ANSA.IT — 20 OTTOBRE 2019–12,18 :: LA LEOPOLDA, FIRENZE :: Iv: Rosato, in corsa a elezioni 2023, prima vedremo cosa fare. Ieri il battesimo di Italia Viva e la presentazione del simbolo

 

 

 

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La stazione Leopolda è stata la prima stazione ferroviaria costruita a Firenze nel 1848 ed oggi è adibita a sede per meeting, congressi e varie manifestazioni. Si trova in viale Fratelli Rosselli sui viali di Circonvallazione

 

 

ANSA.IT — 20 OTTOBRE 2019–12,18

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/10/20/leopolda-lunga-fila-per-entrare-attesa-per-discorso-renzi_faf6d921-3994-48a9-ba92-eb8dbfcdbb79.html

 

Iv: Rosato, in corsa a elezioni 2023, 

prima vedremo cosa fare

Ieri il battesimo di Italia Viva e la presentazione del simbolo

 

Iv: simbolo Italia Viva gabbiano stilizzato

 

 

Leopolda: lunga fila a entrata, oggi nascita ufficiale di Iv

 

 

 

 

 

Matteo Renzi con la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti

 

 

Matteo Renzi e i “pionieri” della Leopolda ripartono alla conquista della scena politica. Con la presentazione all’americana del logo votato online, una V che sembra un gabbiano su sfondo fucsia, parte ufficialmente l’avventura del fu Rottamatore, in un tripudio di musica e luci dell’ex stazione ferroviaria piena di gente. E nel mirino finiscono subito gli ex compagni di strada del Pd: “Stanno diventando il partito delle tasse”, attacca Maria Elena Boschi. Italia Viva, invece, sarà il partito del ‘no alle tasse e alle tessere’, si vantano i fondatori fieri di avere un leader forte come Matteo Renzi, che si prende la tessera n.1. In attesa di misurarsi nelle urne, con sondaggi che per ora la danno tra il 3 e il 5%, la formazione nata dalla scissione di metà settembre parte dal suo capo. “Saremo un partito non ‘del’ leader, ma ‘con’ un leader – arringa Ettore Rosato, coordinatore nazionale Iv -. E un partito con un leader non piace a chi il leader non ce l’ha”.

“Non so se c’è un leader – si schermisce Renzi -, so che c’è una squadra che farà dell’Italia un posto più bello”. Ottimismo, concretezza, sguardo al futuro e unità sono tra i capisaldi di Italia Viva. “Saremo il primo partito de-correntizzato”, assicura ancora Renzi.

Gennaro Migliore, passato negli ultimi anni da Rifondazione al Pd e ora a Italia Viva, presenta la Carta dei Valori di Iv a cui ha lavorato: Costituzione, garantismo, libertà di informazione e ambiente alcuni dei pilastri. Rosato invece anticipa l’articolo uno dello Statuto, ancora da scrivere: “Qui siamo tutti amici, si lavora insieme, questa è una grande squadra”. E le iscrizioni saranno solo online, contro i “signori delle tessere”. Quanto al simbolo, la ‘V’ con le ali da gabbiano, sovrastante il nome del partito bicolore e una sorta di sole nascente fucsia, ha vinto con oltre il 63% dei consensi. Nata Iv, ora la sfida è farla crescere. Nel Paese, ripetono i dirigenti, ma intanto in Parlamento. “Ci saranno nuovi arrivi in settimana” nella pattuglia renziana, garantisce il capogruppo al Senato Davide Faraone. “Ho scelto di aderire a Italia Viva perché nel Pd non c’era ascolto”, annuncia l’ex ministro Maria Carmela Lanzetta. Crescere innanzitutto a spese dei dem, mentre il lavoro al centro, tra i transfughi di Forza Italia e i delusi di altre forze moderate, potrebbe richieder più tempo. E così ecco la cannonata di Boschi sugli ex compagni.

“Il Pd sta diventando il partito delle tasse – dice la capogruppo Iv alla Camera -, noi invece le abbiamo sempre abbassate e vogliamo evitare che aumentino”. “Una scivolata infelice”, commenta il ministro dem Francesco Boccia. Più duro l’ex renziano Emanuele Fiano. “Se dovete distruggere per esistere, il viaggio sul Titanic è appena cominciato”, dice rivolto agli scissionisti. “Ci vuole rispetto e lealtà – rincara il senatore Pd Franco Mirabelli -. Nessuno di noi si sognerebbe di definire Iv il partito delle banche. Chi se ne è andato spieghi le proprie proposte in positivo invece di ‘sputare dove ha mangiato'”. La partita si incrocia con quella del governo e della maggioranza, in cui Pd e Iv sono alleati, ma sempre più ai ferri corti. In arrivo emendamenti contro Quota 100 e i “micro-balzelli”, come li chiamano i renziani. Intanto Renzi con il varo della sua nave sogna in grande e avvisa anche il campione delle ultime elezioni e dei sondaggi, Matteo Salvini: “Non ci fai paura, la nostra casa è a prova di ruspa”.

 

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5 risposte a ANSA.IT — 20 OTTOBRE 2019–12,18 :: LA LEOPOLDA, FIRENZE :: Iv: Rosato, in corsa a elezioni 2023, prima vedremo cosa fare. Ieri il battesimo di Italia Viva e la presentazione del simbolo

  1. Donatella scrive:

    E’ sempre il Renzi di “Enrico stai sereno”.

  2. nemo scrive:

    Ehh, sì. Nell’incoerenza, è la persona più coerente che io conosca.

  3. Domenico Mattia Testa scrive:

    Vuole ritornare ad occupare la scena da protagonista,convinto che la sola retorica possa aprire nuovi varchi alla sua smoderata ambizione.Non ha appreso,da populista inquieto,la lezione dalle pesanti sconfitte politiche.Anche il duello con Salvini,ricercato affannosamente per far parlare di sè e accordatogli da “Vespa”,per trovare audience,conferma la sua pervicace volontà di recitare sempre le prime parti.Alla Leopolda “decima”,lo spettacolo incentrato sul culto della parola fine a sè stessa,ha raggiunto il culmine con il dare vita ad “Italia Viva” di cui,a furor di popolo,continua il ruolo di leader indiscusso.Pur di non rinunciare al presentismo ha scelto di prendere le distanze dagli alleati di governo.Solo i sondaggi non lo portano per ora al dissenso esplicito dalla maggioranza.Non ha capito che era ed è un profeta disarmato che è già “ruinato”,come avrebbe detto il Segretario fiorentino che di politica si intendeva a livello teorico e pratico.Il brutto è che in Italia di profeti disarmati ce ne sono a iosa e la dicono lunga sulla crisi della politica nell’accezione migliore del termine.

  4. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    Lo so che come “entrée” c’entra poco ma m’è venuto in mente, così, senza malizia, che è vero che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, a meno che i figli siano un prodotto più raffinato dei padri.
    Detto questo, ricordo il sindaco Renzi al primo faccia a faccia con Bersani per contendergli la segreteria e che perse, guarda caso, 40 a 60.
    Ricordo anche che due giorni dopo in una manifestazione di piazza a Firenze proclamo a gran voce che lui era una persona corretta e, malgrado il numero consistente di voti, non ci pensava proprio a fare una scissione.
    E’ stato in quel momento che ho valutato Renzi. Poi è arrivato quel meraviglioso “Enrico stai sereno” e che dire?
    Vero che la politica è fatta di momenti, di cambiamenti di oggi si, domani forse e forse no, ma che io ricordi (e memoria ne ho) non ho mai sentito un’ipocrisia così spudorata. Almeno si manteneva la forma, e la forma, col tempo, ho capito che vale “quasi” quanto la sostanza.
    E’ chiaro che può fare ancora del male
    ma è certo che “bene” non ne farà.
    Per il momento apprezzo Zingaretti ( che qualche volta ho contestato – dal vivo – come Presidente del Lazio – ) che è l’unico tra questi pupazzetti al governo, pronti a spintonarsi per arrivare in prima fila, che se ne sta pacato a fare la sua parte, senza clamore, almeno.

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