ROBERTO OLIVERI DEL CASTILLO: FRAMMENTI DI STORIE SEMPLICI, CITTA’ DEL SOLE EDIZIONI, 2014 ++ RECENSIONE…REDAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO DEL 19 MAGGIO 2020 :: ” … Da da 10 anni la Procura di Trani sotto i riflettori “.

 

 

 

Frammenti di storie semplici - Roberto Oliveri Del Castillo - copertina

 

Frammenti di storie semplici

 Roberto Oliveri Del Castillo

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Editore: Città del Sole Edizioni
Collana: La vita narrata
Anno edizione: 2014
In commercio dal: 28 ottobre 2014
Pagine: 312 p., Brossura
15 EURO, PREZZO PIENO

Esercitare la professione di giudice non è di certo cosa semplice: c’è chi, come il nostro protagonista, lo fa nel pieno rispetto dei principi costituzionali e chi, come molti dei personaggi che incontriamo nel romanzo (specchio di una realtà desolante), sceglie invece la via della corruzione. Con uno sguardo critico e attento al contesto sociale e politico, Roberto Oliveri del Castillo accompagna il lettore all’interno dell’universo giudiziario, messo a nudo nella sua complessa galleria di vizi e virtù. “Questi frammenti di storie semplici parlano di giustizia e, a volte, di ingiustizia; di verità negata e violata da chi dovrebbe farla emergere. Sono storie che ci devono far ricordare che è sempre necessario parlare di giustizia, mentre l’ingiustizia si nutre di silenzio.”

 

 

RECENSIONE :

 

del  prof. Angelo Viglianisi Ferraro, docente di Diritto ed Economia dell’Università di Reggio Calabria.

 

 

“Pensare alla camera interiore degli altri è un lusso che non mi posso permettere. Giudicare l’etica degli altri… e chi sono poi per farlo? Meglio pensare solo alla mia di camera interiore”. È così che il protagonista del libro “Frammenti di storie semplici” ci introduce nella sua profonda riflessione sulla giustizia, sulla politica e sulla società italiana. Roberto Oliveri del Castillo, magistrato che opera a Bari dal 1991 e scrittore neofita, racconta del viaggio interiore di un giudice senza nome, il quale sceglie di svolgere il proprio mestiere onestamente, nonostante la corruzione che lo circonda, nonostante una società fatta di “gente che sembra di carne, ma poi ti accorgi che in realtà è fatta di fango, acqua e terra, a volte anche peggio”

 

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https://www.zoomsud.it/index.php/cultura/77473-recensione-frammenti-di-storie-semplici-di-oliveri-del-castillo-barreca

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 19 MAGGIO 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/19/dalle-indagini-sulle-agenzie-di-rating-allarresto-di-savasta-nardi-e-capristo-da-10-anni-la-procura-di-trani-sotto-i-riflettori/5806775/

 

 

Carlo Maria Capristo, arrestato il procuratore capo di Taranto. Le accuse: tentata induzione, truffa e falso. ‘Pressioni per indirizzare indagini dei pm di Trani’: altre 4 persone ai domiciliari

NELLA FOTO, IL PROCURATORE CAPO DI TARANTO CARLO MARIA CAPRISTO, PRECENTEMENTE ALLA PROCURA DI TRANI

 

 

 

 

Dalle indagini sulle agenzie di rating all’arresto di Savasta, Nardi e Capristo: da 10 anni la Procura di Trani sotto i riflettori

Dalle indagini sulle agenzie di rating all’arresto di Savasta, Nardi e Capristo: da 10 anni la Procura di Trani sotto i riflettori

Inchieste dall’enorme clamore mediatico, magistrati in carcere, procuratori capo coinvolti: la piccola procura pugliese dal 2010 è stata al centro di tantissimi fatti di cronaca giudiziaria, alcuni dei quali raccontati dall’ex gip Roberto Olivieri del Castillo nel libro ‘Frammenti di storie semplici’, a metà tra romanzo e fatti reali

di F. Q. | 19 MAGGIO 2020

 

Piccola procura, grandi inchieste e altrettanti scandali. Sono 10 anni che la Procura della Repubblica di Trani è sotto i riflettori nazionali. Oggi l’ultimo capitolo, con l’arresto dell’ex numero uno di palazzo Torres e attuale procuratore capo a Taranto Carlo Maria Capristo, accusato dai colleghi di Potenza di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, falso e truffa. Di abuso d’ufficio e favoreggiamento personale è invece accusato Antonino Di Maio, che a Trani ha preso il posto proprio di Capristo.

Ma prima di questa svolta sono state tante inchieste clamorose degli uffici della città pugliese, tra cui quelli del sostituto procuratore Michele Ruggiero sulle agenzie di rating (al processo, concluso con 7 assoluzioni, sfilarono come testimoni esponenti di primo piano dell’economia e della politica nazionali) ma anche su altri colossi finanziari (ad esempio sulle carte di credito revolving di American Express) e su Rai-Agcom.

Quest’ultima indagine, che risale al 2010, quando Capristo era già procuratore capo a Trani da un paio di anni, arrivò a coinvolgere anche il presidente del Consiglio dell’epoca, Silvio Berlusconi, per presunte pressioni che avrebbe esercitato sui vertici dell’azienda televisiva di Stato per censurare la trasmissione Annozero di Michele Santoro.

 

Risale al 2016, quando Capristo era già stato nominato (da qualche mese) a Taranto e la procura era retta dal magistrato e procuratore aggiunto Francesco Giannella come facente funzioni, il ‘caso’ scoppiato su alcune foto di un sostituto procuratore che indagava sulla strage dei treni sulla linea ferroviaria AndriaCorato. La pm Simona Merra veniva ritratta a una festa in atteggiamento amichevole e scherzoso con l’avvocato di uno dei principali indagati dell’inchiesta relativa alla tragedia, tanto che Merra decise di abbandonare le indagini. Risalgono a gennaio 2019, invece, gli arresti da parte della Procura di Lecce (competente per territorio) di due magistrati, già in servizio a Trani anche all’epoca in cui procuratore era Capristo: il gip Michele Nardi, ancora in carcere, e il pubblico ministero di lunga esperienza Antonio Savasta, ora libero e a giudizio con rito abbreviato. Nell’indagine su quello che venne definito il ‘sistema Trani’ risultarono coinvolti imprenditori e avvocati oltre a un ispettore di Polizia.

Ai due magistrati, al momento dell’arresto entrambi in servizio al tribunale di Roma, sono state contestate le accuse di associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale perché, secondo la procura, avrebbero garantito esiti processuali favorevoli in alcune vicende giudiziarie e anche di giustizia tributaria in cambio di ingenti somme di denaro e in qualche caso di gioielli e diamanti e altre utilità.

A giudizio a Lecce, anche lui con rito abbreviato, un altro ex pm di Trani, Luigi Scimè, indagato ma non arrestato, per corruzione in atti giudiziari. L’accusa a fine gennaio scorso ha chiesto la condanna a 10 anni e 8 mesi per Savasta (che a Trani aveva indagato nel 2006 il governatore della Banca d’Italia dell’epoca Antonio Fazio e il presidente della Consob Luigi Spaventa) e 4 anni e 4 mesi per Scimè.

Nardi è a giudizio con rito ordinario e si trova recluso nel carcere di Matera. Ad aprile la richiesta di scarcerazione per problemi di salute, presentata dalla sua difesa, è stata respinta. I fatti contestati si riferiscono a un periodo tra il 2014 e il 2018.

Sono stati 10 anni durante i quali il vertice della Procura è cambiato varie volte. Quando nel 2016 Capristo, arrivato a fine 2008, è stato trasferito a Taranto, la Procura è stata retta per circa un anno da FrancescGiannella come facente funzione (ora è procuratore aggiunto a Bari) quindi la nomina, contestata, di Antonino Di Maio.

A questi è subentrato due mesi fa Renato Nitti, già pm a Bari, che aveva fatto ricorso alla giustizia amministrativa contro la nomina del collega. Sulla procura di Trani è stato anche scritto un libro nel 2014, a metà tra romanzo e fatti veri, o dietro i quali si intravedono vicende e personaggi reali.

Si chiama ‘Frammenti di storie semplici’ dell’ex gip Roberto Oliveri del Castillo, a lungo operativo nel tribunale della città pugliese e peraltro chiamato a testimoniare nelle vicende indagate dalla Procura di Lecce che hanno riguardato i colleghi arrestati.

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1 risposta a ROBERTO OLIVERI DEL CASTILLO: FRAMMENTI DI STORIE SEMPLICI, CITTA’ DEL SOLE EDIZIONI, 2014 ++ RECENSIONE…REDAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO DEL 19 MAGGIO 2020 :: ” … Da da 10 anni la Procura di Trani sotto i riflettori “.

  1. mariapia. scrive:

    molto bello quello che dice roberto
    olivieri nel suo libro ma credo che sono pochi igiudici che la pensano con lui

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