19 FEBBRAIO 2020 ANSA.IT RAVENNA ++RAVENNA NOTIZIE :: PROFANATO SACRARIO DEI CADUTI DELLA BRIGATA CREMONA DI CAMERLONA : INDIGNAZIONE DEL SINDACO E DELLA CONSULTA ANTIFASCISTA DI RAVENNA ++ LINK SOTTO ++ LINK NOTIZIE SUL ” GRUPPO DI COMBATTIMENTO CREMONA “

 

 

ANSA.IT — EMILIA ROMAGNA — 19 FEBBRAIO 2020–17,09

https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2020/02/19/ravenna-svastica-sul-monumento-partigiano-_f6b94c28-4449-4820-8b94-fb5946497483.html

 

 

 

 

Ravenna, svastica su monumento partigiano

Sindaco: ‘Un gesto di gravità assoluta e inqualificabile violenza’

 

Il Sacrario dei Caduti della Brigata Cremona di Camerlona

 

 

Una grossa svastica è stata dipinta con vernice nera sul monumento che rappresenta il biglietto da visita al Sacrario ai caduti della Brigata Cremona di Camerlona, alle porte di Ravenna. Lo sfregio, di cui dà conto oggi l’edizione ravennate del Resto del Carlino, è stato segnalato su Facebook anche dal sindaco Michele De Pascale che parla di “gesto di gravità assoluta e di inqualificabile violenza”.

“Purtroppo – prosegue De Pascale – l’ennesimo insopportabile episodio, tra i tanti avvenuti in questi ultimi giorni in Italia, di atti vandalici che inneggiano al fascismo, al nazismo e all’antisemitismo. Voglio dirlo con forza, Ravenna, città Medaglia d’oro al valor militare, non tollera tali ignobili azioni e reagiremo con la decisione necessaria”. Il Comune ha fatto intervenire una ditta specializzata per la pulizia.

Il sacrario accoglie le spoglie di numerosi caduti appartenenti al gruppo combattente della Brigata Cremona impegnati durante la Seconda guerra mondiale per liberare l’Italia dal nazifascismo

 

 

DA QUI FINO IN FONDO DA ::

Profonato Sacrario dei Caduti della Brigata Cremona. Consulta Antifascista: “Atto che offende le Forze Armate e tutta Ravenna”

 

Sacrario ai Caduti della Brigata Cremona di Camerlona

 

“Indignazione, sdegno e riprovazione sono i sentimenti che ci colgono alla notizia dell’ennesima deturpazione vandalica di matrice apologetica perpetrata da ignoti” lo afferma il vicepresidente della Consulta Antifascista di Ravenna, Riccardo Rosetti, dopo la notizia diffusa ieri, 18 febbraio, riguardo una grande svastica apparsa in una delle lapidi erette nel Sacrario ai Caduti della Brigata Cremona di Camerlona alle porte di Ravenna.

“Forse semplici ragazzetti galvanizzati da un certo clima generato da forze politiche revansciste in campagna elettorale e forse generato da un passato personale fatto di sofferenza e disagio. Sofferenza e disagio che generano rabbia da sfogare sposando simboli e contenuti di forza e violenza rabbiosa attraverso i quali riscattarsi con violenza e sopraffazione sul prossimo. Comunque e sempre un pessimo modello da seguire per un adolescente e, peggio ancora, da testimoniare per un adulto. Un modello – prosegue Rosetti – in antitesi con ciò che hanno testimoniato i cremonini in Ravenna anche dopo la guerra: il superamento dell’odio e della sopraffazione violenta con la democrazia! Quella svastiche, così come le croci celtiche, sono simboli che rappresentano il male in una forma che mai l’uomo era riuscito a produrre con tale scientificità, diffusione e crudeltà cinica: Il ‘male assoluto’ come fu definito, ma che oggi potrebbe riaffacciarsi se non si mettono freni.”

 

“La simbologia di un qualsiasi monumento ai caduti in guerra – dichiara il vicepresidente – (e questo in particolare), ai martirizzati, ai torturati, alle vittime di eccidi, rinvia ad un sistema di valori legati alla Pace e non alle violenze che li hanno generati; un sistema di valori attraverso i quali si costruisce una democrazia all’interno della quale ogni singola persona può ricevere dignità ed avere le stesse possibilità di un’altra di stare bene ed essere felice; rinvia ad un sistema democratico che concede a tutte le persone di poter avere le competenze per poter vivere secondo le proprie aspirazioni; rinvia ad un sistema di convivenza fondato sul reciproco rispetto senza distinzione alcuna di sesso, religione, razza ed e idee politiche, rinvia al nostro paese, alla nostra Costituzione che si fa carico dei suoi cittadini come persone per riuscire a dare loro ciò che da soli non potrebbero avere, come la cura dalle malattie, l’assistenza al disagio sociale o la rieducazione carceraria per poter risorgere come uomini nuovi dalle prigioni dopo aver commesso anche gravissimi crimini, come l’omicidio diretto o indiretto (attraverso lo spaccio di droghe), ecc… rinvia alla nostra Patria!”

“Qualsiasi monumento ai caduti in guerra nell’immediato – continuano dalla Consulta antifascista – ci comunica le sofferenze che la guerra crea: uomo che uccide altro uomo; famiglie che piangono morti e sofferenze psico-fisiche subite; la bruttura dell’uomo quando guerreggia, che diviene la peggior bestia assassina, ed è legalizzata tale bestialità; la violenza che ogni singolo soldato ha dovuto fare a se stesso per riuscire ad uccidere per primo per non finire ammazzato e, da ciò, la sofferenza dei sopravvissuti che piangono i compagni che non ci sono più e le sofferenze dei loro famigliari ed amici, poiché da vivi ci si domanda: “perché non anche me”! Ci si tiene un senso di colpa, un forte nodo alla gola, per il fatto di essere ancora vivi ( si ringrazia di essere vivi ma ci si sente colpevoli di essere vivi verso il deceduto e i suoi familiari). Pensiamo che il senso più profondo di un qualsiasi cippo che ricordi caduti, martirizzati, vittime di eccidi, perseguitati, sterminati, foibizzati di tutti i tempi e di tutte le parti in conflitto, di tutti i regimi autoritari ci debba ricordare un solo monito: ‘mai più questo schifo!’, ‘mai più odio!’”

 

 

Latina Città Aperta

Io, un combattente della Divisione Cremona, per la Liberazione dal nazi-fascismo

 

 

Molti riposano nel sacrario di Camerlona (Ravenna).

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