Horacio Coppola (Buenos Aires, 1906 – 2012)
GRETA STERN, IN UN SUO AUTORITRATTO DEL 1956
Grete Stern (Elberfeld, Germania, 1904 – Buenos Aires, 1999)
buenos aires, 1936
Horacio Coppola | Rivadavia esquina Misiones, Buenos Aires (1936) | Artsy
Avenida De Mayo, Buonos Aires
Esquina de Diagonal Norte y Suipacha, Buenos Aires, 1936
La calle Corrientes desde el edificio Comega, Buenos Aires, 1936
Plaza de la República, Día de la Bandera, fotografía de Coppola para la serie Buenos Aires 1936.
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Horacio Coppola
Horacio Coppola
Horacio Coppola
Photographer
Horacio Coppola è stato un fotografo argentino nato a Buenos Aires il 31 luglio del 1906, da genitori italiani che arrivarono in Sud America alla fine del XIX secolo. Inizia a fotografare fin dalla tenera età sotto l’influenza del fratello maggiore Armando, che era fotografo. Coppola si dedica inizialmente al cinema, come regista. Dal 1927 torna alla fotografia applicando le lezioni e le esperienze cinematografiche che gli permettono unaparticolare gestione della luce.
Vita, Stile e Opere
Le sue immagini catturano l’evoluzione della città di Buenos Aires, il contrasto tra il vecchio e il nuovo che avanza. Alla fine degli anni ’20, viaggia in Europa (Germania, Francia, Spagna ed Italia). In Germania acquista una fotocamera Leica, che diventa il suo inseparabile strumento di lavoro, anche se non rinuncerà mai alle fotocamere di gran formato. Nel 1932 fa un secondo viaggio in Europa con l’intenzione di imparare la fotografia dai grandi maestri europei. Studia alla Bauhaus, fino alla chiusura da parte dei nazisti. A Berlino realizza il film sperimentale Traum (Dream, 1933), con il regista teatrale Walter Auerbach. Qui, incontra la sorella del regista, Ellen Auerbach e la sua amica Grete Stern, di cui si innamora. Le due donne avevano da poco aperto uno studio fotografico, chiamato Ringl e Pit.
Fugge dalla minaccia nazista con Grete Stern (di origine ebraica) e i due si trasferiscono insieme, prima a Parigi e poi a Londra, dove si sposano. Al suo ritorno a Buenos Aires pubblica il libro “Buenos Aires, 1936” con i testi di Alberto Prebisch e Ignacio Anzoátegui. Nel 1937, insieme alla moglie Grete Stern, apre uno studio fotografico. Dopo aver divorziato con la Stren, Coppola sposa l’ex pianista Raquel Palomeque. Negli anni Sessanta e Settanta, Coppola inizia a fotografare a colori e trascorre più tempo a scrivere sulla fotografia, curare mostre e compilare cataloghi. Nel 1984, una grande retrospettiva viene organizzata nella Fundación San Telmo, centro culturale della Plaza Dorrego, dove il fotografo aveva iniziato a fotografare i pittori e i ballerini di danza. L’anno seguente vince il prestigioso premio della fondazione nazionale Argentina per le arti. Muore all’eta’ di 105 anni, nel 2012.
Coppola è stato un instancabile osservatore del mondo. Nelle sue fotografie non vi è nulla del “momento decisivo” di Cartier-Bresson. Le sue immagini sono attente costruzioni e trasfigurazioni della quotidianità. Vi è un profondo studio del soggetto prima di procedere allo scatto. La sua visione di avanguardia si sviluppa attraverso la riscoperta della vita quotidiana per mezzo delle stranezza della realtà.
PARIGI
HORACIO COPPOLA, RITRATTO DI CHAGALL, 1934- PARIGI
TIRAGRAFFI.IT — 22 GIUGNO 2012
BY VALERIA JANNETTI
Horacio Coppola, figlio di immigrati genovesi, padre della fotografia argentina: le sue fotografie si trovano in tutti i maggiori musei del mondo. E’ scomparso in questi giorni all’età di 105 anni.
Marito di Grete Stern, altra fotografa, studiò presso la scuola di fotografia della Bauhaus, negli anni ’30, anni durante i quali acquistò la sua prima Leica, conobbe la futura moglie e girò Traum, film di Walter Auerbach. Era amico intimo dello scrittore Jorge Louis Borges, per il quale realizzò le illustrazione del libro Evaristo Carriego. Fondò, nel 1929, il primo Cine Club di Buenos Aires, di cui fu anche presidente.
Le sue immagini raccontano di strade pullulanti di persone, tagliate dalle luci, in un bianco e nero impeccabile e dalla costruzione strutturalista: il suo libro Buenos Aires 1936 è un insieme di queste foto, dalle prospettive diverse e caratterizzate da una particolare gioia contagiosa. La vita quotidiana delle città argentine rende vive le immagini, frutto di scelte lunghe e pensate. L’attimo, nel caso della sua ricerca, è solo quello dello scatto, e il vero lavoro del fotografo argentino si è concentrato nello studio e preparazione delle scene. Il tempo faceva la scelta, il momento giusto era un insieme di visione, caso e pazienza. Nessun momento decisivo, pochissima fretta. E i tagli della luce che diventano quasi soggetti stessi delle foto sono lì, a dimostrare la fondatezza del suo lavoro. Suo il ritratto a Chagall che l’artista francese considerava il migliore. La prospettiva di ripresa scelta era spesso diversa da quella “normale”: le foto più interessanti si trovano tra quelle riprese dall’alto o dal basso.
Gli anni trascorsi non hanno appannato le sue immagini, che rimangono lì, a testimonianza dell’amore per l’Argentina e la sua vita culturale, frizzante e multietnica almeno fino agli anni ’40 del secolo scorso.
MICHAEL HOPPEN GALLERY
HORACIO COPPOLA E LA MOGLIE
HORACIO COPPOLA E LA MOGLIA GRETE STERN
INTERNAZIONALE. IT / FOTO / 23 AGOSTO 2015
https://www.internazionale.it/foto/2015/08/23/stern-coppola-moma-new-york-foto
Sogno N. 1: elettrodomestici per la casa, 1949. (Grete Stern)
A Berlino, nel 1929, Grete Stern fonda insieme a Ellen Auerbach lo studio sperimentale ringl + pit, precursore di lavori grafici e fotografici d’avanguardia protofemminista, mentre nella Buenos Aires degli ultimi anni venti Horacio Coppola sperimenta l’effetto metaforico e visivo di prismi, specchi ed effetti di luce alla maniera di Man Ray e László Moholy-Nagy.
Il MoMA di New York dedica ai due pionieri della fotografia modernista sudamericana la mostra intitolata From Bauhaus to Buenos Aires: Grete Stern and Horacio Coppola.
Con più di 300 opere, molte delle quali mai esposte negli Stati Uniti, la mostra ricostruisce l’opera dei due artisti, marito e moglie, uniti nell’esplorazione del linguaggio moderno.
Stern e Coppola s’incontrano frequentando la Bauhaus tedesca, poi fuggono dalla Germania nazista nel 1933, per fermarsi a Buenos Aires, dove il contatto con il vibrante ambiente culturale degli artisti e intellettuali immigrati, ha arricchito il loro lavoro di nuovi spunti e stimoli, rendendoli i riconosciuti fondatori della fotografia latinoamericana moderna.
La mostra è aperta al pubblico fino al 4 ottobre 2015.
Calle Florida, Buenos Aires 1936. (Horacio Coppola)
D.L.H., 1925. (Grete Stern)
Calle Corrientes all’angolo con Reconquista, Buenos Aires 1936-37. (Horacio Coppola)
Komol, 1931. (Grete Stern)
Avenida Diaz Velez al 4800, Buenos Aires 1936. (Horacio Coppola)
Sogno N. 27: non svanisce con l’acqua, 1951. (Grete Stern)
Londra, 1934. (Horacio Coppola)
Autoritratto, 1943. (Grete Stern)
Cuffia e guanti, 1930. (Grete Stern)
Sogno N. 28 : Amore senza illusione, 1951. (Grete Stern)