28 giugno 2019
Sea Watch, Bologna si schiera. Si dorme per strada per solidarietà
Sea Watch, Bologna si schiera.
Si dorme per strada per solidarietà
La protesta, denominata “Sulla stessa barca” è rivolta contro il blocco forzato della Sea Watch 3
Duecento persone sono scese in piazza, ieri sera a Bologna, per esprimere solidarietà ai 42 migranti trattenuti a bordo della Sea Watch 3, in attesa di sbarcare nel porto di Lampedusa. Il caldo torrido non ha scoraggiato i manifestanti, che hanno lanciato un accorato appello ad “aprire i porti e a salvare i naufraghi”.
Una parte dei partecipanti al presidio (un trentina di persone) ha voluto lanciare un messaggio ulteriore, trascorrendo la notte per terra, sul sagrato della basilica di San Petronio, come è avvenuto a Lampedusa, dove i cittadini per più notti hanno dormito all’aperto per condividere con i migranti la stessa situazione di “disumanità”.
In piazza Maggiore, dove la protesta ha incrociato il pubblico presente alle proiezioni del cinema estivo, sono passati anche
foto da :::
il sindaco Virginio Merola e don Benito Fusco, impegnato nell’accoglienza ai profughi nell’Eremo di Ronzano.
“C’è stata un’ottima partecipazione da parte della città, considerati anche il caldo opprimente e il fatto che l’iniziativa è stata organizzata nel giro di ventiquattro ore», commenta con soddisfazione, all’indomani della nottata trascorsa all’aperto, il consigliere comunale del Pd Francesco Errani. «A cosa è servita questa manifestazione? Era importante-spiega il consigliere comunale Pd- non rimanere in silenzio, ma dare un risposta a questa violenza, a questo Governo che si sta rivelando disumano. Ieri abbiamo mandato un segnale concreto dormendo sul sagrato di San Petronio, con le coperte dorate addosso come i migranti, mettendo simbolicamente in gioco i nostri corpi nel tentativo di dare voce e visibilità agli ultimi della terra”.
Il consigliere Francesco Errani nei giorni scorsi ha rivolto un appello in consiglio comunale, invitando la città a sostenere tutte le iniziative organizzate sul territorio nazionale perché si sblocchi la situazione che tiene in ostaggio la nave con i migranti a bordo. “L’iniziativa di ieri- prosegue il consigliere- è importante anche perché contribuisce a tenere e a mettere in rete molte realtà locali, che possono avere un ruolo fondamentale nel difendere il nostro sistema di accoglienza, che questo Governo invece cerca di smantellare”.
La protesta, denominata «Sulla stessa barca» è rivolta contro il blocco forzato della Sea Watch 3, ha visto la mobilitazione e la partecipazione di una vasta rete di realtà, circa una cinquantina di organizzazioni, tra le quali Libera, Cgil Bologna, Coalizione Civica, Amnesty International, la Chiesa metodista di Bologna e Modena.
Condividi