DONATELLA D’IMPORZANO HA VISTO PER NOI : ” L’UFFICIALE E LA SPIA ” DI ROMAN POLANSKI –2019

 

 

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la nostra cara Donatella…

 

 

 

 

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IL REGISTA ROMAN POLANSKI AL FESTIVAL DI  VENEZIA– è nato a Parigi il 18 agosto 1933

 

 

 

 

 

Non c’entra niente. ma…
Ieri abbiamo visto il film ” L’ufficiale e la spia”, di Roman Polanski, che riprende e approfondisce il famoso caso Dreyfus. Inizia con la terribile “degradazione ” dell’ufficiale, accusato di essere una spia dei tedeschi. Alla fine dell’Ottocento in Francia, come in molta parte d’Europa, si sviluppa un forte sentimento antisemita, che fornisce l’esca per la rovina dell’ufficiale di origine ebrea, condannato all’ergastolo sull’isola del Diavolo, uno scoglio in mezzo all’oceano. A quella cerimonia di umiliazione è presente il maggiore Georges Picquart, che viene promosso a capo della stessa unità di controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Picquar è uno che ama l’esercito, ma ama egualmente la verità. Mano a mano scoprirà le falsità che sono state imbastite contro l’ufficiale di origine ebraica e subirà a sua volta una terribile persecuzione, per tenere nascosta la vera e propria falsificazione di documenti che dovevano rimanere segreti. Picquart arriverà ad essere imprigionato con false accuse, ma alla fine il suo coraggio e la sua fermezza faranno sì, con l’aiuto della stampa, che la verità venga fuori.

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SIAMO NEL 1898–

”  Il giorno dopo, sempre su «L’Aurore», appare la celebre «Petizione degli intellettuali», che reca tra i firmatari metà dei professori della Sorbona e numerosi artisti, come Gallè, l’artista del vetro, ManetJules RenardAndré GideAnatole France. Molti giovani brillanti della Parigi di fine secolo – tra i quali Marcel Proust e il fratello Robert, con gli amici Jacques BizetRobert des Flers – si impegnano a far firmare il manifesto, nel quale si dichiarano pubblicamente dalla parte di Zola e quindi di Dreyfus ” ( WIKIPEDIA )

 

 

EMILE ZOLA NEL 1875

 

 

Tra gli intellettuali che difendono Picquart c’è anche Zola, famoso per il “J’accuse” sull’affare Dreyfus. E’ una parte della storia sul famoso intrigo che non conoscevamo. Ne viene fuori una figura di eroe, potremmo dire “borghese”, che mette davanti a tutto l’onestà e la verità, proprio perché considera degno d’onore l’esercito che è la sua vita. La luce cupa, fredda di Parigi e degli uffici governativi rende bene l’oscurità, la miseria di quel mondo, fatto di omertà, di vigliaccheria e di ignoranza. Quando non si è immersi nel grigiore burocratico, si vede una Parigi che ricorda i quadri degli impressionisti, ma appena accennata, con molta misura. Insomma, un bel film, che fa meditare sulla crudeltà e sulla superficialità degli uomini, ma anche sulla semplice grandezza di qualche eroe ” qualunque” ( ma non troppo!).
Il film, prodotto in Francia nel 2019, ha avuto il Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Venezia. Sceneggiatore è lo stesso Polanski insieme a Robert Harris. L’attore che interpreta Picquart è Jean Dujardin.