per il 27 gennaio :: Chaim – Se il cielo fosse bianco di carta. La canzone ricalca il testo della lettera di addio del giovanissimo Chaim, prigioniero nel campo di Pustkòv. L’ espressione “Se il fosse bianco di carta” deriva dal Talmud. L’interpretazione e la musica è di Ivan Della Mea ++ informazioni e video — rifatto oggi, 12 gennaio

 

 

UN COMMENTO DI DONATELLA :

 

E’ difficile identificarsi con questo enorme, sconvolgente dolore, soprattutto se cerchiamo di immaginarci quello che le vittime devono avere provato. La nostra mente, il nostro cuore, tutto il nostro essere si ribella ad entrare nei labirinti di quell’orrore, che pure sappiamo esserci stato e che potrebbe tornare ( chissà quante volte è successo nella storia dell’umanità e in quanti luoghi sta succedendo ancora oggi). Il combattimento tra coscienza dell’ orrore e dimenticanza o indifferenza è sempre in agguato, anche se una specie di comandamento morale ( e forse di salvezza dell’umanità), ci dice che bisogna fissare con occhi lucidi e approfondire la realtà, presente e passata. E’ vero che la storia forse non ha mai insegnato niente e che gli errori e gli orrori si ripetono, ma a livello personale abbiamo il dovere e anche una sana curiosità di conoscere quello che è stato. Forse la curiosità verso ciò che è stato e ciò che è potrà salvarci ?

27 gennaio 2020

 

 

 

 

 

 

Risultati immagini per campo di concentramento di Pustkow-Galizia

CHAIM ERA UN RAGAZZO DI 14 ANNI, UNO DI QUESTI…

 

 

 

 

 

Risultati immagini per Pustkow-Galizia

Pustkow

 

 

 

 

Campo di concentramento di Majdanek - Wikipedia

 

 

 

 

Mappa Polonia

 

 

Il campo di Pustkow si trova nel distretto di Debice, 10 chilometri a est della città di Debica e 37 chilometri a ovest della capitale provinciale di Rzeszow o Reishe, regione di Cracovia, Galizia, Polonia

 

 

IL CAMPO SI TROVA NELLA REGIONE DI CRACOVIA A SUD

 

per vedere la canzone di Ivan della Mea, musicata su parole della Lettera, fai clic su

” Guarda su Youtube “

 

 

Se il cielo fosse bianco di carta

e tutti i mari neri d’inchiostro

non saprei dire a voi, miei cari,

quanta tristezza ho in fondo al cuore,

qual è il pianto, qual è il dolore

intorno a me.

Si sveglia l’alba nel livore

di noi sparsi per la foresta,

a tagliar legna seminudi,

coi piedi torti e sanguinanti;

ci hanno preso scarpe e mantelli,

dormiamo in terra.

Quasi ogni notte, come un rito,

ci danno la sveglia a bastonate;

Franz ride e lancia una carota

e noi, come larve affamate,

ci si contende unghie e denti

l’ultima foglia.

Due ragazzi sono fuggiti:

ci han raccolti in un quadrato

,uno su cinque han fucilato,

ma anche se io non ero un quinto

non ha domani questo campo…ed io non vivo,

Questo è l’addio

a tutti voi, genitori cari,

fratelli e amici,

vi saluto e piango.

Chaim

 

 

Pubblichiamo due edizioni della stessa canzone cantata da Ivan della Mea

 

 

 

 

 

TESTO DELLA LETTERA DI CHAIM TRADOTTO DA VIRGINIA NIRI

 

Miei cari genitori, 

se il cielo fosse bianco di carta

e tutti i mari del mondo inchiostro,

non potrei descrivervi le mie sofferenze

e tutto ciò che vedo intorno a me. 

Il campo si trova in una radura. 

Sin dal mattino ci cacciano al lavoro nella foresta. 

I miei piedi sanguinano perché ci hanno portato via

le scarpe… tutto il giorno lavoriamo quasi senza

mangiare e la notte dormiamo sulla terra

(ci hanno portato via anche i nostri mantelli). 

Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci

con bastoni di legno e il mio corpo è pieno di lividi

come un pezzo di legno bruciacchiato. 

Alle volte ci gettano qualche carota cruda,

una barbabietola ed è una vergogna:

ci si batte per averne un pezzetto e

persino qualche foglia. 

L’altro giorno due ragazzi sono scappati,

allora ci hanno messo in fila

e ogni quinto della fila veniva fucilato…

io non ero il quinto, ma so che non uscirò vivo di qui. 

Dico addio a tutti, cara mamma, caro papà, mie sorelle

e miei fratelli, e piango…

da :

CANZONI CONTRO LA GUERRA

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=554#agg1855

 

 

Lettera scritta in yiddish da un ragazzo di 14 anni nel campo di concentramento di Pustkow-Galizia, uscita dal lager grazie all’aiuto di un contadino. Chaim non è più tornato, fu ucciso nel 1944. Aveva lanciato la sua lettera al di sopra della barriera del campo, fortunatamente fu raccolta e conservata fino alla liberazione.

 

 

 now170.jpg

Il memoriale in yiddish recita: “Ai 7.500 ebrei che furono uccisi dai tedeschi a Pustków tra il 1940 e il 1944. Possa la loro memoria essere benedetta”.

Il monumento fu eretto dopo la guerra.

 

 

 

now169.jpg

Il governo polacco ha eretto un monumento agli assassinati a Pustków

 

 

La liberazione del campo da parte dei russi nell’agosto del 1944. I tedeschi oppongono una rigida resistenza ai sovietici che persero circa 1.000 soldati ma presero Pustków. Il campo fu ufficialmente liberato nell’agosto del 1944.

 

 

QUASI TUTTE LE NOTIZIE E I VIDEO SONO PRESI DA :

 

CANZONI CONTRO LA GUERRA::

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=554#agg1855

 

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  1. Donatella scrive:

    E’ difficile identificarsi con questo enorme, sconvolgente dolore, soprattutto se cerchiamo di immaginarci quello che le vittime devono avere provato. La nostra mente, il nostro cuore, tutto il nostro essere si ribella ad entrare nei labirinti di quell’orrore, che pure sappiamo esserci stato e che potrebbe tornare ( chissà quante volte è successo nella storia dell’umanità e in quanti luoghi sta succedendo ancora oggi). Il combattimento tra coscienza dell’ orrore e dimenticanza o indifferenza è sempre in agguato, anche se una specie di comandamento morale ( e forse di salvezza dell’umanità), ci dice che bisogna fissare con occhi lucidi e approfondire la realtà, presente e passata. E’ vero che la storia forse non ha mai insegnato niente e che gli errori e gli orrori si ripetono, ma a livello personale abbiamo il dovere e anche una sana curiosità di conoscere quello che è stato. Forse la curiosità verso ciò che è stato e ciò che è potrà salvarci ?

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