WISLAWA SZYMBORSKA, SCRITTI NON DI POESIA …+ FRANCO MARCOALDI, UNA CERTA IDEA DI LETTERATURA. DIECI SCRITTORI PER AMICI – DONZELLI EDITORE, 2018

 

 

Letture facoltative

Wislawa Szymborska

Traduttore:Valentina Parisi
Curatore:L. Bernardini
Editore:Adelphi
Anno edizione: 2006
In commercio dal: 22 marzo 2006
Pagine: 291 p., Brossura
22 EURO PREZZO PIENO

Negli anni Sessanta la Szymborska, incuriosita dal divario fra l’attenzione rapita che i recensori riservavano ai libri “nobili” (narrativa, saggistica storico-politica, classici), destinati tuttavia a restare in buona parte sugli scaffali delle librerie, e il vasto successo riscosso da manuali del fai da te, almanacchi, libri di divulgazione scientifica, decise che valeva la pena di dedicare a questi ultimi la sua attenzione. Da allora il futuro Nobel per la letteratura iniziò un lavoro di scavo controcorrente che usò il libro come pretesto per divagazioni in punta di (caustica) penna.

 

 

DUE COMMENTI ::

 

  • Silvia

    08/03/2019 21:48:27

    Cosa sono le Letture Facoltative? Non sono poesie ma nemmeno un romanzo o racconti, non sono saggi ma nemmeno recensioni dure e pure. Sarebbe più corretto, come suggerisce la stessa Szymborska, parlare di feuilletton – o romanzo d’appendice. L’autrice prende ispirazione da testi di divulgazioni scientifiche, almanacchi, memoires e saggi che trattano gli argomenti più svariati – tutto, insomma, tranne la letteratura tout court – per parlarci della sua visione del mondo. Due, tre, quattro paginette (non di più!) per ogni libro commentato, dalle quali emergono un umorismo sopra le righe, una penna ironica e divertita, sempre demistificatoria. .

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    Cristiano Cant

    10/02/2015 18:34:22

    Striminzite pagine quasi disincantate, ma profonde e argute come possono leggersi poche volte. Divertiti commenti su fatti di cronaca, vecchie riviste, telefilm, manie o abitudini personali, paure, contraddizioni sparse della vita. L’irrilevante steso lì come ad asciugare al sole di una prosa che scivola in un simpatico e insieme erudito diario dai mille spunti e dalle mille tonalità. Ogni rigo della Szymborska somiglia a un sorriso che l’anima fa alla boriosa serietà delle cose corrugando la fronte e quasi facendo intendere che niente sfugge all’intelligenza del poeta. Un catalogo folle e molto riflessivo di gusti e di scelte, di involontarie opinioni richiestele su qualcosa e di fastidi incisivi, ma sempre all’ombra di una penna alata che porta via nel suo mistero pesantezze d’analisi e dotte metodologie. Libro indefinibile, prose meditate ma nella libertà dei propri tragitti sovrapposti dalle quali attingere senza un ordine preciso; si può iniziare dal fondo e sentirne gli echi e le fragranze come al primo passo oppure affrontarlo con obbediente rispetto dall’inizio, sarà uguale. Bellissimo.

 

 

Posta letteraria ossia come diventare (o non diventare) scrittore

Wislawa Szymborska

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Articolo acquistabile con 18App Carta del Docente
Curatore:P. Marchesani
Collana:I taccuini
Anno edizione: 2002
In commercio dal: 1 gennaio 2002
Pagine: 90 p.
10 EURO PREZZO PIENO

Come diventare o non diventare scrittori: i consigli letterari di un Premio Nobel della letteratura. Il libro raccoglie le risposte e i consigli della poetessa polacca agli aspiranti scrittori che le inviano i loro manoscritti.

 

UNA RECENSIONE:

 

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VITERIARN SUDBÙ

07/07/2005 16:52:27

 

Chiunque abbia un minimo di interesse per la scrittura dovrebbe avere sul comodino questo libro, e leggere ogni tanto qualche pagina, aprendo a caso, per un momento speciale. Che coincide con una responsabile ironia, con la schiettezza di cui ha bisogno la parola per non soffocare sotto se stessa… nella speranza che i manuali che insegnano a scrivere spariscano a poco a poco dalle classifiche della nostra editoria. Insieme con la moda dilagante di non dover sapere le cose per essere originali. In questo libro si vedrà chiaramente che esistono dei veri grandi personaggi che, visto che non la conoscono, non diffondo la noia con la loro erudizione. Poche pagine, a disposizione di chi sa già, di chi vuol sapere, e di chi non sa… e di chi non saprà mai. Sarebbe bello che prima di precipitarsi a pubblicare libri “chi scrive” li avesse scritti!

 

 

Riportiamo due pezzetti dal libro di Franco Marcoaldi sulla Posta Letteraria di W. S., vedi sotto:

 

” Spiritosamente ecumenica nell sua veste di lettrice volage, Wislawa è invece quanto mai severa nella sua  Posta letteraria, di fronte a quei poeti e scrittori in erba spesso e volentieri invitati a soprasseder su una mal posta vocazione letteraria. ” Datemi una qualche speranza di poter essere pubblicato o almeno un qualche conforto “, le scrive un aspirante poeta. E lei, perfida, risponde : ” Dopo aver letto, dobbiamo optare per la seconda ipotesi. Attenzione, dunque: Ll’a stiamo confortando: l’attende una sorte meravigliosa, la sorte di lettore, e di lettore della miglior specie, perché disinteressanto; la sorte di amante della letteratura, che sarà sempre il suo partner principale, ossia non colui che deve conquistare, ma che è conquistato. Lei leggerà di tutto per il semplice piacere di leggere. Non per studiare gli ” artifici “, non per chiedersi se si potrebbe scrivere meglio, oppure altrettanto bene, ma in un altro modo. Senza l’invisia, gli stati di depressione e gli attacchi di diffidenza che colgono il lettore che si cimenta con lo scrivere. Dante sarà per lei Dant a prescindere dal fatto che avesse o non avesse una zia nella casa editrice “… E poi cos’è, aggiunge più avanti, questa smania pandemica di scrivere a tutti i costi? Non è forse la lettura ” il più bel passatempo mai escogitato dall’umanità “? ( pp. 60-61 )

 

” Sentite cosa scriveva al riguardo, rispondendo ad un’altra lettrice della sua Posta Letteraria. ” Signora, nella Sua concezione la poesia è solo elevatezza sublime, eternità, sospiro e gemito – con una frequenza che non troveremmo neppure negli album di versi delle giovanette d’inizio secolo. Con tanta ampollosità non si può suscitare nulla nel lettore d’oggi; persino la persona più intima, sentendo una frase così, guarderà in preda al panico l’interlocutrice, dopodichè si ricorderà all’improvviso di avere qualcosa di terribilmente urgente da sbrigar in città. Insomma, vogliamo toglierci le ali e cercare di scriver a piedi ? ” (p. 65)

da Franco Marcoaldi, Wislawa Szymbirska. Scrivere a piedi. 4° capitolo di “Una certa letteratura. Dieci scrittori per amici. ” – Saggini 308, Donzelli Editore, 2018

 

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2 risposte a WISLAWA SZYMBORSKA, SCRITTI NON DI POESIA …+ FRANCO MARCOALDI, UNA CERTA IDEA DI LETTERATURA. DIECI SCRITTORI PER AMICI – DONZELLI EDITORE, 2018

  1. Andrea Bardelli scrive:

    Bello, interessante

    • Chiara Salvini scrive:

      accidenti, André, stavo per prendere il telefono e chiamarti ! Adesso ti chiamo, vogliamo sapere innanzi tutto come state ! noi siamo vivi tutti… ed è già molto, non ti pare ? una grandissimo abbraccio, bru-ch.

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