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Lumpen presenta: Germania anno Zero - edizione restaurata - LUMPEN

EDMUND

 

 

 

 

video — 7.36

 

 

 

FILM INTERO — 1.14.10

 

 

 

 

DA WIKIPEDIA:::

 

Germania anno zero

GermaniaAnnoZero.jpg

Il titolo di testa del film

Paese di produzione  Italia, Germania, Francia

Anno 1948

Durata 75 min

Regia Roberto Rossellini

Soggetto Roberto Rossellini,

da un’idea di Basilio Franchina (non accreditato)

Sceneggiatura Roberto Rossellini, Max Colpet, Carlo Lizzani, Sergio Amidei

Produttore Roberto Rossellini, Salvo D’Angelo

Produttore esecutivo Alfredo Guarini

Casa di produzione Tevere Film, Salvo D’Angelo

Produzione Distribuzione(Italia)G.D.B.

Film Fotografia Robert Julliard

Montaggio Eraldo Da Roma

Musiche Renzo Rossellini

Scenografia Piero Filippone

 

 

Germania anno zero

 

Interpreti e personaggi

  • Edmund Meschke: Edmund Koehler
  • Ernst Pittschau: padre di Edmund
  • Ingetraud Hinzf: Eva, sorella di Edmund
  • Franz-Otto Krüger: Karl-Heinz, fratello di Edmund
  • Erich Gühne: il maestro Enning
  • Jo Herbst: Jo
  • Christl Merker: Christl
  • Franz von Treuberg: generale von Laubniz

 

Germania Anno Zero - 500 Film da vedere prima di morire - Recensione

 

 

Doppiatori italiani

  • Ivo Garrani: Karl-Heinz, fratello di Edmund
  • Flaminia Jandolo: Christl

Premi

  • Festival del film Locarno 1948: Pardo d’Oro, miglior sceneggiatura originale
  • National Board of Review Award 1948: miglior film, migliori dieci film

 

 

 

Germania anno zero: il neorealismo di Rossellini tra le macerie di ...

 

 

Germania anno zero è un film del 1948 diretto da Roberto Rossellini. È il terzo film della cosiddetta trilogia della guerra antifascista di Roberto Rossellini dopo Roma città aperta del (1945) e Paisà, realizzato nel (1946): è considerato una delle vette del neorealismo.

Come indicato nei titoli di testa, il film è dedicato alla memoria di Romano Rossellini, figlio del regista, prematuramente scomparso a 9 anni nel 1946.

 

 

HyperPolis – GERMANIA ANNO ZERO

 

 

Trama

« Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana, che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per diventare criminale follia. Persino la prudenza dell’infanzia ne viene contaminata e trascinata da un orrendo delitto ad un altro non meno grave, nel quale, con la ingenuità propria dell’innocenza, crede di trovare una liberazione dalla colpa. »

(Cartello introduttivo del film)

 

 

 

 

Germany Year Zero (1948)

 

 

La Berlino del 1946, nell’immediato secondo dopoguerra, è ancora un desolante cumulo di macerie. Qui vive il giovane Edmund, di appena 12 anni, trascorrendo le sue giornate vagando per la città. Egli cerca di racimolare qualche soldo per sostentare la sua famiglia, finita in miseria. Sfollata a causa delle distruzioni belliche, è alloggiata malvolentieri in un palazzo con altra gente. Inoltre, il padre di Edmund è immobilizzato a letto, gravemente malato di cuore; la madre è morta e la sorella Eva accudisce il genitore infermo. Per ottenere le sigarette, Eva esce con i soldati alleati, resistendo al consiglio dei suoi amici di prostituirsi. Suo fratello, Karl-Heinz, è un ex soldato della Wehrmacht, che ha combattuto in Russia e la battaglia di Berlino, e non esce di casa perché privo di documenti, temendo di finire in un campo di concentramento. Tra furtarelli, baratti, i giochi con gli amici e la ricerca di un qualsiasi lavoro, Edmund non si perde d’animo.

 

 

File:GermaniaAnnoZero-Edmund.jpg

Il giovane Edmund per le strade di Berlino.

Un giorno, Edmund incontra il signor Enning, già suo maestro a scuola, un nazista privo ormai dell’abilitazione all’insegnamento, che lo porta nella casa dove abita. All’inizio egli gli affida il compito di vendere dei discorsi di Hitler, incisi su dischi, a soldati alleati, recandosi al palazzo, ora in rovina, della cancelleria di Hitler. Il viscido docente, probabilmente un pedofilo, come alcuni suoi amici, lo soggioga con le sue teorie irrazionali, secondo le quali «i deboli devono soccombere e i forti sopravvivere». Il padre malato, dopo una crisi, finisce all’ospedale per alcuni giorni ma, tornato, ritrova la stessa miseria. Il giovane, dopo aver prelevato una boccetta all’ospedale, di nascosto avvelena suo padre uccidendolo mentre sorseggia del tè.

 

 

Germany Year Zero (1948)

 

 

Nel frattempo, sopraggiunge la polizia per perquisire la casa e Karl-Heinz, che si presenta senza documenti, viene portato via. Eva avverte gli altri inquilini della morte del padre. Il giorno successivo, Karl-Heinz torna libero a casa e la sorella Eva gli rivela che il padre è morto. Edmund, dopo una discussione coi fratelli, vaga ramingo giorno e notte tra le rovine della città, finendo per tornare il giorno dopo dall’ex maestro al quale confessa il parricidio. Ma Enning, terrorizzato e temendo di esser coinvolto, tenta di abusarlo, dandogli del pazzo e del mostro. Edmund fugge ancora, senza meta.

 

 

Edmund Moeschke

 

 

Il ragazzo, sconvolto, non ha il coraggio di tornare a casa e, nel suo inquieto vagabondare, ascolta il suono di un organo uscire da una chiesa distrutta e se ne allontana. Infine, Edmund si arrampica sull’edificio in rovina di fronte alla loro abitazione, da dove vede trasportare via la bara del padre. I fratelli, arrivati in ritardo, cercano Edmund, chiamandolo, ma egli non risponde. Prostrato dal peso del rimorso, poco dopo si suicida gettandosi nel vuoto sotto lo sguardo attonito della sorella Eva.

 

Germania anno zero Germania anno zero Anno: 1948 - Italia ...

 

Produzione

Il film è stato girato tra l’agosto del 1947 e il febbraio del 1948 in parte tra le macerie della Berlino dell’immediato dopoguerra (per quanto riguarda gli esterni) e in parte a Roma (per le scene di interni). Il film è stato girato in prima battuta in tedesco e poi doppiato in italiano a cura di Sergio Amidei.

 

 

Corto in Corto : Il carrello in Germania anno zero

 

 

Quando Roberto Rossellini si recò a Berlino per il film, organizzò i provini per trovare gli attori; ad uno di questi, come racconta nella sua autobiografia, partecipò anche un giovane Klaus Kinski.

 

 

Germania anno zero” di Roberto Rossellini: in principio erano le ...

 

 

Dopo ore di attesa nella sala d’aspetto con altri aspiranti attori, le audizioni tardavano ad iniziare, mentre il regista si dilungava al telefono con Anna Magnani: in uno dei suoi tipici scatti di rabbia, Kinski si mise ad inveire contro Rossellini, che subito replicò: «Chi è quello? Mi interessa! Fategli un provino!».[senza fonte]

 

Germania anno zero”: storia di un'infanzia sacrificata ...

 

” Quello che Rossellini ci propone in questo film (in cui si distacca dal cinema resistenziale per offrirci un’indagine socio-psicologica di taglio diverso) è il ritratto di un bambino inesorabilmente e disperatamente cresciuto ma che vorrebbe tornare ciò che è stato, nonostante quello che ha visto e che fa. Cerca di giocare a palla con altri bambini ma viene respinto e allora salta da una chiazza di fango all’altra in un tentativo di gioco solitario e triste.

 

Germania anno zero Germania anno zero Anno: 1948 - Italia ...

 

Per un attimo ha come una folgorazione: la musica di un organo che esce da una chiesa lo costringe a fermarsi (finora lo abbiamo visto in costante movimento) ma, come se fosse incapace di credere ancora nella bellezza, riprende il suo cammino. In questa sequenza è condensato tutto il dolore e la pietà (nell’accezione più alta del termine) che Rossellini prova nei confronti del suo protagonista e che riesce a trasmettere allo spettatore.

 

C'era una volta il grande cinema italiano #2 – Germania anno zero ...

 

Sono sentimenti che vengono rafforzati da un contesto in cui le macerie non sono solo fatte di mattoni ma si trovano nell’intimo di un mondo adulto in cui tutti, dal perverso sedicente educatore alla donna che insinua in Edmund il sospetto che la sorella Eva si prostituisca, sono minati da quella malattia che l’ideologia nazista il conflitto hanno instillato in loro.

 

GERMANIA ANNO ZERO (1948) | Cinema Italia 2017

 

La macchina da presa li osserva ma non si sottrae al giudizio che ha una radice fondamentalmente cristiana: “Chiunque scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e venga gettato in mare”.(Marco 9,42)

 

GIANCARLO ZAPPOLI (MY MOVIES)

 

Francesco Rufo venerdì 10 luglio 2009

Nel neorealismo, a volte i bambini sono testimoni e depositari della memoria storica, i soli personaggi che possano raccontare e conservare la speranza, ricreare uno spazio umano nella distruzione apocalittica delle città della guerra e del dopoguerra; altre volte, come in Germania anno zero, sono lo specchio in cui si riflette la disillusione, la disperazione, la presa di coscienza dell’impossibilità di un reale cambiamento, di una vera salvezza. Il film presenta tre fattori pensati dal filosofo Gilles Deleuze per identificare il neorealismo e il cinema moderno: l’erranza, la veggenza, l’intollerabile.

 

 

Germania anno zero Germania anno zero Anno: 1948 - Italia ...

 

 

Edmund vaga (come padre e figlio in Ladri di biciclette) e, privato della capacità di agire, può solo subire e soprattutto vedere: è un veggente, l’occhio di una coscienza disperata, una coscienza vagante, innocente e al contempo mostruosa. Si crea una situazione ottica e sonora pura che si lega a qualcosa di intollerabile, che in Germania anno zero è un dolore troppo forte, lacerante.

 

 

02_Immagine dal film Germania anno zero - Chiamamicitta

 

 

L’errare solitario di Edmund attraverso i detriti materiali e morali della Germania e dell’umanità postbellici costituisce una via crucis dell’innocenza, dell’infanzia. Le colpe degli adulti ricadono sui bambini, che diventano le vittime sacrificali di un mondo in rovina.

 

Germania anno zero un film di Roberto Rossellini, con Franz Grüger

 

Rossellini unisce la Storia e le storie; la società, il collettivo e il privato, l’intimo; la materia e lo spirito; la realtà rappresentata dal punto di vista sociale e materialistico, in modo oggettivo, e la realtà quale si rivela agli occhi del soggetto che la guarda. Il problema è nella polarità soggettivo-oggettivo.

 

Germania anno zero - Cinema Cinema

 

Il soggettivo è il punto di vista del personaggio, l’oggettivo è il punto di vista del regista. L’immagine di Rossellini supera la distinzione tra soggettivo e oggettivo, instaura tra personaggio e regista una pratica e un rapporto di intercessione. Questa immagine non si confonde-identifica con il personaggio e non è al di fuori del personaggio: è con lui, e unisce due dimensioni del soggetto, quella empirica e quella trascendentale.

 

 

Foto stock editoriale Germania Anno Zero Year Zero Germany 1947 ...

 

 

Da tutto ciò nasce un’opera straziante, essenziale, moralmente necessaria, che rispetta e restituisce la radice umanistica del cinema.

 

TESTO DA :

https://www.mymovies.it/film/1948/germaniaannozero/

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1 risposta a DONATELLA, grazie ! ::: GERMANIA ANNO ZERO, ROBERTO ROSSELLINI— 1948 +++ WIKIPEDIA SUL FILM ++ DUE RECENSIONI SU MY MOVIES

  1. Donatella scrive:

    Penso che sia una delle opere più significative contro la guerra, struggente e inesorabile.

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