ansa.it / il sole 24 ore — 18 febbraio 2019 ::: sulla vicenda degli ” ARRESTI DOMICILIARI PER I GENITORI DI RENZI — SU FACEBOOK UN POST DI MATTEO RENZI CHE DICHIARA PIENA FIDUCIA ALLA MAGISTRATURA… ed altro…”

 

 

ansa.it — 18 febbraio 2019, ore 21, 52

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/02/18/arresti-domiciliari-per-i-genitori-di-renzi-_06397b9f-1942-43de-b225-c4269f615ee7.html

 

Arresti domiciliari per i genitori di Renzi, la rabbia dell’ex premier

Accusati di emissione di fatture inesistenti e bancarotta fraudolenta. Il provvedimento, emesso dal gip di Firenze, riguarda anche un imprenditore ligure. ‘Assurdo e sproporzionato’ commenta Matteo

 

 

Arresti domiciliari per i genitori di Matteo Renzi. Le misure sono state emesse dal gip di Firenze per bancarotta fraudolenta e per emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Il provvedimento, eseguito dalla Guardia di Finanza, riguarda anche una terza persona, un imprenditore di Campo Ligure (Genova). I tre, secondo quanto si apprende, sono stati nel tempo amministratori di fatto di tre società cooperative, due delle quali dichiarate fallite. Le ipotesi di reato contestate riguardano da un lato l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all’interno di una delle società e, dall’altro, un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013.

L’ex premier Matteo Renzi apprende la notizia alle porte di Torino, dove alle 21 era atteso al Circolo della stampa per la presentazione del suo libro ‘Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani’. Decide di fare marcia indietro e affida ai social la sua rabbia.

“Ho molta fiducia nella giustizia italiana, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge” è il primo commento dell’ex premier. “Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato“.

Lo scrive su Facebook Matteo Renzi commentando i domiciliari dati ai propri genitori. “Io non ho letto le carte, aspetto le sentenze. So però ciò che hanno fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in aula, come tutti i cittadini. Io continuerò a combattere per questo Paese, forte della mia onestà”.

Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta” precisa Matteo Renzi.

Per domani alle 16 in Senato Matteo Renzi ha convocato una conferenza stampa.

 

 

il sole 24 ore del 18 febbraio 2019

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-02-18/agli-arresti-domiciliari-genitori-renzi-203444.shtml?uuid=ABLkigVB

 

 

Le imputazioni
Le ipotesi di reato contestate riguardano da un lato l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all’interno di una delle società e, dall’altro, un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013. L’inchiesta ruota attorno alla società “Eventi6”, controllata da Tiziano Renzi. Stando agli accertamenti del procuratore capo Giuseppe Creazzo sarebbero emersi fallimenti fraudolenti dietro le cooperative “Delivery”, “Europe Service srl” e “Marmodiv”. I libri contabili avrebbero restituito una serie di irregolarità che avrebbero la natura penale. Documentazioni come fatture e contratti hanno chiarito che ci sarebbe stato un presunto «sistema» dietro i fallimenti.

 

Eventi6 e Party srl: frode da 160mila euro 
La “Eventi6” è stata già travolta da una indagine dei pm fiorentini in concorso con l’imprenditore pugliese, residente a Firenze, Luigi D’Agostino. Stando alle indagini del procuratore aggiunto Luca Turco e del sostituto Christine Von Borries, i Renzi avrebbero emesso due fatture false attraverso le società “Party” ed “Eventi 6”, entrambe riconducibili ai genitori dell’ex premier. La prima fattura «falsa» risale al 16 giugno 2015: viene emessa dalla «Party srl in Rignano sull’Arno, di cui era legale rappresentate Laura Bovoli e amministratore di fatto Tiziano Renzi». Ammonta a «euro 20mila più Iva per euro 4mila 400» ed ha a «oggetto “studio di fattibilità commerciale per collocazione area destinata al food nel vostro insediamento nei pressi di The Mall a Reggello”». Lo studio di fattibilità che, in realtà, non sarebbe mai stato effettuato. La seconda fattura, invece, è del 30 giugno 2015. Viene emessa attraverso la “Eventi6” e ha un valore di 140mila euro più 30mila 800 di Iva. Anche in questo caso l’oggetto è un presunto studio di fattibilità che, secondo i pm, non sarebbe mai stato effettuato.

L’imprenditore D’Agostino e i rapporti con la magistratura
Un’inchiesta della Procura di Lecce entra in connessione con questo procedimento fiorentino. I magistrati salentini hanno arrestato il pm di Roma Michele Nardi e il giudice Antonio Savasta. Nelle pieghe di quel procedimento c’è un presunto tentativo di comprare il ruolo di magistrato di Savasta da parte dell’imprenditore D’Agostino. In particolare all’allora pm Savasta è contestato anche di aver insabbiato un procedimento di interesse dell’imprenditore Luigi D’Agostino, imputato di false fatturazioni con i genitori dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Secondo le indagini dei pm di Lecce, Savasta avrebbe insabbiato e ritardo l’esecuzione di una indagine a carico di D’Agostino, ottenendo in cambio denaro. Ma non solo. A giugno 2015 «Luigi D’Agostino procurava a Savasta -in quel periodo sottoposto a diversi procedimenti penali presso la Procura di Lecce e disciplinari presso il Csm e per tale ragione interessato a ottenere un incarico a Roma per potersi allontanare dalla Procura di Trani – un incontro, che sollecitava a D’Agostino tramite Ruggiero Sfrecola, a Palazzo Chigi con Luca Lotti, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio, incontro avvenuto il 17 giugno 2015 alle 17». Stando alle indagini il procedimento finisce insabbiato dopo il suo trasferimento a Roma.

Il verbale: Tiziano Renzi combinò l’incontro
Sarebbe stato Tiziano Renzi a combinare l’incontro tra l’imprenditore toscano Luigi D’Agostino, l’allora pm Antonio Savasta e l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, avvenuto a Palazzo Chigi nel giugno 2015. A dirlo ai pm di Firenze è lo stesso imprenditore, interrogato nell’aprile 2018. D’Agostino riferì di aver chiesto a Tiziano Renzi di incontrare Lotti perché il pm Savasta aveva in mente un disegno di legge sui rifiuti a Roma. Sul punto è stato successivamente sentito due volte lo stesso Lotti, ad aprile e a maggio 2018. «Ho una conoscenza superficiale di Antonio Savasta – spiegava Lotti ai pm – sicuramente me l’hanno presentato ma non ricordo chi, né in quale occasione».

 

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