ROBERTO RODODENDRO, UNA LIRICA PURISSIMA DI FRONTE AL MARE…

 

 

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L’ultima alba

Vorrei morire
di fronte al mare
in un’alba limpida
di cielo
trafitto dall’ultima
falce di luna.

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10 risposte a ROBERTO RODODENDRO, UNA LIRICA PURISSIMA DI FRONTE AL MARE…

  1. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    ecco, più o meno così, appena appena più verso l’alba.
    Purtroppo lascerò le penne in un qualsiasi pronto soccorso laziale 🙁

  2. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    l’ultima alba

    vorrei morire di fronte al mare
    in un’alba limpida di cielo
    trafitto dall’ultima falce di luna.

  3. Domenico Mattia Testa scrive:

    La breve lirica,dominata dalle liquide,esemplifica bene il senso di precarietà esistenziale,confermato dal quasi chiasmo del termine ultima.Troppo quasimodiano il trafitto che ricorda il verso finale di: Ed
    è subito sera,benché alla luce solare,metaforicamente la speranza,faccia da contrappunto qui la falce di luna,immagine della fine…Il vocalismo insistito sulla a è una sorta di grido represso.La poesia è definita dal primo verso:non ha bisogno del titolo,come si fa spesso.

    • Chiara Salvini scrive:

      come sarà felice roberto di leggere un’analisi così bella della sua poesia, non so proprio come ringraziarti, caro Mattia, gliela giro subito sul suo facebook caso non venisse a trovarci! ciao, ancora grazie, si capirà, ma mi è stato molto gradito il tuo commento, caro caro Mattia. chiara

  4. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    Ovviamente anch’io ( ho apprezzato e molto). Perchè hai dato parole – e non banali – a quello che a volte si può definire “indefinibile.
    Tanti tanti anni fa ho conosciuto alcuni poeti veri, fondamentali, quali Sandro Penna ( che dopo aver letto alcuni miei versi di disse di lasciar perdere), Anna Maria Spaziani, con la quale avevo un buon rapporto ( anche con Penna , per la verità) e un poco anche con Montale più altri non minori che ora non sto a citare. Penna, sulle sue poesie era normalmente muto, la Spaziani ci si muoveva ma a disagio, come spesso Montale e altri che pure le recitavano.
    Io non ho nulla a che vedere con loro, inutile anche dirlo ma nonsisammai 🙂 ma un commento ad una mia poesia corrisponde, spesso, all’opposto di un commento critico. Sapete trovarci un sacco di cose che a me sfuggono!
    Grazie
    Quando ti vedo ti leggo sempre e non è tempo sprecato, anche se , magari, non rispondo.

  5. Domenico Mattia Testa scrive:

    Non ho avuto modo di conoscere i poeti sopra citati.Ho letto Montale, tra le voci più profonde e problematiche del nostro Novecento e solo tangenzialmente Maria Luisa Spaziani,divenuta con il nome di Volpe,una delle sue tante “muse”…Forse i grandi,conosciuti da vicino sono deludenti;meglio averci a che fare attraverso i testi,dove riescono a rifrangersi in una miriade di personaggi e cogliere la varietà e l’essenza della realtà.La poesia,nonostante tutto,a mio modesto avviso, è ancora un formidabile antidoto all’invadenza pervasiva della tecnica:l’uomo di oggi,più di ieri,ha bisogno dei forti sentimenti,dei sogni,delle grandi utopie:un mondo senza la forza immaginativo-fantastica è un deserto.Mi sono interessato di poesia per motivi professionali,didattici.Senza approfondire molto la cosa aggiungo solo che i critici fanno dire,non di rado, agli scrittori,ai poeti ed, in generale, agli artisti cose che questi manco si sognavano,tuttavia è,pur vero che senza di essi,delle opere d’arte non capiremmo granché.Importante è che la critica non si esaurisca nel puro tecnicismo e sappia cogliere la complessità dell’autore e del contesto storico,sociale e culturale.

  6. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    Il dibattito tra artista uomo e la sua arte, sia quale che sia, è un bel dibattito che sento sempre ripetere, ma non mi convince e non voglio neppure che mi competa. Distinguo nettamente tra le due parti anche se è interessante coglierne le , spesso abissali, differenze e cercare, dove è possibile, le motivazioni. Dicono che Cardarelli fosse gretto, mescino e invidioso: gran parte delle sue liriche hanno fatto parte della mia formazione letteraria ed ancora ora le amo.
    Sandro Penna era un personaggio indescrivibile: non ho mai capito quanti ci faceva o era. Ritengo fosse. Viveva principalmente di notte, in una sporcizia assoluta. In una casa di tre stanze ricoperta dal pavimento al soffitto il tele d’autore, alcune e forse tante “taroccate”. Una volta che ero solo in casa e avevo moglie e figli in vacanza, sentii suonare il telefono: erano almeno le due di notte, appena rientrato e facevo una doccia. Mi scapicollai al telefono con rischio di rompermi l’osso del collo (una telefonata a quell’ora 40 anni fa di solito non portava buone notizie): era lui che con aria serafica mi chiedeva come stavo e che aveva voglia di parlare. Gli spiegai che stavo facendo la doccia ed andavo a dormire , di richiamare più tardi. Verso le cinque …………. richiamò, chiedendomi “hai finito la doccia?”.
    Questo era il personaggio.

  7. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    Il poeta ha scritto versi splendidi.
    Se non sbaglio Chiara o Voltolini (una porta sul mare) ne hanno trascritte alcune.

  8. Domenico Mattia Testa scrive:

    Il poeta è uno che fa le cose su serio,ma non si prende troppo sul serio,come suggeriva Montale.Ilpoeta,almeno da Baudelaire, ha perso l’aureola,nè può rinverdirla agli inizi del ventunesimo secolo.Il poeta oggi,se vuole avere un minimo di lettori,deve essere umorista nell’accezione migliore del termine,un ecologista militante,un curioso frequentatore delle scienze più avanzate,un grande utopista,impegnato a difendere i valori permanenti dell’uomo:libertà,giustizia sociale,solidarietà con gli ultimi e i diversi,insomma coscienza critica della società.Va da sè che non bastano la preparazione e la versatilità degli interessi occorre poi che la varietà e complessità del suo mondo trovi un linguaggio autenticamente creativo,originale,selezionato.La poesia non è stata mai improvvisazione,ancor più non lo è,nell’età della globalizzazione.Sono pochi attualmente i poeti che spaziano a tutto campo e comunicano i loro pensieri,dubbi e sentimenti in forme inedite,peculiari.Anche per questo la poesia riscuote modesto ascolto nel pubblico di oggi .Il che non significa che non bisogna farla.Anzi.Essa non fa male a nessuno.Fondamentale è la coscienza dei propri limiti.La modestia tra l’altro non guasta neppure ai grandi…

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