BEATRICE CASSINA, LA BANDA BAUHAUS –IL MANIFESTO DEL 16 NOVEMBRE 2019–pag.14 — ALIAS ++ IMMAGINI DEL BALLETTO TRIADICO DI OSKAR SCHLEMMER

 

 

IL MANIFESTO DEL 16 NOVEMBRE 2019–pag.14 ALIAS

https://ilmanifesto.it/la-banda-bauhaus/

 

ALIAS

La banda Bauhaus

La Bauhaus Band La Bauhaus Band

Cent’anni fa, nel 1919, l’architetto berlinese Walter Gropius fonda a Weimar lo Staatliches Bauhaus – una fusione delle due scuole di Arte (1860) e Arti Applicate (1907) del granducato di Sassonia. L’idea è di fornire una nuova impostazione allo studio di chi costruirà (Bauen) la «nuova architettura» (Bau-Haus, la casa del costruire), in cui si formerà il neuer Mensch, il cittadino dell’età moderna.

La Scuola sollecita un ritorno a competenze empirico-artigianali mescolate a nuove tecniche, a una conoscenza artistica e a una preparazione che inglobi segnali diversificati, al passo coi tempi e libera dalla dittatura degli stili, in un mondo culturalmente predisposto per quanto traumatizzato dagli orrori della Grande Guerra.
TUTTA LA VITA
La musica avrà un ruolo tanto fondamentale, quanto spesso sottovalutato all’interno di una Scuola che peraltro non ebbe mai un vero e proprio dipartimento di musica. Ma il pensiero musicale permeerà le vite degli studenti e del Bauhaus: alcuni ebbero un approccio sinestetico a musica e colore o utilizzarono il linguaggio delle sinfonie per descrivere il loro lavoro; tanti erano dilettanti che diedero vita a un vero e proprio gruppo la Bauhaus Band; altri ancora mantennero rapporti fondamentali con molti compositori, tra cui
Non sorprende quindi che Walter Gropius avesse curato, alla Bauhaus Ausstellung, l’esibizione del 1923, i concerti di musica contemporanea per mostrare l’impegno del Bauhaus per le ultime tendenze artistiche. Lo possiamo immaginare tra il pubblico, mentre segue Hermann Scherchen che conduce l’Histoire du soldat di Stravinskij o le performance dei racconti di Busoni.
La settimana Bauhaus del 1923 aveva messo in scena il Balletto triadico di Oskar Schlemmer, pittore, scultore e coreografo che si era unito al Bauhaus di Weimar nei suoi primi mesi di vita.

Nel 1924 ne era diventato direttore per la sezione teatro e, proprio lui, aveva esplorato il rapporto umano/macchina in quel balletto puntando a ampliare gli orizzonti sensoriali di chi era all’ascolto.
Schlemmer aveva creato il suo balletto sviluppando l’idea «mistica» del numero 3. Con tre ballerini, dodici movimenti e 18 costumi. L’approccio innovativo al balletto aveva rotto tutte le convenzioni del rapporto tra corpo e spazio in modi assolutamente nuovi. Non solo, quindi, le sedie in tubo d’acciaio Wassily di Marcel Breuer o Barcelona di Mies van der Rohe, non solo le illuminazioni di Eileen Gray, gli scacchi in legno disegnati da Josef Hartwig o le architetture semplici e pulite del direttore Walter Gropius. Insomma anche un’attenzione al teatro, alle scenografie, alla musica e a tutte quelle manifestazioni dell’arte indagate avventurosamente in quel momento. Si voleva dare vita a quello che Gropius aveva già chiamato Gesamtkunstwerk: l’opera d’arte totale.
Lo studioso Mladen Ovadija, parla di «drammaturgia del suono con performance teatrali che incorporano la musica non solo come supporto o rumore accidentale, ma anche come materiale di un’autonoma costruzione del palcoscenico». L’uso della parola «drammaturgia» si focalizza proprio sull’evento teatrale come «processo vivo», che comprende l’unione di corpi in movimento, in un’unione finale di masse cinetiche di oggetti da palcoscenico. Questo avviene anche muovendo luce, colori, voci, rumori, suoni e silenzi. I corpi danzano come creature meccaniche, indossando maschere metalliche che creano stupore.Risultati immagini per paul hindemith

PAUL  HINDEMITH –(Hanau16 novembre1895 – Francoforte28 dicembre1963) è stato un compositoreviolistadirettore d’orchestra, teorico musicale, didatta e librettista tedesco.

 

 

László Moholy-Nagy, nel 1933, aveva cominciato a sperimentare e studiare, senza essere né ingegnere né scienziato, gli aeroplani. Aveva usato l’effetto metallico per i suoi quadri, e testava gli effetti ottici di plastiche, applicandone pigmenti con strumenti industriali come l’airbrush e la pistola spray.

 

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BALLETTO TRIADICO DI OSKAR SCHLEMMER

 

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BALLETTO TRIADICO

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OSKAR SCHLEMMER

 

 

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Bauhaus Bühne_Stage Set Design di Kurt Schmidt per Oskar Schlemmer Class] Eckner Atelier, tedesco, circa 1924

https://thecharnelhouse.org/

 

 

 

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Kurt Schmidt per Oskar Schlemmer

 

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Kurt Schmidt

 

 

AL TELEFONO
Era riuscito, per esempio, a dipingere un quadro (in realtà cinque quadri), via telefono. Il suo uso non convenzionale del fonografo come strumento, aveva creato nuovi suoni attraverso dirette iscrizioni sulla cera del disco e, nel suo scritto del 1924, Teatro, Circo, Varietà, aveva immaginato un «Teatro della totalità». Una sorta di esperienza multimediale in cui luci, design, suoni dal palcoscenico venivano posti tutti sullo stesso piano.

 

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IL  BALLETTO  TRIADICO DI OSKAR SCHLEMMER

 

 
Esisteva tra tutti la forte volontà di intraprendere il percorso di uno sguardo sinestetico, che comprendeva musica e colore, e poteva così usare il linguaggio della sinfonia per descrivere (e «dipingere») i propri lavori musicali.

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IL CENTENARIO D’ARTE DEL BAUHAUS–2019

 

 

Da notare che molti, come Klee e Kandinskij erano davvero musicisti entusiasti, mentre altri coltivavano amicizie importanti, come quelle sopraccitate con Schönberg e Stravinskij.
IL CLARINETTISTA
Le feste organizzate dal Bauhaus, e la loro musica suonata fino a tarda ora, consistevano principalmente in un repertorio di musica jazz, tra cui anche i pezzi del pianista afroamericano Sam Wooding che nel 1925 si esibiva all’Admiralspalast di Berlin. Gruppo di riferimento di quegli eventi la Bauhaus Band, formazione jazz (in particolare dopo il trasferimento della Scuola a Dessau nel 1925) in cui confluivano anche melodie popolari russe e ungheresi e in cui venivano utilizzati come fonte sonora anche oggetti di uso quotidiano. Il gruppo – fondato da Andor Weininger, pittore murale e studente di design a Weimar – era formato da studenti di architettura e design delle scuole di Weimar e Dessau. All’interno anche T. Lux Feininger, clarinettista del gruppo dal 1928 al 1929, che diventerà famoso soprattutto grazie alle foto che scatterà alla formazione.
Nell’ambito della Scuola la musica era di fatto anche rappresentabile otticamente. Con costumi costruiti su elaborate geometrie, che aiutavano a creare gesti e movimenti dei ballerini, si rendeva l’intera performance – accompagnata dalla musica – un importante ritratto del variegato mondo Bauhaus. Fondamentale l’apporto femminile derivante dal fatto che la Scuola, già nel suo primo anno di apertura, aveva registrato tra gli studenti più donne che uomini, cosa al tempo ancora molto inusuale (il Bauhaus fu una delle prime scuole di arte aperta alle donne).

 

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SOPRA:: SPOLETO CELEBRA I CENTO ANNI…

 

 

 

Per questo dall’inizio dei suoi corsi, era diventata un modello di dialogo e interazione tra le tante discipline. Non a caso molti dei più importanti compositori dell’epoca – tra loro anche Arthur Rubinstein e Karol Szymanowski dalla Polonia e Paul Hindemith e Stefan Wolpe dalla Germania – avevano visitato la Scuola per trovare nuove idee.

Oggi riusciamo ad ascoltare, grazie al cd Music Around the Bauhaus, del pianista Steffen Schleiermacher, parte di queste composizioni di Wolpe, Hauer, Vogel e altri.

Schlemmer, infatti, aveva integrato contributi musicali in progetti artistici, e aveva invitato molti compositori contemporanei alla scuola. Una delle occasioni più di successo fu proprio l’inaugurazione nel 1923 della settimana Bauhaus con la «Fest Neuer Musik», la celebrazione della nuova musica a cui parteciparono molti stimati compositori.

Tra questi, anche Stravinskij con la sua Storia di un soldato, composizione che aveva utilizzato dialogo, mimo e danza in un’unione con diversi idiomi musicali che andavano dal ragtime al tango. Per non parlare di come gli esperimenti con i fonografi di László Moholy-Nagy avevano prefigurato la musica concreta e i lavori di autori come John Cage.

Leggendo inoltre le biografie di compositori quali Wolpe o Hans Heinz Stuckenschmidt si capisce come la Scuola non sia stata affatto un breve episodio nelle loro vite.

Così come la musica che l’ha costantemente innervata.

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3 risposte a BEATRICE CASSINA, LA BANDA BAUHAUS –IL MANIFESTO DEL 16 NOVEMBRE 2019–pag.14 — ALIAS ++ IMMAGINI DEL BALLETTO TRIADICO DI OSKAR SCHLEMMER

  1. Donatella scrive:

    I costumi sono stupendi, come bellissima, originale, fonte di tantissime idee e di tanti lavori l’esperienza della Bauhaus.

  2. Chiara Salvini scrive:

    Certo che nel 1919 in Germania le premesse erano buone. Fra Espressionismo, Bahaus e Repubblica di Weimar si poteva sperare che ne venisse fuori qualcosa di meglio di quello che è avvenuto. Anche perchè di peggio sarebbe stato difficile.
    Consoliamoci. Oggi le premesse culturali e politiche sono tutt’altro che buone. Chissà ?

  3. mario bardelli scrive:

    Il brillante commento appena pubblicato è di mia intera responsabilità. Chiara non c’entra.
    Sono piuttosto imbranato con il computer.
    mario bardelli

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