PIETRO MECAROZZI, LINKIESTA DEL 14 AGOSTO 2020 :: PERCHE’ I RUSSI SONO INNAMORATI DELLA MAREMMA, E INVESTONO MILIONI DI EURO

 

 

LINKIESTA DEL 14 AGOSTO 2020

 

Perché i russi sono innamorati della Maremma, e investono milioni di euro

 

Pietro Mecarozzi

 

Imprenditori miliardari, tra gli uomini più ricchi del mondo, hanno scelto le coste della Toscana per investire il proprio denaro. Tenute molte costose, donazioni ai Comuni locali, vitigni pregiati e la prospettiva di finanziare negozi, attività e ristoranti sono le caratteristiche principali del fenomeno. Che nasconde però anche delle ombre riguardo alcuni oligarchi

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Monte Argentario in Maremma - Enjoy MaremmaMONTE  ARGENTARIO IN MAREMMA

 

 

Siamo all’Argentario, angolo di paradiso fatto ad arcipelago e affacciato sul mar Tirreno, nel cuore della Maremma. Il promontorio fa parte della provincia di Grosseto, ed è famoso per la sua tradizione marinaresca e la sua vocazione turistica, nonché punto di riferimento per gli amanti della nautica da diporto. Un luogo che da tempo ha catturato l’interesse di molti magnati russi, tra cui diversi amici del presidente Vladimir Putin.

 

 

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LA VERSILIA

 

Si tratta di imprenditori miliardari, tra gli uomini più ricchi della Russia e spesso del mondo. Estasiati dalle bellezze incontaminate del territorio, negli ultimi 15 anni hanno allargato i possedimenti che prima si concentravano principalmente in Versilia.

 

 

Porto Ercole, l'hotel Pellicano - 2 di 12 - Repubblica.it

HOTEL PELLICANO, 5 STELLE

 

 

Tutto nasce da un turismo di passaggio extralusso: i miliardari arrivano con jet privati all’aeroporto di Grosseto o con elicotteri al Golf Club dell’Argentario e pernottano al Pellicano, un residence 5 stelle lusso a picco su una scogliera di Porto Ercole (comune di Monte Argentario).

Oppure approdano a bordo di mega yacht nell’ex porto spagnolo: come nel 2018, con il “Sailing Yacht A”, uno yacht a vela da 400 milioni di euro (progettato da Philippe Starck) tra i più grandi del mondo, di proprietà dell’imprenditore e filantropo russo Andrey Melnichenko.

Da un turismo mordi e fuggi, però, il flusso degli oligarchi si è trasformato in un business immobiliare. «Adesso il mercato è cambiato, molti russi vengono per rimanere: gli piace la zona e vogliono farsi benvolere. Per delle tenute qualcuno ha speso anche 20 milioni di euro, più spesso 5-6 milioni. Sono abituati ai lussi di Forte dei Marmi e vogliono investire sul modello della Versilia» spiega un imprenditore della zona che gestisce gli affari di un miliardario russo. «Dopo Porto Santo Stefano, che conta sempre una quota molto presente di proprietari romani prima che di russi, le mire di molti adesso si stanno spostando verso Porto Ercole. Lì ci sono molte trattative in ballo, a partire da un’ex fabbrica dismessa e un hotel di lusso, che vedono la partecipazioni di player sia russi che svedesi» aggiunge ancora.

 

Tra i primi a mettere le radici c’è German Khan: 58 anni, origini ebraiche, amico di Putin, patrimonio stimato di 9,9 miliardi, cofondatore dell’Alpa-Group (grande società con interessi in finanza e industria) e nel consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera Tnk-Bp e di Alpha Bank, la più grande banca privata in Russia, detiene da circa 8 anni la villa Cacciarella. Quasi 1.900 metri quadri su più livelli, aggrappata alla scogliera fra punta Lividonia e Cala Grande sul lato dell’Argentario che guarda l’isola del Giglio. La villa, appartenuta a Stefano Ricucci, è stata edificata nel 1940 da Carlo Feltrinelli, e prima dell’arrivo del russo è più volte andata all’asta e stata soggetta a un sequestro probatorio. L’affare si è chiuso per 18 milioni di euro, quasi la metà dei 34 milioni di euro che la pagò Ricucci, e la villa è stata poi intestata a una società delle Isole Vergini, di proprietà del miliardario.

«La villa è tornata al suo massimo splendore, anche grazie agli investimenti più recenti di Khan» spiega un operaio che si occupa della manutenzione all’interno dell’immobile. «In media spende un milione al mese di manutenzione e recentemente ha allargato il perimetro della proprietà arrivando ad acquistare quasi l’intera punta del promontorio. Lavorare lì comporta comunque delle regole: il cellulare deve essere lasciato all’entrata, alcune zone della tenuta per noi sono off-limits e qualsiasi comportamento che per le decine di guardie presenti è considerato sospetto viene segnalato al nostro responsabile» continua l’operaio.

Khan ha poi offerto al comune di Monte Argentario 50mila euro per comprare le panchine per il Lungomare dei Navigatori, a Porto Santo Stefano. Una mossa seguita subito dopo da un connazionale che decise di donare 40mila euro per l’arredo pubblico.

L’arrivo dei russi ha interessato un’altra zona del promontorio: il Pian dell’Olmo. Qui una villa è stata acquistata dalla famiglia Rotenberg, vicina al numero uno del Cremlino (che nel 2013 fu visto pranzare in un ristorante a Porto Ercole).

Secondo alcune indiscrezioni e inchieste svolte dal periodico Novaya Gazeta, Igor, il figlio di Arkady Rotenberg (comproprietario del gruppo Strojgazmontaž, la più grande società di costruzioni di gasdotti e linee elettriche in Russia), sarebbe il vero proprietario della villa, che possiede un parco di 5,8 ettari e un terreno adiacente di altri 200 ettari. La casa è stata per lungo tempo oggetto di lavori di ristrutturazione, che contano anche la creazione di un laghetto balneare e di una chiesa privata.

Igor Rotenberg e il padre (insegnante di judo di Putin) hanno molteplici presenze nella società delle ferrovie e gestione dei beni dello Stato (anche tra le imprese appaltatrici della Gazprom). Nel luglio 2014, però, Arkady è finito nella lista nera dell’Unione europea, per il suo sostegno alle milizie filo-russe in Ucraina e per aver beneficiato dei maxi-appalti collegati all’annessione della Crimea. Mentre nel 2018 è stata la volta di Igor, dopo la scoperta di alcuni movimenti sospetti riguardanti le attività prima gestite dal padre.

C’è poi Konstantin Nikolaev, un oligarca russo non ancora cinquantenne, ucraino di nascita, che ha scelto di investire fuori dal cuore della Maremma in una tenuta vinicola a Bolgheri, concludendo un affare di circa quattro milioni di euro. Ha un patrimonio di 1,2 miliardi di dollari e la sua ditta, la Globaltrans, è la più grande compagnia privata nel settore dei trasporti. A margine di un’inchiesta del Washington Post il suo nome è stato associato alla lobby russa Pravo na oruzhie, una società nata sulla scia della Nra, la lobby americana che difende i possessori di armi.

 

Detto ciò, a differenza di Forte dei Marmi, orfano per quest’estate dei russi, Monte Argentario può comunque vantare in una situazione anomala come quella del post Covid un flusso attivo di turismo estero. «Ci aspettavamo un calo drastico, ma le case sono sempre piene, non solo quelle di proprietà. Questo significa più spesa sul territorio, nei ristoranti e nelle attività della zona. Il che può essere solo che un bene» conclude l’imprenditore.

 

 

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1 risposta a PIETRO MECAROZZI, LINKIESTA DEL 14 AGOSTO 2020 :: PERCHE’ I RUSSI SONO INNAMORATI DELLA MAREMMA, E INVESTONO MILIONI DI EURO

  1. Donatella scrive:

    A parte gli oligarchi russi, l’Argentario è un posto bellissimo, quasi incantato.

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