Nicola Arigliano:: Maramao perchè sei morto — HD +++ la storia e i misfatti della canzone citata da un sonetto del Belli del 1833

 

 

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Nicola Arigliano (Squinzano, 6 dicembre 1923 – Calimera, 30 marzo 2010). Uno dei più grandi crooner ( cantante…/ confidenziale )  italiani di tutti i tempi… Famoso interprete Swing, Jazz, di musica popolare italiana e napoletana

 

 

 

Maramao perché sei morto? è un brano musicale composto nel 1939 da Mario Consiglio e da Mario Panzeri e che riprende un antico canto popolare abruzzese dell’alta valle del Vomano raccolto e pubblicato (senza musica) da Estella Canziani nel libro “Attraverso gli Appennini e le terre degli Abruzzi”. Il brano fu pubblicato da Edizioni Melodi.

 

La prima versione fu ad opera di Maria Jottini con il Trio Lescano.

Si tratta di un brano che è stato spesso associato alla censura, in quanto ironizza, sin dalle sue antiche origini, sulla morte dei potenti.

Le origini del ritornello del brano sono alquanto antiche.

Un ritornello molto simile a quello di Maramao perché sei morto è infatti citato in Er canto provìbbito di Giuseppe Gioacchino Belli, Roma, 11 febbraio 1833.

Un sonetto datato 1833 ma che si riferisce ad alcuni anni prima, precisamente al dicembre 1830, mese in cui morì – dopo breve pontificato – il papa Pio VIII, al secolo Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni.

 

 

Sta in priggione, ggnorzí, ppovero storto!

Io da l’abbíle sce faría la bbava.

Sta in priggione: e pperché? pperché ccantava

jer notte: Maramào, perché ssei morto.

 

Ebbè? ssi è mmorto er Papa? e cche cc’entrava

de dì cche ccojjonassi er zu’ straporto?

E cché! ttieneva l’inzalata all’orto

er Zanto-Padre? e cché! fforze maggnava?

 

Teste senza merollo: idee brislacche.

Duncue puro a ccantà cce vò er conzenzo

de sti ssciabbolonacci a ttricchettracche!

 

Io me sce sento crèpa da la rabbia.

«Ma», ddisce, «è bben trattato»:

eh, bber compenzo d’avé la canipuccia

e dde stà in gabbia.

 

 

Traduzione italiana da Il mondo del Belli.

IL CANTO PROIBITO

Sta in prigione, sissignore, povero storpio!

Io dalla bile farei la bava.

Sta in prigione e perché? Perché cantava

ieri notte “Maramao perché sei morto”.

E con questo? Se è morto il Papa? E che c’entrava

dire che schernisce il suo funerale?E che? Forse aveva l’insalata nell’orto

il Santo Padre? E che, forse mangiava?

Teste senza midollo, idee bislacche!

Dunque, anche per cantare ci vuole

il permesso di questi sciabolonacci

da marionette! Io mi sento morire dalla rabbia.

Ma, dice, è ben trattato. Eh, bel compenso avere la canapuccia

e stare in gabbia.

 

inviata da Bernart Bartleby – 15/7/2014 – 09:59

 

 

Nella notte del 10 febbraio 1831, fu arrestato un disabile che per le vie di Roma cantava “Maramao perché sei morto? Pan e vin non ti mancava…”, in quanto si pensò che ironizzasse sulla recente scomparsa del Papa.

Il brano fu colpito dalla censura da parte del regime fascista, in quanto si ritenne (e probabilmente era così[2]) che ironizzasse sulla morte del presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni Costanzo Ciano, padre di Galeazzo Ciano, nonché consuocero di Benito Mussolini

La censura fece seguito alla scritta “Maramao perché sei morto” comparsa a Livorno sul monumento dedicato alla memoria di Ciano.

Mario Panzeri si difese, affermando che il brano non aveva alcun riferimento ironico alla morte di Ciano, in quanto era stato scritto precedentemente al fatto.

 

da :: wikipedia

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