DONATELLA E IL SUO CINEMA::: ” TESNOTA ” DI KANTEMIR BALAGOV ( NAL’CIK, 1991 )– ” un film che tocca vertigini di verità quando coglie il dolore dei legami. “

 

 

 

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trailer in italiano– 1,17

 https://www.youtube.com/watch?v=5KSUThyPizc

 

 

DONATELLA D’IMPORZANO

 

Dalla famosa rubrica ” Non c’entra niente”, diciamo due parole sul film “Tesnota”, che abbiamo visto qualche giorno fa e che ci ha ha fatto conoscere un pezzo di realtà di questo mondo grande e terribile.

 

 

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KANTEMIR BALAGOV, REGISTA, SCENEGGIATORE E MONTAGGIO

E’ nato il 28 luglio 1991 (età 28 anni), a Nal’čik, Russia

 

NAL’CIK CAPITALE DEL KABARDINO BALKARIA, è sopra l’Ossezia del nord

 

 

 

 

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“Tesnota” vuole dire ristrettezze, tempi difficili e in effetti la storia che si sviluppa nel 1998 in una repubblica caucasica dell’ex-URSS sottolinea una particolare difficoltà di vivere. La cittadina è Nalchik, dove vive una minoranza di religione ebraica.

 

 

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Siamo tra le due guerre cecene, in un territorio che risente pesantemente della sua collocazione geografica, in balia di bande che si rifanno alla guerra santa dell’Islam per sequestri e violenze.

 

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La famiglia di llana, la protagonista della storia, ha un’officina per auto. La vita di tutti i giorni viene interrotta dal sequestro del figlio, che si era appena fidanzato ufficialmente con una ragazza della sua comunità.

 

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La comunità, invitata ad aiutare la famiglia per pagare il riscatto, risponde molto debolmente, tanto che il padre e la madre di Llana saranno costretti a vendere la loro azienda e lasciare la casa per potere pagare la somma richiesta dai sequestratori.

 

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A queste vicende tragiche si aggiunge il dramma della famiglia, che mette a nudo tutti i conflitti latenti che già esistevano. Llana si è sempre sentita poco amata dalla madre. Il suo carattere ribelle fa fatica ad accettare le regole della piccola comunità.

 

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Promessa sposa al figlio di una famiglia ricca del posto ( che potrebbe aiutarli nel pagare il riscatto), si rifiuta in nome della propria libertà di amare qualcuno scelto da lei. Assistiamo ad una lenta disgregazione di questo piccolo nucleo familiare.

 

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Alla fine però, tra molte lacerazioni, il riscatto sarà pagato, il figlio ritornerà sano e salvo. Padre, madre e figlia lasciano la casa dove hanno vissuto da sempre per andare in Russia, mentre il figlio rimarrà nel paese dove è nato, sposando la fidanzata promessa.

 

 

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Nella trama del racconto, sullo sfondo di un conflitto feroce che si svolge nella repubblica autonoma di Kabardino-Balkaria, alle pendici del Caucaso, tra Mar Nero e Mar Caspio, la tragedia più angosciante è quella familiare.

 

 

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Si spezzano legami secolari e anche la famiglia è costretta a dividersi per affrontare un futuro incerto.

 

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Altri legami si rafforzeranno all’interno della famiglia, padre, madre e figlia, che si ritrovano quasi viandanti ma uniti mentre abbandonano il proprio paese. Spettacolari e forse consolatori gli splendidi, austeri paesaggi caucasici.

 

 

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Sullo sfondo di terribili avvenimenti si svolgono altrettante terribili vicende personali. La famiglia è sempre il centro di amori ed odi che si intrecciano, mentre il tempo scorre velocemente e produce forti e traumatici cambiamenti.

 

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Il regista, Kantemir Balagov, ventisei anni da Nalchik, il paese dove tutto si svolge, compie una grande opera che mette insieme dramma storico e dramma intimo di persone che vivono in tempi terribili e che non rinunciano alla propria umanità.

 

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“Tesnota”, di Kantemir Balagov, giovanissimo regista russo che presentò questo suo film due anni fa (2017) al Festival di Cannes, nella sezione “Un certain regard”, ha firmato anche la sceneggiatura e il montaggio ed ha girato nei luoghi in cui è nato e cresciuto.

 

Un esordio sorprendente che racconta le urgenze del presente e le rende parte integrante del dramma. E che tocca vertigini di verità quando coglie il dolore dei legami. 

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