato nel 2012 a Beaufort4, a De Panne in Belgio, alla Triennale di arte contemporanea sul mare.
mi sono apparse tutte queste foto che lascio, sempre che ci sia uno che se ne interessi…
More info: http://www.beaufort04.be/
WAITING FOR CLIMATE CHANGE – De Panne
Some of the pictures selected:
FOLLOW THE LEADERS – Villa Chalutiers – è una villa che fa parte dell’esposizione di BEAUFORT04
24 maggio 2011
Isaac Cordal – Cement Eclipses
Granguru
‘Cement Eclipses’. Progetto scultoreo realizzato dall’artista spagnolo Isaac Cordal, sull’abbandono e la metamorfosi degli spazi urbani.
Cement Eclipses è un progetto scultoreo-fotografico ideato e realizzato dall’artista spagnolo Isaac Cordal che indaga la metamorfosi del rapporto tra i cittadini e lo spazio urbano.
Nato nel 2006 con l’obiettivo di sensibilizzare gli abitanti di alcune delle maggiori capitali europee sul rischio causato dalla cementificazione selvaggia e indiscriminata, questo progetto mira a scuotere le nostre coscienze sul problema del degrado ambientale in cui versano le nostre città.
Tristi pupazzetti fatti di cemento alti circa 25 centimetri si mimetizzano nelle strade, con lo scopo di denunciare il cambiamento del ruolo del cittadino, che lentamente sta scomparendo diventando parte dell’arredo urbano.
E così una pozzanghera diventa una piscina, una grata una prigione, una buca un burrone, simboli di un disorientamento sociale cui andiamo in contro ogni giorno di più, in un periodo di consumismo sfrenato, dove il cemento viene usato come la nostra impronta sulla natura.
Riflettere sulla triste condizione umana nel mondo attraverso la propria arte, usando la scultura come mezzo per la realizzazione e la fotografia come fine per testimoniarla, è quello che caratterizza questo progetto di piccole installazioni urbane, unico nel suo genere. Un (piccolo) grande passo che ci riavvicina alla bellezza della natura.
Efficacissime queste immagini, che ci evidenziano un degrado urbano a cui siamo purtroppo abituati.