FLAVIANO DE LUCA, La fantasia non vola più in alto. Chiude la Libreria del Viaggiatore– IL MANIFESTO DEL 28 NOVEMBRE 2019 –pag. 11

 

 

 

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IL MANIFESTO DEL 28 NOVEMBRE 2019 –pag. 11

https://ilmanifesto.it/la-fantasia-non-vola-piu-in-alto-chiude-la-libreria-del-viaggiatore/

 

 

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La fantasia non vola più in alto. Chiude la Libreria del Viaggiatore

 

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Il caso. Vagabondi e curiosi perdono la storica sede di via del Pellegrino a Roma. Domani dalle 19 fino a tarda notte una festa di arrivederci per amici e bibliofili

L’interno della Libreria del Viaggiatore
L’interno della Libreria del Viaggiatore

 

Il conto alla rovescia è già partito. Uno dei luoghi più amati a Roma, la storica Libreria del Viaggiatore – in via del Pellegrino 165, zona Campo dei Fiori – chiuderà il prossimo 31 dicembre. «Cari viaggiatori, non avremmo mai voluto darvi questa notizia ma, allo scoccare della mezzanotte tra le luci del Capodanno, dovremo lasciare questo luogo e non abbiamo un piano B… o almeno non uno in pianta stabile»… – recita il post su Facebook che annuncia il misfatto.

 

 

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I FUOCHI D’ARTIFICIO finali cominciano domani, venerdì 29 novembre, alle ore 19 con una festa (fino a tarda notte con drink e musica) per amici, conoscenti, semplici curiosi e bibliofili con l’invito a venire a prendersi un pezzetto – libri, cartine, manifesti d’epoca, guide e opuscoli vari – del tesoro di carta raccolto nel corso degli anni, lungo e colorato come un dragone cinese. «Non ce la facciamo più – dice Luigi Politano, uno dei due responsabili della libreria insieme con Eleonora Pellegrini -, la nostra è un’attività in completa perdita, nonostante l’affitto calmierato e i margini minimi di ricarico.

 

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Ma c’è un cambiamento culturale profondo in atto, non abbiamo i volumi di Elena Ferrante o Harry Potter e anche i nostri libri preferiti, atlanti fantastici o libri fotografici su zone inesplorate, si trovano facilmente persino nei grandi megastore.

 

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Abbiamo deciso di portare la nostra casa editrice Round Robin qui perché era l’unico modo per salvare questo posto, era una follia ma ci abbiamo creduto e ce l’abbiamo messa tutta. Ma adesso non riusciamo più ad andare avanti. Abbiamo tentato varie strade inutilmente. C’è un problema culturale e politico, perché nessuno intende salvare un bene prezioso come questo. In altre grandi città, come Parigi e Lisbona, sono stati approvati finanziamenti e incentivi fiscali per le librerie storiche».

IN TEMPI DI OMOLOGAZIONE culturale e consumismo sfrenato, è sempre piacevole passeggiare negli stretti labirintici corridoi di questa antica libreria di viaggio che si snoda su due piani con vari bracci (compresa una zona bambini, persino una sala dove anni fa si facevano le presentazioni delle novità) tutti tappezzati dal pavimento al soffitto di volumi recenti e antichi, in lingua originale o in italiano, a fumetti o illustrati.

 

 

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Scaffali dovunque con bandierine, mappamondi, poster, spesso trovati dal libraio Bruno Boschin, il fondatore di questo luogo, dai bouquiniste francesi o comprando intere biblioteche di appassionati. Boschin l’aveva aperta nel 1995, uno spazio di soli cinquanta metri quadrati al numero 78 di via del Pellegrino, passata poi nella nuova sistemazione, pochi metri più avanti, alla sua scomparsa nel 2014 con Eleonora e Luigi che hanno tenuta viva la sua eredità e la volontà di conservare una libreria indipendente e originale.

 

 

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«DAL PRIMO GENNAIO la più bella libreria di Roma, una tra le più importanti e raccontate realtà librarie indipendenti al mondo, la più antica tra le libreria di Viaggio… inizia un altro e diverso viaggio il cui punto d’arrivo rimane ancora un mistero. Anche per noi. Non c’è un luogo dove trasferirla – continuano – e, di fatto, ci stiamo rendendo conto che una libreria con questa storia, lontana da questa strada, diverrebbe inevitabilmente altro. Semmai altro ci fosse».

 

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Probabilmente quest’esperienza continuerà in altre forme, l’idea è quella di cominciare un’attività di libreria errante, legata alla casa editrice, in giro per l’Italia con l’intento anche di promuovere un dibattito su queste realtà culturali in difficoltà.

 

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«Ma la città di Roma si rende davvero conto dell’enorme patrimonio lasciato dall’esperienza di un libraio come Bruno Boschin e cosa significhi la Libreria del Viaggiatore per il patrimonio culturale comune di questa Città? Probabilmente no. Il nostro obiettivo – continua il lungo post su Facebook, pluricommentato – è dimostrare, solo a chi interessa, che esiste una comunità che non si arrende. Le librerie storiche e i presidi culturali in vicoli delle città sono tanti, ma non tantissimi. A chi interessa davvero tutelarli e promuoverli? Aiutateci a contarci, e speriamo di essere in tanti. E grazie di cuore a tutti».

 

 

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1 risposta a FLAVIANO DE LUCA, La fantasia non vola più in alto. Chiude la Libreria del Viaggiatore– IL MANIFESTO DEL 28 NOVEMBRE 2019 –pag. 11

  1. Donatella scrive:

    Le librerie, come le edicole, dovrebbero essere aiutate con soldi pubblici, perché rappresentano dei presìdi culturali utili a tutta la comunità. Sono anche dei punti d’incontro e di crescita. Ricordo a Sanremo quanto è stata utile la “Piccola Libreria ” di Maria Pia Pazielli per gli adolescenti di allora ( parlo degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso). La “cultura”, senza nessuna boria, veniva “offerta” gratuitamente a chi vi si affacciava per la prima volta, soprattutto a giovani a cui la scuola offriva solo un’erudizione abbastanza arida e convenzionale ( fatte alcune preziose eccezioni di professori illuminati e aperti alla realtà, davvero “eccezionali”, come Don Alberto Ablondi). Non so se sia una cosa realistica, ma le librerie dovrebbero essere dei beni tutelati per il benessere mentale dei cittadini.

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