10/12/2019 — ROBERTO RODODENDRO E DONATELLA D’IMPORZANO HANNO CREATO UNA NUOVA SCIENZA XXI /XXX — CHE HANNO CHIAMATO ” IL CAVALLO STRETTO “—SIETE TUTTI CHIAMATI A SCEGLIERE IL LORO LOGO —NATURALMENTE E’ STATA DONATELLA A SCRIVERNE L’INCIPIT E POST-IT !

 

 

 

 

 

andrea …” cavallari  ”

 

 

ISPIRATO AL  Movimento ” Der Blaue Reiter “( Il cavaliere azzurro”), FRANZ MARC—L’ETERNO INNAMORABILE

 

Marco Cavallo, Basaglia, Gorizia  e…TODAY IL MONDO! (” IL CAVALLO / BLU/ COME USCIRE DAL MANICOMIO ”

I cavalli di Mimmo Paladino

 

 

 

DONATELLA ::

 

La riproposizione dei cavalli stretti all’attenzione pubblica ci suggerisce di indagare un po’ più profondamente sull’origine di questa strana e assolutamente speciale razza di forma animale. Noi sosteniamo la natura animale di questi cavalli dalla vita stretta, ma, tra veterinari e studiosi di vario tipo, c’è chi sostiene abbiano addirittura un’origine minerale (fondamentalisti mineralogici, che affermano, seguendo la Bibbia, che ogni creatura sia stata fatta con la creta) e chi invece ( l’ala moderata dei fondamentalisti) afferma con prove anche importanti che i cavalli stretti siano stati modellati dalla fatica e dallo sforzo da loro sostenuto per uscire dai cunicoli dove erano stati procreati. Non vogliamo intrometterci in questo dibattito che si è prolungato inutilmente per decenni, ma ci impegniamo per esporre con chiarezza le opinioni di tutti, studiosi e non. Siamo andati ad intervistare per primi i cavalli stessi, che riteniamo doverosamente i più interessati alla querelle. Abbiamo però trovato degli individui scarsamente curiosi della propria provenienza genetica. L’unica loro preoccupazione, almeno apparentemente, è di mantenersi in forma, a cui sono attaccatissimi. Molti lavorano nei circhi e hanno a disposizione spin doctors che hanno lavorato per mantenere in forma Madonna. Parlano solo inglese ed è difficile intervistarli, perché si guardano continuamente negli enormi specchi che hanno a disposizione per controllare il giro vita. L’inglese equestre è particolarmente difficile da comprendere, anche perché questi equini fumano in continuazione, sbuffano, scatarrano ( l’interlocutore deve piazzarsi in un posto sicuro), bevono boccali di birra scura belga come fosse acqua. Il primo impatto è respingente, ma noi non ci arrendiamo . Anche per questo mistero genetico è venuto il momento della verità e noi non ve la nasconderemo. Mandateci ” alto un nitrito” in segno di incoraggiamento, cari lettori, ne abbiamo davvero bisogno. 

 

 

 

ROBERTO : 

 

Cara Donatella, ti sei ricordata , quasi con amore malgrado il di lei autore, della cavallina storna che portava colui che non ritorna. Si mormora tra l’altro che lo portò più volte e più volte, perché sarà pur vero che colui non tornava ma la cavallina si ripeteva sempre ad ogni sessione (scolastica) con una certa noia degli studenti. Di quegli studenti che più che ascoltare la cavallina storna preferivano “correre la cavallina”. Altra specie di animale normalmente bipede e di sesso normalmente femminile. Secondo alcuni delicato e piacevole. Secondo altri, sopratutto dopo una lunga frequentazione, intollerabile scassa coglioni. (Termine non propriamente inusuale ma non corretto: si dice che lo usassero i persiani quando incontravano Alessandro, che malgrado la bassa statura fu chiamato il grande. Misteri delle metamorfosi. Comunque a volte si corre (si, sempre la cavallina) altre volte, il più delle volte per i più sfigati, la si rincorre. ma lei corre sempre più veloce. Mi rendo conto che i voli son pindarici ( ma Pindaro ormai permette) la famosa cavallina a volte prende sembianze di “gatta morta”, ma non lasciatevi trarre in inganno dall’appellativo perché morta non è: è una famosa fingitrice:  fa l’occhio languido, lo sguardo tra il tenero e lo sfuggente, non dice quasi mai si e più spesso “no, non vorrei”. Ama sedurre giovani stalloni impenitenti ( altra razza cavallina ma senza criniera) che vorrebbero domarla dimenticando che la gatta è un animale libero e indipendente.

 

ROBERTO ::

 

cara Donatella,  mi spiace per la fatica che hai fatto ma hai preso un abbaglio. I cavalli dei circhi non sono “cavalli stretti”.  Sono cavalli co – stretti. Un errore perdonabile causato dall’ansia della ricerca.Abbiamo affrontato le cavallette, stabilendo che si tratta di una razza equina piuttosto vanitosa, abituata da secoli a portare busti con le stecche per affinare il vitino. Ora dovresti cercare i “cavalletti” razza dura e testarda, pare abbiano la testa di legno. paiono piuttosto tozzi. Ultimamente (forse per il clima rigido di certi luoghi) pare si siano ricoperti di pelli un po’ imbottite. Hanno comunque una strana abitudine: sono talmente pigri che piuttosto di saltare si fanno saltare. Prova a intervistarli se ci riesci. non amano parlare e neppure nitrire.

 

 

 

DONATELLA ::

Dietro suggerimento di Rob, abbiamo cercato un contatto con i cavalletti. Malgrado il nome che portano, diminutivo quasi affettuoso, abbiamo dovuto constatare che il preventivo avvertimento datoci dal nostro amico aveva dei seri fondamenti. Sono esseri duri, se provocati reagiscono con violenza e possono mettere al tappeto chiunque tenti approcci anche solo amichevoli con loro. Si nascondono in edifici polverosi che chiamano palestre, fatte apposta per scoraggiare qualsiasi volontà di interazione con gli sventurati umani catturati dalla loro insolente sfida. Si divertono a prendere in giro e a ferire, talvolta seriamente, chi cerchi sciaguratamente di saltare loro addosso. Insomma, meglio stare alla larga da questi esseri inutili e pericolosi. Tra l’altro, anche se sollecitati, non nitriscono neppure. Persone informate ci hanno riferito che di notte fanno dei raduni tra di loro, con un grande fracasso, come di tonfi e botte e al mattino il pavimento delle palestre è coperto di lattine di birra irlandese. Per consolarci di questo nostro insuccesso ci siamo rivolti ai cavalloni di mare. Questi per fortuna sono accoglienti ed amano giocare. Purtroppo sono mentalmente instabili, un momento ci sono, ti abbracciano e un momento dopo sono già spariti: ti soffocano di benvenuti e poi ti lasciano. Insomma, anche qui poca ciccia per il malcapitato ricercatore. Per riposarci un po’ da questa poderosa e rivoluzionaria ricerca, siamo andati a trovare la cavallina storna, una nostra cara e antica conoscenza. Con lei è come tornare a casa. Si è trasferita dall’Italia in Portogallo, perché non ce la faceva più con la pensione. Adesso può mangiare buon fieno tutti i giorni, qualche zuccherino e alla domenica il B and B dove alloggia le passa anche due carote. Fa una vita serena, lontana da quell’impiastro di poeta che si divertiva a torturare i giovinetti con le sue dolciastre rime. Se le dessero i vantaggi che danno ai cosiddetti pentiti, sarebbe disponibile anche a rivelare dei nomi. Per ora non ha nessuna intenzione di tornare. Può passeggiare su una lunga spiaggia sabbiosa e farsi accarezzare ogni tanto dai cavalloni che la amano spudoratamente.

 
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