ansa.it — 10 dicembre 2019–20,11
foto il Messaggero
idem
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Corteo di 600 sindaci a Milano, Segre: lasciamo l’0dio agli anonimi della tastiera
In Galleria Vittorio Emanuele II si canta Bella Ciao
“C’è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all’aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre a Milano, al termine della marcia dei sindaci ‘L’odio non ha futuro’. “Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria”. “Stasera non c’è indifferenza, ma c’è un’atmosfera di festa, cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in un catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere”. Il corteo dei 600 sindaci ha attraversato la Galleria Vittorio Emanuele II cantando le note di Bella Ciao. Al passaggio del corteo le persone schierate ai lati della Galleria applaudono la Segre, affiancata dai sindaci di Milano e Pesaro, Giuseppe Sala e Matteo Ricci, urlando il suo nome in segno di sostegno.
ansa.it — 10 dicembre 2019 – 19,50
Segre: Sala, pronti a tornare in piazza
Sindaco, marcia è un no all’odio e all’antisemitismo
ANSA) – MILANO, 10 DIC – “Mandiamo un messaggio ai fomentatori di odio: avete visto stasera la mobilitazione di sindaci e cittadini e siamo pronti a tornare in piazza se questo clima di odio non cambierà”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dal palco della manifestazione ‘L’odio non fa futuro‘ in sostegno alla senatrice a vita Liliana Segre. Secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, esiste un rischio razzismo in Italia. “E come no – ha risposto a chi glielo ha chiesto – Siamo qua anche per questo, certo che c’è. Io voglio continuare a credere nella bontà degli italiani. Però è chiaro che viviamo in un’epoca in cui è facile far montare le tensioni e gli odii e per cui noi sindaci più di altri ce ne accorgiamo, ed è prima di tutto nostro dovere essere qua”. “Il nostro è un no all’odio e all’antisemitismo. Seicento sindaci non si muovono per niente, si muovono perché credono in qualcosa”, ha concluso parlando della marcia.
E’ stata una grande festa, ma anche una grande promessa.