Mercato di Mezzo — link facebook
Il blog di Monica Galeotti
https://facciamoungiroincentro.blogspot.com/2018/01/bologna-fotografata.html
Una mostra fotografica su Bologna che tocca tre secoli di storia.
E della città c’è tutto, o quasi.
Dall’abbattimento sciagurato delle mura e di alcune torri per fare spazio alla “modernità”, alla distruzione durante la seconda guerra mondiale, fino alla ricostruzione.
Gli avvenimenti del dopoguerra e i personaggi che ne hanno preso parte: il basket giocato alla Sala Borsa, il Bologna calcio, il femminismo, le donne di Antonio Masotti, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Andrea Pazienza e i grandi artisti passati in città, Ella Fitzgerald, Keith Jarrett, Miriam Makeba, Miles Davis, Sofia Loren, i Clash, Patti Smith.
La rivoluzione del Cassero e il Movimento del ’77, il disastro alla stazione ferroviaria del 2 agosto.
La mostra si apre con la visione archeologica di Willy Osterman, fotografo e professore di New York, al quale fu commissionato nel 1998 un ambizioso progetto a Bologna: rifotografare antiche immagini della città, per rivelarne la trasformazione.
Attraverso un accuratissimo lavoro durato nove mesi, le immagini vengono messe a confronto con una trasformazione perfetta.
Qui alla mostra sono proposte attraverso un bellissimo video fotografico, ma sono selezionate anche nel libro “Déjà View. Bologna, Italy”.
La presentazione scritta, a cura dei responsabili della mostra, ha una nota interessante:
“Ci tuffiamo nella cornice delle fotografie come se fossero finestre aperte sui nostri ricordi, senza accorgerci che qualcuno ha deciso quali cose dovessimo vedere e quali no, e anche come dovessimo vederle.
I fotografi non sono cavalieri solitari della rappresentazione. Il loro lavoro è spesso commissionato dalle istituzioni.
La Bologna che vedremo non è la Bologna com’era, ma come qualcuno ha voluto che la vedessero i contemporanei e noi posteri.
E’ una Bologna premeditata.
E tuttavia anche quelle volontà di rappresentazione orientate, intenzionali, politiche o artistiche, una volta che ne siamo consapevoli, diventano parte della visione straordinaria che la fotografia ci consente di gettare dietro le nostre spalle, sull’aspetto dei luoghi come erano, come sono cambiati, come sono diventati.”
Quindi iniziamo con la carrellata di storia; e di emozioni per chi Bologna la conosce, perché ci ha vissuto o perché ci vive:
piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Maggiore) con i banchetti del mercato. La foto risale a prima del 1877 perché in quell’anno cessò di svolgersi il mercato.
Veduta del Caffè Ristorante Zemmi, costruito all’interno dei Giardini Margherita, in occasione dell’Esposizione Emiliana (foto Pietro Poppi, 1888).
Piazza Vittorio Emanuele II (piazza Maggiore), ante 1904, con la statua equestre oggi spostata all’entrata dei Giardini Margherita.
Teatro diurno Arena del Sole.
Aspetto dell’anfiteatro all’aperto, alla centesima rappresentazione dell’opera “La figlia di Jorio”, 1904.
Via degli Orefici. Sale interne alla birreria Ronzani in palazzo Lambertini, prima delle demolizioni avvenute durante gli sventramenti del Mercato di Mezzo (foto Arnaldo Romagnoli, 1911).
→ Vedi Palazzo Ronzani
da qui si inserisce un altro post su Palazzo Ronzani, siamo andati al link, se vuoi continuare nelle vecchie foto salta a…
Il Cinema Modernissimo e Palazzo Ronzani
via Rizzoli, 1/3, angolo piazza Re Enzo.
Il CINEMA MODERNISSIMO venne inaugurato nel febbraio del 1915, quando ancora si stavano ultimando i lavori di Palazzo Ronzani, in via Rizzoli 1-3.
Cinema Modernissimo, Bologna 1956 (foto sito Cineteca di Bologna) |
PALAZZO RONZANI nasce dall’avveniristico progetto dell’ingegnere, architetto e scenografo Gualtiero Pontoni, su commissione di Alessandro Ronzani, noto industriale della birreria Ronzani di Casalecchio.
Pontoni aveva già lavorato per Ronzani, progettando gli interni della Birreria Ronzani nell’antico Palazzo Lambertini nel Mercato di Mezzo, poi distrutto nel 1912 dal nuovo piano regolatore. Nello stesso Palazzo Lambertini nacque il Bologna Football Club, fondato il 3 ottobre 1909
Birreria Ronzani, Palazzo Lambertini (foto collezione Genus Bononiae) |
Palazzo Ronzani è in stile tardo liberty, soprattutto francese, con una torretta sopraelevata ad angolo fra via Rizzoli e piazza Re Enzo, luogo dalla vocazione commerciale e di intrattenimento.
Sulla facciata infatti le allegorie del commercio e dell’industria, sculture in maiolica di Arturo Colombarini
Curiosa e pregevole la pensilina liberty in ferro battuto per l’attesa del tram, di Umberto Costanzini, 1921.
Ex Cinema Arcobaleno (foto sito Repubblica Bologna) |
Nel 1955 un programma di ammodernamento porta alla presenza di due sale cinematografiche: il cinema Modernissimo, sotterraneo, con accesso da piazza Re Enzo 1 e il cinema Centrale, poi Royal, di via Rizzoli, 3. La prima sala rimarrà in attività fino al 2007 con il nome di Cinema Arcobaleno.
Ex Cinema Arcobaleno, Palazzo Ronzani (foto sito TRC) |
L’obbiettivo di oggi, curato dal Comune in collaborazione con Unindustria e la Cineteca di Bologna, è quello di riportare la sala alla sua identità artistico-architettonica di inizio novecento.
Nel progetto complessivo è prevista la ristrutturazione completa di camminamento nel sottopassaggio, passando direttamente dal Modernissimo alla Sala Borsa e viceversa.
Sottopassaggio |
Durante i lavori, il ritrovamento di una porzione di pavimentazione romana e, mostrata al muro, un pezzo di tubazione in piombo dell’antico acquedotto romano.
All’interno, gli antichi soffitti del cinema con decorazioni liberty, saranno recuperati.
Si è dato l’incarico allo scenografo Giancarlo Basili di progettare la ristrutturazione del Modernissimo.
Il recupero rappresenta un’occasione unica per la città di Bologna.
Interno del cinema in ristrutturazione |
Interno del cinema in ristrutturazione |
Interno del cinema in ristrutturazione |
Uscita laterale del Cinema Modernissimo su via Degli Orefici |
Nel cuore del centro storico, il ‘nuovo’ Cinema Modernissimo si presenterà come luogo ideale di diffusione della cultura cinematografica, in continuità con lo spettacolo del festival “Il Cinema Ritrovato”, che ogni estate anima Piazza Maggiore (Cineteca Bologna).
… A QUI !
Un piccolo cinema, con riprese su una Bologna distrutta dagli eventi bellici della Seconda Guerra
Orti di guerra dell’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia (O.N.M.I.), nell’area di piazza Puntoni (foto Nino Comaschi, 1942).
Orti di guerra in città e la mietitura del grano ai Giardini Margherita, 1942.
Sofia Loren al Grand Hotel Baglioni (foto Aldo Ferrari, anni 1950), e in occasione del passaggio del Rally del Cinema (foto Nino Comaschi, 1956).
Sofia Loren con i dipendenti dell’Alcisa in occasione delle riprese del film “La mortadella” di Mario Monicelli, 1971.
Alfred Hitchcock visita gli scavi di Spina al Museo Archeologico (foto Walter Breveglieri, 1960).
Giorgio Morandi con la moglie Dina in piazza Santo Stefano (foto Walter Breveglieri, 1995).
Via Castiglione. Sotto il portico (foto Aldo Ferrari, anni 1950).
Traffico in Strada Maggiore (foto Nino Comaschi, 1959).
Gli “scattini”, i paparazzi della gente comune.
I precursori dei più celebri paparazzi, gli “scattini” erano fotografi di strada attivi dalla metà degli anni ’30 ai primi anni ’60, lungo le maggiori arterie dei principali centri cittadini.
A Bologna in via Ugo Bassi, via Rizzoli, piazza Maggiore, piazza Nettuno e via Indipendenza gli “scattini” fotografavano il passeggio spesso simulando uno scatto, per non consumare l pellicola, e ripetendolo se il soggetto era interessato.
I giocatori della Virtus giocano in Sala Borsa: Negroni, Zucchi, Rapini. A lato Rosolen del Pavia (anni ’50).
Donne e femminismo.
Al centro l’avvocato Edda Stocchi protagonista del movimento femminile nazionale e che partecipò alla redazione di alcune importanti leggi del Diritto Civile (foto Enrico Pasquali, anni 1960).
Le Bolognesi, di Antonio Masotti.
Nel 1963 nelle librerie italiane esce un libro che raccoglie una selezione di 146 fotografie scattate dal fotografo fra il 1958 e il 1962.
Riprendendo donne eleganti, sofisticate, studentesse, artiste, fruttivendole, bariste, ci si accorge che le donne bolognesi non hanno nulla in comune con lo stereotipo bolognese della donna prosperosa e disponibile.
E’ un omaggio alle donne di Bologna che Masotti immortalò fra i portici e le piazze della città.
Charlie Haden, 1969.
Keith Jarrett, al Teatro Comunale, 1969.
Ella Fitzgerald, 1970.
(foto Piero Casadei)
Miles Davis al Palasport, 1973.
Miriam Makeba al Palasport, 1973.
Chet Baker e Charles Mingus.
(foto Luigi Nasalvi)
Lucio Dalla e Paola Pallottino, 1971 (foto Walter Breveglieri).
Andrea Pazienza, 1977 (foto Francesco Candi).
Inaugurazione del Cassero di Porta Saragozza, 26 giugno 1982 (foto Ugo Bonessi).
Il Movimento del ’77
Movimento politico spontaneo extraparlamentare nato in Italia come sviluppo e trasformazione dei movimenti giovanili e operai ancora esistenti dopo il Sessantotto, caratterizzato dalla dichiarata contestazione al sistema dei partiti e dei sindacati.
Bologna fu teatro di violentissimi scontri in piazza, culminati con l’uccisione di Francesco Lorusso, militante di Lotta Continua.
“Coda di Lupo” – Fabrizio de Andrè, la lotta armata degli anni 70 in poesia.
Scritte al DAMS occupato, 16 febbraio 1977 (foto Enrico Scuro).
Umberto Eco e Luigi Squarzina in assemblea al DAMS occupato, 3 marzo 1977 (foto Enrico Scuro).
Quanti ricordi, cara Chiara! Grazie di cuore.
GRAZIE DI ESSERE VENUTO FIN QUI…
Com’è bella Bologna!