ANDREA TARQUINI, BERLINO :: Polonia, scontri a manifestazione anti-omofoba. Arrestato un italiano –REPUBBLICA.IT / ESTERI — 8 AGOSTO 2020

 

 

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FOTO SOPRA DI NICOLA DANTI / TWITTER –8 AGOSTO

Nicola Danti / Twitter — 8 agosto

@DantiNicola

Quello che è accaduto in queste ore a Varsavia contro la comunità #LGBT non può lasciarci come muti spettatori. #Duda e il suo governo devono capire che la persecuzione delle minoranze non è compatibile con i valori dell’Unione Europea. E l’Unione non può restare in silenzio.

 

 

REPUBBLICA.IT / ESTERI — 8 AGOSTO 2020

https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/08/news/polonia_scontri_e_arresti_al_gay_pride-264125112/

 

 

Polonia, scontri a manifestazione anti-omofoba. Arrestato un italiano

Polonia, scontri a manifestazione anti-omofoba. Arrestato un italiano(afp)

Dimostranti ieri sera in piazza a Varsavia. Alcuni attivisti Lgbt condannati a due mesi di carcere. Fabrizio Marrazzo del Gay Center: “L’Ue fermi i finanziamenti e attui azioni restrittive contro il governo del Paese”

 

 

 

di ANDREA TARQUINI

 

 

BERLINO – Violenta stretta repressiva del governo sovranista polacco contro gli attivisti Lgbt. Due di loro sono stati prelevati a casa la scorsa sera a forza dalla polizia e posti in stato di fermo, mentre alcuni membri di spicco della comunità Lgbt sono stati condannati per direttissima a due mesi di prigione, senza la condizionale. Tra gli arrestati “anche un italiano”. Ne dà notizia il Gay Center chiedendo alla Farnesina di adoperarsi per la liberazione dell’attivista. “Ecco cosa fanno gli amici di estrema destra di Meloni e Salvini in Polonia”, dichiara in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, dove si legge anche: “Questa è la libertà di pensiero che chiedono e l’italia che sognano: se così non è, condannino il governo polacco. L’Unione Europea reagisca con forza fermando ogni finanziamento (ad eccezione di quelli per il solo supporto sanitario per il covid) e attuando azioni restrittive contro il governo polacco e chieda la liberazione immediata degli attivisti”

Quando la folla ieri sera a Varsavia è scesa in piazza cercando di impedire gli arresti e circondando pacificamente le auto delle forze dell’ordine con i condannati a bordo, gli agenti sono intervenuti con estrema brutalità pestando con manganelli qualsiasi manifestante, anche donne e anziani. Almeno una cinquantina di pacifici dimostranti sono stati caricati con violenza sui furgoni della polizia e posti in stato di fermo.

 

 

“Nessuna tolleranza contro questi seguaci di un’ideologia perversa e di sinistra che violano la legge”, hanno detto i portavoce ufficiali del governo. I condannati avevano pacificamente festeggiato in piazza il gay pride con piccoli assembramenti per paura del Covid. Poi, con un innocuo gesto provocatorio avevano appeso bandiere arcobaleno su alcuni monumenti, statue di eroi nazionali e su un crocifisso. Il verdetto della magistratura, strettamente controllata dal governo, è stato immediato.Una delle persone arrestate, una transessuale di nome Margo, è stata registrata e condannata con la sua originaria identità maschile, per umiliarla. Margo è stata accusata anche di aver danneggiato con dello spray un camioncino usato dai gruppi dell’ultradestra e clericali per la propaganda omofoba.

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DI ANDREA TARQUINI
https://www.repubblica.it/esteri/2020/06/23/news/polonia_elezioni_omofobia_lgbtq-260004690/

 

 

La Polonia, secondo i media indipendenti polacchi e secondo fonti dell’Unione europea, è diventata il Paese più omofobo d’Europa. Decine di città controllate dal partito sovranista al potere si sono dichiarate “zone libere dall’ideologia Lgbt”, spesso elogiate dalla Chiesa cattolica e dall’emittente cattolica integralista Radio Maryja.

Mesi fa uno dei principali vescovi polacchi aveva definito l’omosessualità “la peste arcobaleno, micidiale per la nazione come fu la peste rossa, il comunismo”.

Lo stesso presidente sovranista Andrzej Duda è riuscito a farsi rieleggere di misura al ballottaggio delle recenti presidenziali, sconfiggendo di pochi voti lo sfidante liberalconservatore europeista Rafal Trzaskowski, con una violenta campagna omofoba.

Per gli Lgbt polacchi e ungheresi perseguitati dai regimi sovranisti quest’anno il luogo dove festeggiare liberamente il gay pride è stato la civilissima Praga.

L’Europa ha punito la Polonia tagliando le sovvenzioni alle città polacche proclamatesi “lgbt-free”.

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