Siamo tornati in Armenia, al monastero di Noravank, per osservare meglio tutto intorno cosa c’era…se volete ” condividere “, ecco è qui…chiara

 

 

Noravank.JPG

St. Astvatsatsin (Holy Mother of God) two-storey church with St. Karapet church and St. Gregory’s chapel to the right. Photo taken by Eupator.

 

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Noravank (Նորավանք, in armeno) è un monastero del XIII secolo, vicino alla città di Yeghegnadzor, in Armenia.

 

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Yeghegnadzor – Wikipedia

 

 

È situato a 122 km da Erevan in una stretta gola del fiume Amaghu.

La gola è nota per la sua altezza e per le pareti a picco di colore rosso mattone poste di fronte al monastero.

l complesso di Noravank comprende 3 differenti chiese , la principale , quella dedicata a San Giovanni il Precursore , in armeno Surp Karapet , una nel nome di San Gregorio  , in armeno Surp Grigor , e un’altra consacrata alla Santa Madre di Dio , in armeno S. Astvatsatsin .

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“Questo insieme di chiese si trova, molto più o meno, tra Ararat ( sotto la scritta ARMENIA ) e Yerevan

 

Il cuore del monastero è costituito dalla chiesa a due piani di S. Astvatsatsin, la Santa Madre di Dio in armeno. L’accesso al secondo piano è garantito da una stretta scala di pietre sporgenti dalla facciata della costruzione.

Il monastero è talvolta chiamato Amaghu-Noravank, dal nome del villaggio di Amaghu al di sopra del canyon, per distinguerlo da Bgheno-Noravank, nei pressi di Goris.

 

Cenni Storici :

Le chiese furono costruite nel XII secolo sulle rovine di una precedente costruzione eretta tra il IX ed il X secolo .

Furono i principi della famiglia Orbelian a finanziare la costruzione del monastero , e nella parte del piano terra della chiesa dedicata alla Santa madre di Dio sono sepolti alcuni principi della dinastia Orbelian .

Tra il XII ed il XIV secolo il monastero visse il suo massimo splendore , divenuto sede vescovile della regione di Syunik, accrebbe la sua fama nell’ambito cristiano , attirando religiosi ed artisti da tutto il paese.

Il monastero di Noravank subì diversi crolli causati dai frequenti terremoti della zona , in particolare quello del 1321 , del 1840 ,e quello del 1931 , ogni volta le chiese vennero restaurate , interamente o parzialmente , gli ultimi lavori definitivi iniziarono nel 1980 e terminarono nel 2001 , anche se l’apertura al pubblico avvenne nel 1999 .

Le chiese hanno un muro di protezione, innalzato tra il XVI e XVII secolo , ancor oggi esistente

 

La chiesa vera e propria si S. Astvatsatsin è situata nel piano superiore, e vi si accede salendo delle scale posizionate a sbalzo sulle pareti esterne dell’edificio, su entrambe i lati .

Le opere, i bassorilievi, e le sculture, furono realizzate dal più famoso architetto e scultore armeno dell’epoca , Momik  ( nato circa 1250 morto 1339 ) :  sono opere assolutamente fantastiche, sia sotto il profilo architettonico che sotto quello suggestivo, furono purtroppo le ultime sue creazioni, l’artista morì prima di poterne realizzare altre, le sue spoglie si trovano all’interno del mausoleo .

Fu altresì famosa per il suo spazio , “scriptorium” , dedicato ai monaci che si prodigavano nella stesura, copiatura, rilegatura, decorazione e restauro di testi religiosi: era tale l’importanza di questo lavoro che ancor oggi si può vedere  una parte dedicata all’alfabeto armeno inciso sul pavimento e sulla pietra.

All’interno delle chiese si trovano colonne, archi, sculture e bassorilievi  oltre alle tombe di diversi familiari della famiglia Orbelian .

La bellezza delle chiese, il paesaggio, i colori delle rocce, l’intero ambiente ne fanno un posto assolutamente da non perdere, fantastico .

 

 

Panorama del Monastero di Noravank e della valle di Amaghu, regione di  Vayots Dzor.

 

 

Armineaghayan – Opera propria

 

 

khachkar spezzati

Interno di Surb Astvatsatsin

L’ingresso meridionale della chiesa di S. Karapet, monastero di Novarank

L’ingresso della chiesa di S. Astvatsatsin

khachkars (vedi nota in fondo, più o meno in fondo…)

il pozzo
VaghinakPetrosyan – Opera propria

il monastero con la luce al tramonto del sole —Raffi Kojian – Raffi Kojian

la strada per Novarank

monastero di Novarank nella valle

foto Diego Delso

la facciata intera della chiesa principale—Copyright 2005 Arlen Dilsizian

la parte retro della chiesa—Kevorkmail at en.wikipedia

Surb Karapet (St. John the Baptist) Church—Vigen Hakhverdyan – Own work

 

la facciata della chiesa del Surb Karapet—

The façade of Surb Karapet Church with a striking depiction of God the Father (upper relief)—Copyright 2005 Arlen Dilsizian

La pietra della tomba del principe Elikum III della famglia degli Orbelian

Grave of Elikum III Orbelian, son of Prince Tarsaich Orbelian

le rocce rosse e il monastero –foto di Diego Delso

Noravank khachkars

nota del blog::

Un khachkar (“Խաչքար” in armeno, che significa “croce di pietra”) è un cippo funerario scolpito che si trova tipicamente in Armenia.

Esempi di khachkar dalla città di Julfa, recentemente distrutti dall’Azerbaigian

L’aspetto più comune è quello di una croce, raramente con un crocifisso, con un piccolo rosone o un disco solare nella parte inferiore. Il resto è di solito riempito con disegni di foglie, grappoli d’uva o disegni astratti. A volte è sormontata da un cornicione con personaggi biblici o figure di santi.

La ragione più comune per erigere un khachkar è la salvezza della propria anima, ma essi vennero eretti anche per commemorare vittorie militari, costruzioni di chiese, amori non corrisposti, o come forma di protezione dai disastri naturali.

Un khachkar a Echmiadzin—behind the cathedral in Echmiadzin, Armenia.

Author of the photo is Heretiq.

fregio del soffitto della cappella di San Gregorio (VEDI PARTE INIZIALE) fatto col pigmento di cocciniglie rosse

Ornament on the ceiling of the Saint Grigor chapel made with the Vordan Karmir (Cochineal Red) pigment

l’edificio del Museo. —

bassorilievo del Monastero–foto di Diego Delso

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