STORIA DELLA CANNABIS –WIKIPEDIA

 

 

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Storia

Prove dell’utilizzo della cannabis si hanno fin dai tempi del Neolitico, testimoniate dal ritrovamento di alcuni semi fossilizzati in una grotta in Romania. Il più antico manufatto umano ritrovato è un pezzo di stoffa di canapa risalente all’8000 a.C. La cannabis fornisce da millenni un’ottima fibra tessile, e principalmente per questo cominciò a essere coltivata in epoche storiche antiche, in Asia e in Medio Oriente. Già nel XVI secolo si cominciò a coltivarla nell’Inghilterra orientale, ma la sua produzione commerciale si iniziò in Occidente nel XVIII secolo. La fibra di canapa è stata per centinaia di anni la materia prima per la produzione di carta, ma dalla metà del Novecento, con l’avvento del proibizionismo, l’uso delle fibre della canapa è notevolmente ridotto.

Da Istituzioni scientifiche e tecniche di Agricoltura di Berti Pichat: la maciulla impiegata in Boemia per accelerare il lavoro tradizionalmente realizzato con mazze o grametto, la più primitiva delle macchine per separar la fibra dal midollo, operazione che chiude il ciclo della coltura. Biblioteca Nuova terra antica

La coltura della canapa per usi tessili ha un’antica tradizione in Italia, in gran parte legata all’espandersi delle Repubbliche marinare, che l’utilizzavano grandemente per le corde e le vele delle proprie flotte di guerra. La tradizione di utilizzarla per telerie a uso domestico è molto antica, e oggetti di artigianato che continuano a essere prodotti ancora oggi sono per esempio le tovaglie di canapa, tipiche della Romagna, decorate con stampi di rame nei due classici colori ruggine e verde. Le repubbliche marinare iniziarono a commercializzare la canapa con le città anseatiche. Uno dei primi commercianti ad importare questo prodotto nel nord Europa fu Ronald Guternbach, un noto commerciante e politico di Lubecca del XIII secolo.

La coltivazione della pianta negli Stati Uniti risale probabilmente al XVIII secolo; una delle prime testimonianze in proposito è nel diario di George Washington (1765), dal quale risulta che egli personalmente coltivava piante di canapa.

Il Radicale 200 (麻 o má), il carattere cinese per indicare la canapa, raffigura due piante poste sotto una tettoia. L’uso di cannabis a Taiwanrisale ad almeno 10.000 anni fa

Per quanto riguarda l’uso psicotropo, fumatori di cannabis dell’antichità furono popolazioni Hindu di India e Nepal. Nei Paesi arabi la resina della pianta di canapa fu consumata per secoli per le sue proprietà di alterazione della mente, in particolare dagli Hashashin, presenti in Siria, dai quali prese il nome l’hashish.

La cannabis fu anche utilizzata dagli Assiri, che ne appresero le proprietà psicoattive dagli Arii e grazie a essi, fu fatta conoscere e utilizzare anche a Sciti e Traci, che cominciarono a farne uso anche durante i loro riti religiosi.

L’imperatore Shen Nung, padre della medicina cinese, includeva la canapa nella sua farmacopea, uno dei più antichi testi di medicina e prima descrizione di questa erba, datata 2700 a.C. La cultura cinese si interessò principalmente alle potenzialità curative, tralasciando quelli che erano i risultati secondari causati dalla sua assunzione. Era usata principalmente sotto forma di bevanda per curare patologie dolorose interne, mentre sotto forma di fumo se ne faceva uso per la cura del mal di denti, di pustole o di lacerazioni al cavo orale. Nel 2003 fu ritrovata in Cina una borsa di pelle contenente alcune tracce di cannabis e semi risalenti a 2.500 anni fa.

Le ripetute migrazioni delle popolazioni nomadi dell’Asia ne favorirono la diffusione nel medio oriente, nel mediterraneo, e infine nell’Europa occidentale.

Alcune fonti ne hanno fatto risalire l’uso in Grecia già nell’800 a.C. –  Lo storico greco Erodoto nel V secolo a. C. racconta che presso gli Sciti, popolazione nomade indo-iraniana, quest’erba veniva spesso passata in giro e fumata nei banchetti e durante le cerimonie funebri, per mettere allegria.

Nell’Europa centrale, ancor prima dell’espansione dell’Impero romano, la cannabis era già coltivata e usata nelle isole britanniche dalle tribù dei Celti e dei Pitti (III- IV sec a.C.). Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia menziona le proprietà terapeutiche dell’erba, e ulteriori riferimenti si possono trovare nell’Antica Juliana del medico Nerone Discoprite. Nel Medioevo l’uso proseguì lecitamente sino al 1484 quando una bolla papale ne vietò l’uso ai fedeli.

Nel 1800 l’uso dell’hashish in Europa divenne una vera e propria moda: introdotto dallo psichiatra francese Jacques-Joseph Moreau, che nel 1840 descrisse gli effetti della droga in una relazione scientifica dopo averla provata su di sé, si diffuse ben presto specie negli ambienti artistici di quel tempo; tanto che a Parigi nacque il Club des Hashischins frequentato da poeti e scrittori come Victor HugoAlexandre DumasCharles BaudelaireHonoré de Balzac e Théophile Gautier.

Ganja è il termine in antica lingua sanscrita per la cannabis, oggi associato soprattutto alla cultura creolo-giamaicana, che lo utilizza per indicare la marijuana, ritenuta dai Rastafariani importante per la meditazione e la preghiera. Tale interpretazione ha trovato ulteriori conferme negli studi dell’antropologa Sula Benet che ritiene di aver trovato riferimenti a un uso sacrale della cannabis nella bibbia laddove si parla di kaneh bosm «canna odorosa» (קְנֵה בֹשֶׂם).

In Europa l’uso della cannabis come sostanza psicoattiva è abbastanza recente, probabilmente dovuto al fatto che in Europa si diffuse maggiormente la specie Cannabis sativa mentre la Cannabis indica, più ricca di principi attivi stupefacenti, è entrata in Europa molto più tardi, nell’Ottocento, forse grazie a Napoleone, interessato alla proprietà di questa pianta di alleviare il dolore e per i suoi effetti sedativi.

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