la formichina sotto il piede del gigante, insiste e ci prova.
Contrariamente all’altra “Canto d’amore e di disperazione” di questa si può dire che lo spunto è completamente vero.
Mi trovavo il Sicilia con mia figlia Federica ( allora doveva avere intorno ai 20 anni – bellissima – ora ne ha 51- affermata psicoterapeuta non statica – sistemico relazionale, se ricordo bene ma anche oltre ) c’erano anche mio padre e mia madre venuti da Sanremo
( noi da Roma) ed io ero il testimone di nozze per mia cugina, poco più grande di Federica: esattamente vent’anni meno di me.
Si sposava finalmente con un tizio che appena visto, reputai piuttosto coglione (negli anni non ho cambiato idea) ; forse da qui il tono piuttosto … piuttosto poco positivo sul matrimonio preso nel particolare e come istituzione.
Vedi tu. Ah, piccolo particolare personale: all’epoca portavo il codino e mia zia madre della sposa mi pregò fino all’ultimo di toglierlo: piuttosto i capelli lunghi! Ma io non cedetti!
🙂Passammo una bellissima settimana perché con noi c’erano anche un’altra coppia milanese cugini alla lontana ma tanto amici da essere cugini vicinissimi e la sera dormivamo in una dépendance che con la villa di mio zio nulla c’entrava: presa a prestito per i “giovani” ospiti eccedenti la capienza della villa e fu un bene così.
Motivo per cui la sera/notte, affacciato al mare di fronte ad Ortigia, ascoltavo musica e scrivevo alcune poesie ( una, quella già pubblicata, altra questa più altre due, che leggerai, se vorrai e se le trovo.
La premessa è finita-
TESTIMONE DI NOZZE
Testimone di nozze vuole dire
stare un ora ad ascoltare
un prete che parla
– in piedi o seduto e col capo chino
girando gli occhi di qua e di là
spiando cosa fanno gli altri
devoti –
poi nell’ordine
firmare un registro per dire che c’eri
stringere la mano allo sposo
baciare la sposa
e poi
festa!
Tutti ridono e sono contenti
Si mangia e si beve
*
Ripensandoci so
di aver perso del tempo
– ma il tempo non è bene che passi
comunque esso sia? –
a venire in Sicilia per fare mare
nel mese d’ottobre quando il cielo
anche qui spande nubi e la sabbia
è umida e immonda di rifiuti estivi
*
Ho perso il mio tempo
– anche se è un bene
che non mi appartiene –
testimone di nozze
tra vecchie sottane e doppio
petti grigi
vicino ad un prete solerte
che racconta storie risapute
di casa famiglia e di figli
fedeltà coniugale per tutta la vita
e mentre parla mi guarda fisso negli occhi
ha capito che sono un intruso
*
So di aver perso del tempo
– anche se la perdita mi è indifferente –
irrazionale banale ed ottuso
non sono diverso dal vecchio prelato
o dai giovani sposi convinti
di avere qualcosa in comune
che chiamano Amore
di resistere insieme fino a domani
senza menzogne e livori mal sopiti
se volevano sesso potevano prenderlo
incoscienti e felici senza dire per sempre
Finalmente tra poco si mangia
si beve e si fa festa
ma festa per chi?
*
Ho perso del tempo
ed il tempo mi crolla addosso
perché anch’io tu
ti ho portata in chiesa e non per caso
tanto tempo fa davanti ad un prete
– i testimoni li ricordo
tristi e rassegnati ma
come oggi io
allora nessuno ha parlato –
che ha cercato con lusinghe e minacce
di impegnarci per tutta una vita
– la nostra vita capisci la nostra vita! –
per un amore casuale
che apparteneva a noi soli
*
Ho perso del tempo lo so
– il tempo che tutto divora
tranne la nostra memoria –
perché tu mi sei sempre presente
ma l’amore ha perso traccia di noi
non più giovani né freschi e incoscienti
ci siamo trascinati negli anni
sempre uguali nei gesti e nelle apparenze
come ci hanno imposto di essere
Poveri imbecilli!
*
Ripensandoci so
che il tempo l’ho perso ormai tutto
in questa Sicilia ingioiellata e volgare
e non vale un pranzo una festa
o una pervicace bevuta
ma forse qui in piedi ho capito
davanti ad un prete banale
che fa citazioni e mi fissa negli occhi
– ha capito anche lui –
che soffro troppo ad amare
anche se
caparbio incauto e coglione
continuo a tormentare il mio amore
mentre la vita
– la mia vita –
questa bestia tenace mi sfugge.
Siracusa, intorno agli anni ’90
Molto bella questa poesia: c’è tutta la contraddizione della vita e anche il tempo che passa.
Grazie Ch. bella l’impostazione, come al tuo solito.
Piace sempre anche a me, questa poesia anche se , rileggendola, ci trovo alcune imperfezioni, qua e là, che non capisco se dipendano da me o dalla tua trascrizioni, talmente sono minime. Una mi è chiara:
– in piedi o seduto e col capo chino
girando gli occhi di qua e di là
spiando cosa fanno gli altri
1 devoti –
—— l’altra è altrettanto “minimo ma evidente”:
“testimone di nozze
tra vecchie sottane e doppio
petti grigi”
….doveva essere: testimone di nozze/ tra vecchie sottane/e doppio petti grigi ……. (credo, ma non l’ ho più trovata! 🙂