ALESSANDRA ZINNITI, Open Arms, la Guardia costiera scrive al Viminale: “Non ci sono impedimenti per uno sbarco senza indugio”, REPUBBLICA DEL 16 AGOSTO 2019

 

 

 

REPUBBLICA DEL 16 AGOSTO 2019

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/08/16/news/open_arms_altre_tre_evacuazioni_d_urgenza_nella_notte_crisi_di_pianto_e_tensione_alle_stelle_tra_i_143_rimasti_a_bordo-233716659/

 

 

Open Arms, la Guardia costiera scrive al Viminale: “Non ci sono impedimenti per uno sbarco senza indugio”

Open Arms, la Guardia costiera scrive al Viminale: "Non ci sono impedimenti per uno sbarco senza indugio"
credit Francisco Gentico 

 

 

La procura di Agrigento apre un’inchiesta per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d’ufficio. Polemica sulle evacuazioni d’urgenza.

 

 di ALESSANDRA ZINITI

 

La situazione a bordo della Open Arms è di assoluta emergenza e, per la prima volta nell’Italia dei porti chiusi, la Guardia costiera si smarca dal ministero dell’Interno. Dopo aver ricevuto un nuovo atto stragiudiziale dalla Open Arms con cui si chiede lo sbarco urgente, il centro di ricerca e soccorso di Roma, in una comunicazione inviata al Viminale, scrive che ” non vi sono impedimenti di sorta per l’attracco senza indugio a Lampedusa” e chiede una risposta urgente. Nel pomeriggio la sede della Guardia costiera di Roma ha ricevuto la visita degli uomini della polizia giudiziaria di Agrigento che ha acquisito la documentazione sullo sbarco negato.

. Il comandante ha deciso di mettere a mare i barchini di appoggio per potere intervenire immediatamente se qualcuno dei 134 migranti rimasti a bordo dovesse gettarsi in acqua come molti minacciano di fare. Anche la guardia costiera ha inviato suoi mezzi a monitorare la nave alla fonda a poche centinaia di metri dalla costa.

 

 

L’esposto della ong alla procura

 

Stamattina i legali della Ong spagnola hanno presentato alla Procura di Agrigento un esposto facendo il punto della situazione a bordo e lamentando la mancata esecuzione, nei fatti, dell’ordinanza del Tar del Lazio che ha consentito alla nave di entrare nelle acque territoriali per consentire il soccorso immediato delle persone a causa della eccezionale gravità della situazione. Soccorsi che però non possono essere portati se alla nave non viene consentito di attraccare. I legali chiedono di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d’ufficio. La Procura valuterà nelle prossime ore se e come intervenire. Anche il tribunale dei minori si muove e ha nominato dei tutori per i 29 minori non accompagnati a bordo.

Intanto, il ministero dell’Interno ha dato mandato all’avvocatura dello Sato di impugnare l’ordinanza del Tar.

La commissione Ue conferma quanto annunciato ieri dal premier Conte: ci sono sei Paesi ( Francia, Germania, Spagna, Lussemburgo, Portogallo e Romania) pronti ad accogliere i migranti della Open Arms ma nulla ancora si muove e la nave resta in rada davanti Lampedusa.

Anche perché, sottolineano fonti del Viminale, nessun Paese europeo ha avanzato passi formali in direzione dell’accoglienza degli immigrati a bordo, “mentre l’Italia sta ancora aspettando che altri Stati mantengano la parola data e prendano in carico quanti promesso in passato…”.

 

 

Lo sbarco per chi sta male

 

Dalla Open Arms si scende ormai a piccoli gruppi quando la resistenza è allo stremo. Dopo le nove persone portate a terra ieri sera dalla guardia costiera, un’altra evacuazione d’urgenza di tre persone ed un loro accompagnatore si è resa necessaria stanotte per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate. Tra le tre persone evacuate all’alba di oggi, anche il ragazzo della Guinea Bissau (di cui Repubblica ha raccontato la storia) con i piedi perforati da ferite di arma da fuoco. L’uomo è stato trasferito presso la Guardia medica di Lampedusa per le cure del caso. Un altro migrante era a rischio setticemia. Da qui la necessità di evacuare l’ammalato. I cinque migranti per i quali è stata autorizzata l’evacuazione ieri sera (insieme a quattro familiari) presentavano problemi psichici importanti per i quali i medici hanno disposto l’invio immediato all’ambulatorio di Lampedusa.

 

La polemica sulla salute dei migranti

 

 

 Ma tra le diverse fonti mediche si accende la polemica sulle reali condizioni di salute dei migranti. “C’è qualcosa che non funziona – ha dichiarato all’Ansa il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio – perché dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot. Eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

Questo un passaggio della relazione firmata ieri dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom: “La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”.

 

 

La situazione a bordo

 

 

A bordo della nave, dove i migranti (rimasti adesso in 134) hanno passato la loro quindicesima notte, la situazione è ormai diventata insostenibile sia dal punto di vista igienico sanitario (come ha certificato l’ispezione del Cisom) ma anche dal punto di vista psicologico. Ed è evidente che, vedendo scendere a piccoli gruppi alcuni dei loro compagni di viaggio, per chi resta a bordo la situazione è sempre meno gestibile. L’equipaggio ha avuto le sue difficoltà a controllare le reazioni degli altri, c’è stata una crisi di pianto generalizzata, anche perché le persone che sono state fatte scendere sono dell’Africa “bianca” e quelli rimasti sulla barca si sono convinti che alla base della decisione ci fosse un criterio “di razza”.

Dalla nave parte l’ennesimo appello: “Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone”. Nell’attesa che la situazione si sblocchi, a dettare l’emergenza sono gli psicologi. L’autorizzazione allo sbarco della nave, al momento, è di competenza della prefettura di Agrigento che però glissa in attesa di indicazioni dal Viminale ma la Procura potrebbe intervenire nelle prossime ore se la situazione dovesse ulteriormente complicarsi o se ravvisasse ipotesi di reato a carico di chi non ottempera all’ordinanza del Tar che ha disposto l’ingresso in acque italiane della nave per consentire soccorsi immediati in una situazione di “gravità eccezionale”. Soccorsi che evidentemente possono essere garantiti solo a terra e non con la nave alla fonda a poche centinaia di metri dal porto di Lampedusa.

Situazione di stallo anche per la Ocean Vikings che, con 356 persone a bordo, naviga tra Lampedusa e la costa della Sicilia meridionale. Alla richiesta di coordinamento dei soccorsi e di assegnazione di un porto sicuro Malta ha risposto di no e l’Italia non ha mai risposto.

 

 

 

 

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1 risposta a ALESSANDRA ZINNITI, Open Arms, la Guardia costiera scrive al Viminale: “Non ci sono impedimenti per uno sbarco senza indugio”, REPUBBLICA DEL 16 AGOSTO 2019

  1. Donatella scrive:

    Credo che questa inutile crudeltà non giovi alla propaganda leghista.

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