ALBERTO PINNA, CORRIERE, 11 – 02 – 2019– ” Chi è Felice Floris, il leader storico del Movimento dei pastori sardi. ” –Nel 2010 guidò 10 mila allevatori a Cagliari. HA COSTRUITO IL MOVIMENTO DEI PASTORI SARDI (MPS)–PARENTELA CON ” I FORCONI “–

 

CORRIERE.IT — 11 FEBBRAIO 2019

https://www.corriere.it/cronache/19_febbraio_10/chi-felice-floris-leader-storico-movimento-pastori-sardi-c849f1dc-2d2a-11e9-9137-8c3ab066961d.shtml?intcmp=googleamp

 

Chi è Felice Floris, il leader storico del Movimento dei pastori sardi

Nel 2010 guidò 10 mila allevatori a Cagliari. Quella volta quando lanciarono pecore morte contro il portone dell’assessorato all’agricoltura. La vicinanza con i «Forconi» e il ritorno alla ribalta

Chi è Felice Floris, il leader storico del Movimento dei pastori sardi

Trenta a cavallo, lo schiocco degli zoccoli sul selciato, e alle loro spalle Cagliari invasa da 10 mila pastori. Non era quasi nessuno Felice Floris, fino a quel giorno d’ottobre del 2010. Il suo MPS (Movimento Pastori Sardi) snobbato da Coldiretti e grandi organizzazioni sindacali delle campagne: «Un manipolo di arrabbiati», e lui guardato con sufficienza come rozzo, approssimativo e un po’ esaltato. L’assalto ai palazzi del potere, le cariche della polizia, Floris asserragliato con in suoi nelle stanze del Consiglio regionale, le prime interviste: parlata semplice, diretta, concetti chiari. Così è nato il capo del popolo dei pastori.

 

Le proteste

Decimo di 9 fratelli, studi fino alla licenza elementare, famiglia di Desulo (Barbagia) calata a svernare con il gregge in pianura a Siliqua, Sulcis e Campidano, e mai più ritornata sulle montagne, azienda con 600 pecore. «Una famiglia non può camparci se non ne ha almeno 300”» Il MPS lo aveva creato agli inizi degli Anni ’90: «Troppo morbide le altre organizzazioni con gli industriali del latte. Decidono loro quanto pagare e a noi non rimane che abbassare la testa, se vogliamo vendere». Guidò un’incursione contro la sede dell’assessorato all’agricoltura, lanciando pecore morte sul portone. Nel 2010 un litro era remunerato dagli industriali caseari con 0,65 euro, la rabbia dei pastori esplose:42 assemblee spontanee in poche settimane, 500 iscritti al MPS. Da allora ascese, cadute, dimenticatoio, ritorno. I blocchi degli aeroporti sardi, le incursioni sui traghetti, il blitz progettato di 300 pastori al ministero dell’agricoltura a Roma fermato dalle caric he della polizia allo sbarco sul molo di Civitavecchia. «C’erano donne e bambini, ci hanno chiusi in un recinto come pecore e bastonato come criminali»; l’incriminazione e poi l’assoluzione), la marcia di protesta a Portorotondo ma anche la discussa foto con Flavio Briatore: «Che c’entra il Billionaire con i pastori?». Floris: «Noi parliamo con chiunque e non abbiamo padroni».

Le simpatie politiche

La simpatia con i Forconi e forse qualcosa di più: «È stato proprio Floris a inventare questo nome e a chiamare così per primo il Movimento», dichiararono gli agricoltori siciliani, «gemellati» con i pastori sardi. E anche qualche parentesi politica, in perfetta linea con i chiaroscuri del personaggio: nel 1993 candidato con il Partito Repubblicano, nel 2000 con Sa Mesa de sos Sardos Libero (Il Tavolo dei sardi liberi), da La Malfa e Spadolini all’indipendentismo spinto. Fra il 2011 e il 2012 tanto, forse troppo. Dopo la ribalta, le retrovie, lo stop mediatico, quasi l’oblio. Ora un litro di latte viene pagato ai pastori 0,58 centesimi, meno che nel 2010. E Floris a 64 anni, c’è ancora. «Il problema è che da allora non è cambiato nulla; abbiamo chiesto interventi per gestire le giacenze di latte e formaggio ed evitare crolli dei prezzi, la politica è sempre sorda. Ma attenzione, da allora molto è cambiato. Non c’è più soltanto rabbia, c’è disperazione. I capi non esistono più, i pastori si radunano spontaneamente, può accadere di tutto».

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