IL RESTO DEL CARLINO.IT / BOLOGNA –21 MAGGIO 2020 ::: Strage di Bologna, la moglie di Belini. “E’ lui in quel video” La conferma dalla ex moglie. Per l’uomo è stato appena chiesto il rinvio a giudizio come esecutore ++ LINK DI UN ARTICOLO SULL’ARGOMENTO

 

 

IL RESTO DEL CARLINO.IT / BOLOGNA –21 MAGGIO 2020

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Strage di Bologna, la moglie di Belini. “E’ lui in quel video”

La conferma dalla ex moglie. Per l’uomo è stato appena chiesto il rinvio a giudizio come esecutore

Articolo :::  Strage, chiesto il giudizio per Bellini e gli altri tre

 

 

Una donna piange mentre viene soccorsa dopo la strage di Bologna del 2 agosto 198

Una donna piange mentre viene soccorsa dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980

 

 

Bologna, 21 maggio 2020 – Che l’uomo misterioso con i baffi nel filmato amatoriale girato a Bologna il 2 agosto 1980, poco prima della strage alla stazione sia proprio Paolo Bellini – di cui è stato appena chiesto il rinvio a giudizio come esecutore – lo ha confermato agli investigatori la ex moglie, Maurizia Bonini.

 

“Purtroppo è lui”. E’ la conferma, in un verbale visionato dall’Ansa, dell’ex moglie di Bellini, che lo ha riconosciuto nell’uomo riccio coi baffi, ripreso nel video girato sul primo binario della stazione. Bellini, ex Avanguardia Nazionale, è accusato di concorso in strage e per lui la procura generale ha da poco chiesto il rinvio a giudizio, dopo aver ottenuto la revoca del proscioglimento del 1992 per l’ex primula nera di Avanguardia Nazionale: secondo le accuse avrebbe avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato.

 

“Ho visto in questo momento il video – aggiunge la donna – e posso dire che la persona ritratta nel fermo immagine immediatamente dopo la colonna è il mio ex marito. Se si trovava a Bologna devo dire che ci ha usati come alibi. Intendo me, e i miei familiari che sono stati interrogati”, ha dichiarao la Bonini sentita dai magistrati della Procura generale di Bologna. L’alibi di Bellini, che già all’epoca “destò sospetti di falsità” secondo la Procura generale, è di essere partito quel giorno da Rimini di prima mattina per il Passo del Tonale con la famiglia. “Per quello che mi hanno riferito mia madre tornò a Torre Pedrera (frazione di Rimini, ndr) in ritardo rispetto all’ora di pranzo”, dice la donna, riferendosi probabilmente al fatto che la madre l’aveva accompagnata all’appuntamento col marito.

 

Sempre l’ex moglie spiega di aver saputo che il marito era a Bologna dalle indagini svolte all’epoca. E poi racconta: “Ho saputo della strage in macchina, quando Paolo ha acceso la radio mentre ci stavamo recando al Tonale. Lui ha acceso la radio per sentire un po’ di musica; questa fu l’intenzione che dichiarò quando accese l’apparecchio”.

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