Attilio Bertolucci (San Prospero Parmense, 18 novembre 1911 – Roma, 14 giugno 2000) è stato un poeta italiano, padre dei registi Bernardo Bertolucci e Giuseppe Bertolucci.
La poesia di Bertolucci è a suo modo semplice e complessa. La sua vocazione alla descrizione e al racconto lo ha naturalmente condotto ad evitare l’intensa liricità della poesia pura ed ermetica per rivolgersi piuttosto ad una lingua poetica intelligibile e alla narrativa in versi. La produzione, che comincia nel 1929, comprende raccolte poetiche, un romanzo familiare in versi, prose, traduzioni di autori inglesi e francesi come William Wordsworth e Charles Baudelaire.[1] Un intellettuale disponibile, che è stato poeta, traduttore, critico, sceneggiatore, documentarista, ma la cui figura centrale e decisiva resta quella di poeta, come la critica contemporanea gli ha definitivamente riconosciuto.
«I giovani saltimbanchi
e la sognante luna,
quando suona il tamburo,
nella sera …»
(Attilio Bertolucci, Sera, da Fuochi in novembre, 1934)
ci arriva da Nemo!
“…. / A Casarola le more / non maturano mai, / tu ne cogli qualcuna / che il sole di settembre / ha scurito di più per ingannarti, / la tieni in bocca senza masticarla. / Cammini avanti, la tua ombra sola / s’allunga per i prati, il pomeriggio / è così dolce, la mora così acerba, / tutto l’ oro del giorno è sopra l’ erba. …”””
( da ‘In casa e fuori’ In un tempo incerto – Dalle Opere di Attilio Bertolucci Mondadori editore ‘I meridiani’ Ottobre 1997 ).
IL VENTO
Come un lupo è il vento
che cala dai monti al piano,
corica nei campi il grano
ovunque passa è sgomento.
Fischia nei mattini chiari
illuminando case e orizzonti,
sconvolge l’acqua nelle fonti
caccia gli uomini ai ripari.
Poi, stanco s’addormenta e uno stupore
prende le cose, come dopo l’amore.
(dalla raccolta “Sirio” -1929 )
ATTILIO BERTOLUCCI
quando i sogni
di me fanciullo cominciavano
a empirsi di brezza e di voci
(qualcuno aveva aperto una finestra
e se n’era andato lieve)
il treno che passava a quell’ora non lontano,
con la sua criniera di fumo e i fischi,
mi dava un dolce e muto terrore.
Io gli giacevo sotto senza pensieri
con il fragore nelle orecchie,
finchè era passato tutto
e la mamma correva verso di me dall’orizzonte,
sudata e fresca in una vestaglia rosa.
Ero sveglio e un’ape volava per l’aria radiosa.
Avrei voluto chiamare e stavo zitto.
ATTILIO BERTOLUCCI
« Arrivavamo alla nostra casa verso sera e davanti agli occhi mi si apriva la visione di un paese favoloso, staccato non solo dalla pianura ma dal mondo. »
(Attilio Bertolucci, dall’intervista di V. Varesi, Gazzetta di Parma, 9 agosto 1989)
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si trova in Emilia Romagna, la provincia è Parma.
Che belli questi versi e anche dolcemente comprensibili!